Formula 1

F1, Aston Martin ottimizza carico e stabilità del fondo in Spagna

Aston Martin si avvicina al decimo round della F1 con fiducia. Mike Krack, manager e team principal della scuderia britannica, ha fatto sapere che la scuderia inglese ha individuato i punti deboli sui quali intervenire. Per sua stessa a ammissione saranno due le gare in cui effettueranno determinati test, necessari per sistemare le cose validando la vettura. Resta da capire quale programma di lavoro metteranno in piede, considerando che alcuni aggiornamenti dovrebbero arrivare. Upgrade per “curare” la AMR24. L’obiettivo mira a limare parte del gap sulla concorrenza.

In tal senso la gara spagnola suona un po’ come l’ultima chiamata per Aston Martin. Il team di Silverstone è reduce da un fine settimana tutto sommato buono, sebbene in buona parte, le condizioni climatiche avverse e cangianti, così come le basse temperature, abbiano offerto benefici. Alonso e Stroll hanno conquistato il Q3 nel sabato canadese, con il pilota di casa capace di migliorare la propria posizione in gara rispetto alla partenza. Punti fondamentali per la scuderia tutta verde che in un solo round di F1 ha totalizzato più punti rispetto i 4 weekend precedenti. Risultato favorito anche dall’assenza delle due Ferrari.

il lussemburghese Mike Krack, dirigente e team principal di Aston Martin F1 Team

Il circuito del Montmelò è molto più complesso e completo, rispetto alle piste in cui si sono svolti gli ultimi Gran Premi. Le condizioni climatiche, inoltre, potrebbero sfavorire Aston Martin rispetto la gara del Canada. Tuttavia, il team d’oltre manica è chiamato a spazzare tutti i se e i ma relativi alla bontà degli aggiornamenti introdotti durante l’attuale campagna agonistica. La pista catalana a livello teorico, potrebbe chiarire in modo definivo l’attuale livello della vettura inglese, mettendo alla prova la AMR-24 in differenti tipologie di curve.

Ragionando attraverso la logica, portare e soprattutto validare alcuni sviluppi, implica che questi permettano un passo avanti, almeno dalle simulazioni. A questo punto sembra evidente una problematica relativa alla correlazione dati, della quale già abbiamo discusso in alcuni scritti passati. Non essendo in possesso dei dati relativi alla vettura inglese, risulta difficile entrare più nello specifico. Tuttavia, uno degli step più importanti per avvicinare il livello di prestazione mostrato al computer è sicuramente quello di stabilizzare la piattaforma aerodinamica.

Fernando Alonso (Aston Martin) a bordo della sua AMR24 – Gp Monaco 2024

F1, Aston Martin ha lavorato per sbloccare il rendimento del fondo

Aston Martin vuole stabilizzare la AMR24 tramite delle rigidezze studiate ad hoc per la pista spagnola. Sappiamo infatti come nell’ambiente di calcolo sia complicato riuscire a rendere stabile la piattaforma aerodinamica, che nella realtà subisce diverse variazioni di assetto dovute ai vari avvallamenti della pista. È fondamentale rendere stabile la monoposto, particolarmente nelle sezioni in appoggio di curva 3, 4 e 12. In queste zone, soprattutto nel giro veloce, limitare i micro-scivolamenti laterali aiuta nel mantenere le gomme all’interno dell’ideale finestra d’utilizzo, risparmiando alcuni gradi della mescola per concludere il giro.

Aston Martin dovrebbe optare per rigidezze maggiori rispetto gli avversari, per ottimizzare il lavoro degli aggiornamenti al fondo. Di conseguenza la fase di trazione in uscita dalle curve lente come la 5, la 10 o la 12 potrebbe risultare più difficoltosa. Il compromesso aero-meccanico, tenderebbe a favorire la spinta verticale per nutrire il rendimento della mappa aerodinamica a discapito del grip meccanico nelle curve lente. Il limite sarà dettato dall’eccessivo surriscaldamento degli pneumatici. Ricordiamo infatti che in diverse occasioni la vettura si è dimostrata poco capace di gestire la working range delle gomme degli pneumatici.

Lance Stroll (Aston Martin) vola sui cordoli a bordo della sua AMR24 – Gp Canada 2024

Come detto, i pattinamento e in generale eccessivi scivolamenti laterali complicano la gestione delle temperature durante l’arco del giro. Inoltre, tramite le simulazioni, il driver coaching e le modifiche al setup durante le prove libere, i tecnici vanno a prediligere un assetto spostato verso il posteriore. Con ciò intendiamo un anteriore che in fase di inserimento sia in grado di fornire sufficiente stabilità per portare la giusta velocità. I piloti faranno fede su questo anche a centro curva. Lo spostamento di carico all’anteriore dopo la staccata, aiuta il momento di rollio della monoposto, favorendo la rotazione del retrotreno.

Al posteriore verrà utilizzata la medesima specifica da medio alto già vista in Giappone, giocando con l’incidenza della beam wing per adattare la vettura al circuito. Aston Martin può permettersi di scendere in pista con un livello di downforce maggiore in linea di massima e sfruttare la bassa resistenza all’avanzamento mostrata dalla AMR24 durante questa stagione. Inoltre, il team inglese di F1 ha migliorato notevolmente l’utilizzo della mappatura ibrida, aspetto che potrebbe aiutare i piloti particolarmente in uscita curva e garantire una potenza suppletiva per mitigare le difficoltà in trazione.

Autore e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo

Immagini: Aston Martin – F1Tv

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Pubblicato da
Zander Arcari