L’addio di Adrian Newey alla Red Bull e il suo prossimo futuro alla Ferrari attendono l’ufficialità. Nel mentre, possiamo dire che l’annuncio dello scorso 1° maggio ha chiaramente suscitato una serie di reazioni da parte di tutto il mondo della F1. Il progettista inglese adesso si occuperà soltanto dell’hypercar RB17, la quale verrà presentata al Festival della velocità di Goodwood nel prossimo luglio, e non farà più parte in alcun modo della squadra impegnata nei weekend di gara.
Gli ultimi tempi sono stati abbastanza incasinati all’interno del team di Milton Keynes, e questo ha sicuramente inficiato sulla scelta del genio di Stratford-Upon-Avon di abbandonare la squadra dopo quasi 20 anni. I rapporti tra l’altro con Christian Horner, i quali sembravano inossidabili fino a poche settimane fa, sembra si siano incrinati, e questo lo abbiamo capito anche per i poteri dati a Waché in merito ai regolamenti 2026, con Newey che pian piano si è sentito sempre più defilato all’interno della squadra.
Il team principal britannico ha sempre messo quello che secondo lui sia il bene della squadra al primo posto: una scelta legittima, specialmente dopo settimane di casini interni e che alla fine hanno fatto scattare pubblicamente quella che è diventata una lotta di potere dalla quale però Horner ne è uscito vincitore, quantomeno sulla carta, perché gli effetti di quanto accaduto ancora non li vediamo, ma saranno palesi tra qualche mese/anno.
In casa Red Bull si vive anche di contraddizioni: Newey e Horner ne sono stati una prova nell’ultimo periodo, e questo fa un po’ riflettere sul clima nella squadra di questi tempi, certamente lontano dall’avere rose e fiori sparpagliati per Milton Keynes. Di cosa parliamo esattamente? Beh del futuro del progettista inglese, il quale sta di fatto consumando il periodo di gardening da quando ha annunciato l’addio, non occupandosi più tecnicamente del progetto F1.
Adrian ha ribadito ultimamente come sia sempre affascinato dai cambi regolamentari, nonostante ogni volta vi siano sempre più restrizioni: quella per il 2022 è stata la sfida più grande mai avuta dal 1983, quando sono arrivati i fondi piatti nel massimo campionato a ruote scoperte del motorsport, e certamente partecipare a un altro stravolgimento normativo, anche questo importante come quello che avverrà nel 2026, sarà più che sfidante per chi è in cerca di nuovi stimoli.
C’è però in atto una contraddizione che ci fa capire come in Red Bull ci siano le idee un po’ confuse: Horner ha detto come Newey non sia favorevole ai cambi regolamentari, che li abbia sempre odiati. Il rapporto tra i due, quantomeno professionalmente si è logorato negli ultimi tempi, il caso che ha visto protagonista il team principal britannico ha turbato Adrian, ma già dal momento in cui è saltato l’accordo con Porsche qualche anno fa. Non ci sono stati più i margini per andare avanti, e adesso queste dichiarazioni bianche e nere tra i due, per dimostrare cosa? Evidentemente gatta ci cova.
Di chi bisogna fidarsi? Pare probabile che quanto detto da Newey corrisponda al vero, e lo dimostra innanzitutto l’uscita anticipata da Red Bull: sì, perché il genio inglese ha fatto di tutto pur di non rispettare la naturale scadenza del suo contratto alla fine del 2025, e questo avalla i discorsi che vi stiamo facendo da tempo, ovvero che Adrian sia molto vicino ad accasarsi in Ferrari.
Le tempistiche corrispondono quasi alla perfezione, perché sarà liberò soltanto nel primo trimestre del 2025, ma pare che siano in atto pressioni per avere un’uscita ancor più anticipata, e per quale motivo? Per andare prima in barca? Ci viene molto difficile crederlo, piuttosto riteniamo come la sfida 2026, che riguarderà tutta la macchina, quindi telaio, aerodinamica e power unit, affascini e non poco il buon Newey, alla ricerca dell’ultimo capolavoro magari.
Con la Ferrari l’accordo di massima esiste da tempo, si sta solo aspettando il momento giusto per annunciare il fatidico sì, e questo probabilmente deriva appunto dalle tempistiche, da quando Newey potrà effettivamente mettere mano al progetto 2026 della Scuderia di Maranello, se a inizio 2025 oppure più in là nel tempo come vorrebbe il gardening mascherato dalla Red Bull.
Una cosa sembra certa: tra i due, crediamo più alle parole di Adrian, non ce ne voglia il buon Horner, il quale ci ha abituato a dichiarazioni messe giù un po’ per pararsi il sederino nei momenti di difficoltà. La tempesta è in atto a Milton Keynes, e lui da buon capitano sta facendo di tutto, gli va dato atto, per portare comunque la nave in porto. Basterà?
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Red Bull Racing – Scuderia Ferrari