Formula 1

Wolff “usa” Max Verstappen per uno scopo preciso

Mercedes e nella fattispecie Wolff non molla la presa su Verstappen. La corte dell’austriaco verso l’olandese è asfissiante. Il manager di Vienna ci sa fare parecchio con le parole e il fatto che le sviolinate verso il tre volte campione del mondo siano pubbliche ha il suo perché. Toto mastica il paddock oramai da diversi lustri ed è a conoscenza di tutte le vicissitudini che stanno mettendo a dura prova la solidità della Red Bull. Proprio per questo cerca di insinuarsi tra le pieghe del team rivale. L’obiettivo è molto chiaro: cercare di destabilizzare la scuderia leader del campionato.

Verstappen interessa davvero a Wolff e Mercedes? Si tratta di un obiettivo reale? Un quesito che in molti si son posti negli ultimi mesi. La scuderia che ha fatto incetta di titoli nell’era turbo ibrida perderà il suo faro. Ci riferiamo a Lewis Hamilton, sette volte iridato che, assieme alla squadra con sede a Brackely, ha scritto la storia recente della massima categoria del motorsport. Ben sette titoli piloti, sei con la sua firma, contribuendo fortemente alla conquista di otto mondiali costruttori. Numeri da capogiro per un squadra di F1 che, sino al 2021, ha dettato legge annichilendo il resto dei competitor senza pietà.

la grande intesa di una volta fra Toto Wolff e Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team)

Ma i tempi cambiano. Mercedes pare l’ombra di se stessa in questo momento e la perdita di Lewis che ha già firmato un biennale multi milionario con il Cavallino Rampante lo dimostra. Una sorta di mozione di sfiducia da parte del britannico verso Wolff che conferma come la crisi della squadra tedesca difficilmente terminerà presto. A Mercedes resta George Russell. L’inglese è un ottimo pilota, ma ereditare il regno di Lewis non è cosa semplice. C’è poi Kimi Antonelli, un talento potenziale che però va fatto crescere. Gettarlo nella mischia anzi tempo potrebbe in qualche modo bruciare la sua carriera.

Wolff, la corte a Verstappen ha il suo perché

Il quadro della situazione sul tema piloti non è semplice. Wolff sogna Verstappen perché con lui potrebbe ricreare quell’alchimia magica che per tanti anni ha portato avanti con Lewis. In tutto questo un aspetto da considerare fa presenza. Volere a tutti i costi il pilota di punta di un’altra scuderia, significa che quelli attuali non sono reputati all’altezza. Per questo siamo più propensi a pensare che la mossa dell’austriaco sia più che altro tattica. Mettere più zizzania il più possibile all’interno della squadra di Milton Keynes, nemica numero uno che ha “derubato” il titolo piloti a Mercedes grazie all’errore di Michael Masi.

il sorriso di Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing)

Altra questione da valutare riguarda l’astio che Wolff nutre verso Horner. Si fanno le foto assieme come se nulla fosse, ma in realtà sotto la cenere cova risentimento reciproco. Ragion per cui, strappare Verstappen a Red Bull sarebbe un grande piacere per Wolff. Uno smacco mica da ridere. Peccato che Max non abbia la minima intenzione di abbandonare la sua scuderia. Una “famiglia” che lo ha cullato sin dalla tenera età, offrendogli tutti i mezzi per diventare grande in F1. Un supporto totalitario, sempre presente in qualsiasi circostanza, capace di fare la differenza nella sua carriera.

Verstappen sta bene dove sta e per di più, almeno in questo momento, Mercedes non sarebbe certo in grado di offrigli di meglio. La favola sul fatto che il team tedesco può realizzare un salto di qualità come quello di McLaren regge sino ad un certo punto, perché sono quasi due campionati e mezzo che si parla di questo anelito che puntualmente non di verifica. Forse, Wolff, invece di continuare questa battaglia strisciante verso Red Bull dovrebbe concentrarsi maggiormente sul proprio lavoro. Perché se davvero vuole mettere sotto contratto Max, la sua scuderia deve fare un grande step in avanti.

Andrea Kimi Antonelli, il futuro della Mercedes

Il piano B potrebbe essere appunto Antonelli. Idea affasciante che però, come detto, potrebbe non essere la scelta giusta considerando l’inesperienza di Kimi che si troverebbe catapultati all’interno di contesto difficile. Non sarebbe meglio se Wolff pensasse a prendere prendere un pilota pronto e solido come Sainz, contratto di due anni e poi vedere che succede? D’altronde lo stesso Russell ha subito le pene dell’inferno prima di arrivare in Mercedes, costretto a guidare per diverse stagioni una vettura, la Williams, che impoveriva le sue potenzialità. Fare lo stesso ragionamento con Antonelli sarebbe poi così tanto sbagliato?


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Mercedes AMG F1 Team – Oracle Red Bull Racing

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Pubblicato da
Zander Arcari