Il caso Antonelli scatena polemica in F1. Nell’aggiornamento dell’allegato “L” inerente al regolamento sportivo della Formula Uno (International Drivers’ licences, medical examinations, driver’s equipment and conduct – 2024, nda) pubblicato lì’11 giugno ha destato scalpore per la modifica al paragrafo 13.2.2. In pratica, la Federazione Internazionale può fornire una deroga a un pilota che abbia dimostrato capacità e maturità eccezionali in categorie propedeutiche, concedendo la super licenza all’età di 17 anni per prendere parte a sessioni ufficiali di prove libere del race weekend.
Da subito tale provvedimento è stato etichettato “deroga Antonelli”. Il pilota bolognese attualmente impegnato in Formula 2 con il team Prema può vantare un curriculum ricco di successi è rappresenta la più promettente speranza del programma giovani della stella a tre punte. Toto Wolff lo ha accolto sotto la sua ala protettrice, offrendogli la possibilità di accelerare il suo percorso di maturazione attraverso diversi test privati, prima con una monoposto di vecchia generazione e poi con la prime delle frecce d’argento ad effetto suolo del 2022.
All’interno di questo scenario c’è una questione che senza dubbio va considerata. L’eccezione che sarà concessa al pilota italiano, consentirà infatti di sfruttare la deroga per pochissimo tempo. Basti pensare che il pupillo di Toto Wolff, il 25 Agosto corrente mese raggiungerà la maggiore età. Andrea Antonelli che quindi non avrà più bisogno della suddetta eccezione. Secondo le informazioni raccolte, il team Williams, lo scorso mese, ha presentato una richiesta ufficiale di deroga all’organo di governo federale, affinché Kimi potesse prendere parte ad almeno due sessioni di Fp1 prima del mese di Agosto.
Gli ottimi rapporti tra la scuderia Mercedes e lo storico team di Grove dovrebbero aver convinto appunto la Williams a esporsi nei confronti della Federazione Internazionale, desiderosa anch’essa di comprendere la velocità dell’enfant prodige messo a paragone con Logan Sargeant. Sulla carta Antonelli potrebbe essere chiamato da Williams o Mercedes per disputare le free practice 1 del Gran Premio di Spagna, in programma domenica prossima sul circuito del Montmelò. Non ci resta che attendere ancora qualche giorno per capire come andrà a finire.
Nel settembre dei due anni fa, la FIA negò la super licenza a Colton Herta. Al tempo la Federazione Internazionale dell’Automobile comunicò che era stata effettuata un’indagine attraverso la quale si stabilì che, il pilota americano, non aveva il numero di punti richiesto per ottenere una super licenza FIA. Il tutto precisando che l’ammissibilità alla stessa era oggetto di continua verifica di fattori quali la sicurezza, l’esperienza e le prestazioni nel contesto del percorso professionistico. Sono passati più di due anni, tempo nel quale Herta ha vinto anche una gara di Indy Car, ma la super licenza è sempre più lontana visto che negli ultimi due campionati è arrivato solo 10°.
La reazione social dei fan americani è sdegnata. Molti considerano la FIA un’organizzazione eurocentrica che non ha alcun interesse nel fornire la possibilità di guidare in F1 a piloti che corrono nella serie Indy Car. Il problema principale è che ai piloti della Formula Indy vengono assegnati pochissimi punti per la super licenza FIA, quasi gli stessi punti dei piloti di Formula 3. Colton Herta ha un rendimento ancora altalenante ma e veloce e attira le attenziono di un certo Helmut Marko. Attualmente l’unico rappresentante statunitense in F1 è Sargeant, cresciuto nelle serie propedeutiche della FIA invece che nelle serie americane.
È molto probabile che Logan, dopo un anno e mezzo in F1 al volante della scuderia Williams dove di certo non si è ricoperto di gloria, sia costretto a dire addio in maniera definitiva al Circus. Ciò malgrado, sfortunatamente, per Colton Herta sembra proprio che il treno per approdare in F1 sia oramai definitivamente passato. Se la FIA avesse applicato la stessa flessibilità utilizzata per Antonelli o avesse conferito alla Indy Car un coefficiente di punti per ottenere la super licenza, forse avremmo visto nella massima categoria del motorsport un pilota arrivato dalla Indy Car, dopo molti anni.
Altri piloti di grande successo negli States non hanno avuto una chance per mostrare il proprio talento. Tra questi Scott Dixon, Dario Franchitti, Will Power, Josef Newgarden e persino Alex Palou. Ragazzi che avrebbero potuto fare grandi cose in Formula 1 se solo ne avessero avuto la possibilità. Un ostracismo della Federazione Internazionale che stride fortemente con la volontà della proprietà a stelle e strisce Liberty Media, in quanto la società controllata da Greg Maffei, di base, vorrebbe rendere sempre più popolare la F1 negli Stati Uniti d’America.
Autore e grafiche: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Indy Car – Mercedes AMG F1 Team