F1, Red Bull aveva pianificato da mesi il suo programma di lavoro. Ci riferiamo all’aggiornamento che vedrà alcune novità a Imola. Improvvisare un lavoro del genere è impossibile nella massima categoria del motorsport. Le tempistiche atte a produrre un up-grade, oltre a coinvolgere la totalità della gestione sportiva interna alla fabbrica necessitano una fattore: convinzione totale. In epoca budget cap, inoltre, sbagliare è vietato. Usare emolumenti “ridotti” in vano significherebbe buttare al vento mesi di sforzi profusi. Un qualcosa che una squadra non si può permettere.
Per quanto concerne la scuderia di Milton Keynes difficilmente tale scenario ha fatto presenza. Al contrario le modifiche introdotte dal reparto tecnico capeggiato da Adrian Newey fanno sempre centro. Il genio di Stratford-Upon-Avon sa sempre cosa dice. Tempo fa, ci riferiamo al mese di dicembre, il britannico si definiva un po’ preoccupato per la campagna agonistica 2024. Si riferiva al fatto che, la tanto chiacchierata convergenza prestazionale dopo 2 anni con il medesimo regolamento, poteva fare senza dubbio presenza. Per questo assieme ai suoi adepti decise di stravolgere alcuni concetti. Impostazioni differenti per guadagnare ulteriori decimi sugli avversari con soluzioni innovative.
Come ragionamento non fa una piega. Tuttavia tale prerogativa non sembra aver funzionato tanto quanto sperava l’inglese. Sì perché a pensarci bene, dopo sei corse di F1 nell’annata corrente, Ferrari e McLaren sono parecchio vicine, ad esempio. Molto di più di quanto Red Bull potesse pensare. Per tale ragione l’up-date che vedremo sulle rive del Santerno sarà parecchio utile. Un aggiornamento che pretende ristabilire quel gap per dare tranquillità. Una manciata di decimi utile a tener dietro i competitor e continuare a vincere. Tutto questo considerando che la MCL38 è stata già modificata e, a quanto pare, i cambi hanno fornito parecchia competitività alla vettura color papaya.
Per quanto riguarda la Ferrari ancora non sappiamo. La SF-24 EVO ha già calcato la pista, quella di casa a Fiorano, senza però offrire riferimenti in merito alla bontà del lavoro svolto. Come abbiamo spiegato al termine dei test, i piloti titolari della rossa hanno realizzato tante prove sulle altezze da terra. L’obiettivo era quello di raccogliere quanti più dati possibile e poi studiarli con estrema attenzione nella settimana che ci divide dall’evento di F1 con il nome più lungo della storia: Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna. Se come per McLaren anche le novità sulla SF-24 EVO saranno fattuali, ecco che la RB20 sarebbe accerchiata.
Newey non c’è più. L’inglese ha rescisso il contratto con Red Bull che come sappiamo ha insignito Pierre Waché dei massimi poteri. Lo ha fatto all’interno del suo rinnovo contrattuale nei mesi scorsi, dove il francese è il numero 1 anche del progetto 2026. Una battaglia che il tecnico di Auchel è sicuro di vincere, in quanto il gruppo di lavoro che “abita” la fabbrica austriaca è di altissimo livello. Oltre a lui il dream team è composto da Enrico Balbo (Head of Aerodynamics), Craig Skinner (Chief Designer) e Ben Waterhouse (Head of Performance). Un concentrato di saggezza capace di sostituire Adrian, peraltro supportato da ulteriori ingegneri brillanti e promettenti.
All’interno di questa equipe la sfida non manca mai. Un contrapposizione “sana” atta al miglioramento. Pierre fa presente che pure di notte si continua a pensare al lavoro. Fa parte della sua vita in maniera preponderante. Una competitività senza precedenti che a quanto pare troverà riscontri importanti anche nei prossimi mesi. A parole tutto è molto semplice però, almeno sino a quando i fatti non andranno a corroborare i proclami. Sappiamo quali sono i “problemucci” della Red Bull in F1. Uno di questi il tema gomme. A Miami, come in altre circostanze (vedi Australia), l’attivazione delle coperture Pirelli ha fatto letteralmente ammattire Verstappen.
L’olandese ha profuso una pletora infinita di lamentele a tal proposito in quanto, oltre a fare davvero tantissima fatica a centrare la working range delle mescole, non riusciva a mantenerla in maniera corretta nell’arco dello stint. Ragion per cui il suo grip non era ideale e di riflesso la prestazione. Anche per questo, oltre al danno patito al fondo della sua RB20, in Florida Max non è riuscito a vincere. Newey ha riportato un fatto: c’è un aspetto sul quale non è per nulla fiero, grattacapo che sarà difficilmente risolvibile in tempi brevi. Ma il problema non è più suo, visto che sarà tagliato fuori da riunioni, aggiornamenti e piani futuri. Questo è…
Red Bull si presenterà ad Imola con un preciso anelito: far capire agli avversari che ci vuole ben altro per batterla. Gli aggiornamenti dovrebbero essere minori. Parliamo di “correzioni” sulla vettura che però, a livello teorico, portano con se la possibilità di sbloccare una buon quantitativo di prestazione. Per questo il team si definisce tranquillo e non preoccupato dalla Ferrari che, di fatto, prendendo spunto da una soluzione della RB20, resta per ora comunque fedele alle proprie filosofie. La sfida è quasi pronta, considerando che il primo round europeo ci farà capire molto sul proseguo del campionato a livello competitivo.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1 – Scuderia Ferrari