Al Red Bull Ring, undicesimo round della F1 targata 2024. Nella pista di casa della scuderia campione del mondo in carica, Aston Martin vuole ritrovare velocità di punta importanti. Raggiungere i valori di Ferrari e McLaren, per lo meno. Per farlo, la configurazione aerodinamica della monoposto inglese sarà da medio carico aerodinamico, scegliendo probabilmente la specifica adottata per la gara del Canada. Durante le ultime gare, abbiamo notato come aumentando il livello di downforce generato dalla AMR24, le top speed ne abbiano risentito non poco.
Proprio per questa ragione, tenendo presente le caratteristica della pista austriaca, in un circuito rapido come quello di Spielberg, la vettura avvolta dal british racing green vuole produrre delle prestazioni migliori sotto questo aspetto, fattore che potrebbero farla avvicinare alla lotta con i top team. Il compromesso che i tecnici dell’Aston Martin vogliono trovare riguarda principalmente la limitazione dello scivolamento laterale degli pneumatici. In Austria le curve ad alta velocità di percorrenza incidono in modo minore, ma l’assetto aerodinamico più scarico peggiora la stabilità del retrotreno.
Per gestire questo grattacapo, il team di Silverstone potrebbe decidere di rinunciare ad una piccola quantità parte del grip meccanico in trazione, con il chiaro obiettivo di stabilizzare la piattaforma aerodinamica della monoposto nelle sezioni più veloci dello splendido percorso che si srotola tra i monti della Stiria. Per riuscire in questo intento, Aston Martin andrà ad elevare la rigidezza al retrotreno. Dovrà farlo solo in parte per non limitare la capacità di trazione in uscita da curve lente come la 1, la 3 e la 4. Un compromesso difficile ma essenziale per accedere alla massima prestazione.
In questo modo la scuderia di F1 tutta verde andrebbe a stabilizzare l’auto nel tentativo di limitare l’energia immessa negli pneumatici per ridurre lo scivolamento. Tramite questa operazione, la AMR24 porterà maggiore velocità nelle curve della seconda parte del tracciato, potendo appunto utilizzare le altezze da terra stabilite in fase di progetto. Aston Martin può effettuare questa scelta sulla base dei buoni riscontri nelle curve lente (parte centrale del grafico in alto) racimolato a Barcellona.
Il terreno perso in trazione verrà recuperato alla fine dei rettilinei ottimizzando l’EOSS grazie ad una migliore efficienza. Questo il piano. Rendere stabile il retrotreno della monoposto e la piattaforma aerodinamica elevando la rigidità posteriore, dovrebbe inoltre consentire un lavoro migliore dell’aerodinamica. Lo scopo è quello di recuperare parte del potenziale ancora inespresso dagli update. Questa configurazione puoi di conseguenza far avanzare il balance meccanico, rendendo più leggero il posteriore della vettura. Le difficoltà maggiori potrebbero esserci nella prima parte del tracciato, particolarmente tra curva 1 e 4.
In queste due curve il banking della pista e la trazione con parecchio angolo volante può facilitare il sovrasterzo. Per evitare questa problematica saranno studiate precise strategie in merito al warm-up della gomma, utili per massimizzare il grip e di riflesso la prestazione nella prima parte del tracciato. Inoltre verrà effettuato uno studio della traiettoria, per sacrificare l’ingresso in curva e facilitare l’uscita. Fondamentale altresì il lavoro della sospensione anteriore che, sfruttando cordoli poco invasivi in ingresso, dovrà consentire ai piloti di anticipare il punto di corda.
I tecnici di Aston Martin cercheranno di rendere solido il front-end della loro monoposto, facilitando i piloti nel portare una buona porzione della vettura sui cordolo, i quali però sono abbastanza alti. Ottimizzare l’avantreno è strettamente legato al rendimento della AMR24 nelle curve veloci, deve risulta necessario un anteriore capace di seguire gli input sul volante del pilota. Mentre ne tratti guidati invece un front-end solido permette di stabilizzare la monoposto in fase di ingresso. Aspetto importante se si considera che le frenate che immettono nella pieghe più lente si affrontano senza angolo di volante e quindi a ruote dritte.
Aspetto che limita fortemente la generazione di sovrasterzo in fase di ingresso curva. Tenendo a mente le varie disamine tecniche che abbiamo affrontato, possiamo sostenete che spostare il centro di pressione dell’Aston Martin verso il posteriore potrebbe agevolare l’handling. Nelle ultime pieghe del circuito si deve fare in modo di mantenere le gomme nella finestra ideale di utilizzo per evitare scivolamenti nocivi a causa della mancanza di grip. La traiettoria alla 9 e all 10 inoltre è fondamentale.
Ancora una volta, anche in Austria, risulterà più che fondamentale stabilizzare l’asse posteriore della monoposto. Per farlo la spinta aerodinamica della monoposto britannica dovrà essere ottimizzare per sopperire all’aderenza che potrebbe mancare a causa dello spostamento di carico e della configurazione con meno downforce. Come detto, cercheranno di rendere effettivo il lavoro del fondo. Aston Martin che tenendo a mente quanto sia corta una tornata al Red Bull Ring, spera di potersi avvicinare ai primi della classe per innescare duelli interessanti.
Autori: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Aston Martin – F1Tv