Formula 1

F1: Red Bull, il declino tecnico imprevisto preoccupa

Il Gran Premio di F1 a Monaco ha visto una Red Bull in seria difficoltà. Una conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, che la stagione 2024, qualunque sia il suo esito finale, sarà comunque molto diversa dalla passata stagione. Dopo solamente otto tappe in calendario, infatti, quattro piloti diversi hanno vinto una gara mentre tre team hanno colto almeno un successo. Uno scenario impronosticabile fino a poco tempo fa, quando Max Verstappen e la sua RB20 parevano destinate a mietere successi nonostante il clima disfunzionale in seno al team.

Certo il tracciato di Monte Carlo in virtù della sua unicità non consente di trarre conclusioni affrettate, ma la scuderia di Milton Keynes ha vinto le precedenti tre edizioni del Gran Premio cittadino, anche se in almeno due casi i trionfi furono serviti su un piatto d’argento dai rivali della Scuderia Ferrari. Proprio il team di Maranello e Charles Leclerc, con il successo “casalingo” hanno cancellato amari ricordi delle passate stagioni, con una vittoria perentoria grazie a un weekend dominato fin dalle prime sessioni di prove libere.

Viceversa le monoposto blu racing hanno mostrato grossi problemi di guidabilità dal venerdì, problematiche che non sono state risolte in tempo per la qualifica che ha visto Perez non andare oltre il diciottesimo crono e Verstappen strappare con i denti una terza fila che a Monaco è il prologo di una domenica di “passione”. La gara del tre volte campione del mondo olandese è stata intelligente, nella misura in cui ha evitato qualsiasi manovra che potesse mettere in pericolo l’unica cosa da salvare nel fine settimana: i punti iridati del sesto posto finale.

Max Verstappen (Red Bull) a bordo della sua RB20 – GP Monaco 2024

Il fuoriclasse olandese è apparso sereno alla fine della corsa, dimostrando quanto siano stati importanti i successi nel suo percorso di crescita professionale e umano. Max è consapevole del suo potenziale e sa di non aver nulla da dimostrare, pertanto ha preso atto del livello di competitività del mezzo, cecando di limitare i danni. Sin dalla vigilia, la tappa nel toboga di Monte Carlo era considerata dal team austriaco uno scenario difficile in relazione ai punti di forza della RB20. E infatti, conti alla mano, le regolazioni sulle monoposto di Verstappen e Perez non hanno portato gli effetti sperati.

Per rendere l’idea, il talento di Hasselt ha spiegato che la sua vettura trasmetteva al pilota le stesse sensazioni di un Kart, come se non avesse sospensioni. Un contesto competitivo che risulta troppo complicato da gestire anche per un fenomeno del suo calibro. A questo punto le prossime due gare in calendario saranno cruciali. Necessarie per capire se quello del Principato è stato solo un passaggio a vuoto dei campioni del mondo in carica, oppure se le prestazioni di Ferrari e McLaren siano alla pari della RB20 o addirittura superarle per il resto della campagna agonistica 2024.

la concentrazione di Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – GP Monaco 2024

F1, Jos Verstappen: conclusa la fase di dominio Red Bull

La sostanziale accettazione dello status quo da parte di Max stride rispetto a quanto confidato da papà Jos, tornato nel box Red Bull dopo qualche Gran Premio di assenza. Secondo l’ex pilota di Benetton, Arrows e Minardi, il dominio Red Bull ostentato sino al Gran Premio del Giappone è già finito. Il Cavallino Rampante e il team di Woking sembrano ormai allo stesso livello della Red Bull e in certi casi si sono mostrate addirittura superiori. Per di più c’è un fatto importante da tenere in considerazione: l’enorme talento di Verstappen sta mascherando un’involuzione preoccupante.

Secondo il vulcanico padre del campione del mondo in carica, all’interno del team si dovrebbe pensare a come migliorare la monoposto più che dedicarsi ad altre faccende. Messaggio riassunto in un’eloquente battuta: “Il team pensi di più alle corse e alla comunicazione reciproca piuttosto che a altre cose…”. In effetti essendo una scuderia di F1 non si dovrebbe fare altro che pensare alle gare. La provocazione fonda le sue radici sull’attrito insanabile e sull’avversione verso la gestione Horner che, secondo Jos, ha destabilizzato una squadra che avrebbe potuto dominare ancora per molto tempo.

Jos Verstappen, ex pilota di F1 e papà del tre volta campione del mondo della Red Bull

E invece Red Bull si trova i conti con una concorrenza sempre più agguerrita, il tutto in un clima interno alla factory per nulla sereno. Jos cerca di scuotere dalle fondamenta una scuderia paralizzata dalle vicende personali del suo team principal e probabilmente non pronto all’addio del suo “deus ex machina” ai secoli Adrian Newey. Lo fa attraverso esternazioni forti, colorite e non usuali in qualità di padre del leader del campionato, come le famigerate “picconata” stile presidente Cossiga che caratterizzarono la fine della prima Repubblica.

In questo contesto emotivo, vige una forte curiosità. Ci riferiamo alle modalità attraverso le quali il team risolverà i problemi accusati a Monaco. Le parole del papà di Verstappen sono molto più di una semplice provocazione e nutrono una sana sfiducia nei confronti della squadra austriaco. La massima categoria del motorsport, ci insegna che passare dall’altare alla cenere è davvero molto facile se le cose non sono gestite nella maniera corretta. In un mondo come quello della F1 dove tutto è più frenetico, le certezze Red Bull dopo l’avvio di stagione si stanno trasformando rapidamente in problemi dalla complessa risoluzione.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat 

Immagini: Oracle Red Bull RacingF1Tv

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Roberto Cecere