Austria, undicesimo Gp di F1 targato 2024. Mercedes arriva con la consapevolezza di avere a disposizione una monoposto che, in questo momento della stagione, ha iniziato a fornire risposte decisamente più chiare rispetto al recente passato. Il team di Brackely è stato senz’altro molto bravo a individuare una direzione corretta per sviluppare la vettura, portando piccoli aggiornamenti in maniera costante praticamente ogni singolo gara del mondiale. La W15 finalmente gode buon bilanciamento “high-to-low speed”, un termine di chiara matrice britannica che si riferisce al compromesso aero-meccanico.
Per essere più specifici si intende che la monoposto tedesca possiede un handling buono anche su tracciati che presentano entrambe le tipologie di curve, potendo gestire il compromesso nella transizione alle varie velocità. Sino a qualche settimana fa non era affatto scontato tale scenario. Al contrario Mercedes faceva parecchio fatica in questo tipo di contesto competitivo. In Austria arriva un ulteriore esame importante. Il tracciato che si srotola tra i monti della Stiria è composto essenzialmente da due macro settori distinti che vanno ambedue ottimizzati per ottenere una prestazione all’altezza.
Una prima zona stop-and-go che richiede molta trazione e tanta velocità di punta, seguita da un tratto dove a predominare sono le curve ad alta velocità. In questa seconda parte della pista di F1 austriaca, quindi, risulta fondamentale la quantità di carico generata dalle monoposto e il bilanciamento della downforce durante le varie fasi di cornering. Sia in curva 1 che in curva 3 risulta di fondamentale importanza poter massimizzare la fase di trazione in uscita. Ci riferiamo a tratti del circuito davvero complessi perchè presentano variazioni di pendenza proprio nei pressi dell’apice della curva. Aspetto per cui la vettura tende a scomporsi. In ambedue le pieghe in questione le vetture devono mostrare un retrotreno molto stabile.
Tenendo presente le caratteristiche della Mercedes, tecnici e piloti dovranno essere bravi a centrare la messa a punto, in quanto la vettura di F1 grigia e nera mostra tuttavia un atteggiamento sovrasterzante a centro curva, dove talvolta i piloti sono costretti ad aprire l’angolo volante. In Austria si predilige un’ala posteriore da medio carico, per questo i “grigi” hanno scelto quella che considerano la specifica più efficiente a disposizione. Versione che presenta un piano principale abbastanza pronunciato nella parte centrale, dove si concentra il carico generato. Distribuzione della pressione con un andamento decrescente verso l’esterno per contenere le perdite dovute alla resistenza indotta.
Tra il primo e il secondo settore sono presenti due rette piuttosto lunghe dove è necessario raggiungere velocità elevate. Mentre da curva 6 in poi prevalgono pieghe ad alta velocità in cui serve molto carico. Per questo Mercedes ha deciso di usare un set-up più rigido per stabilizzare la piattaforma aerodinamica. Compromesso che però ha messo più di una volta in crisi la W15. C’è comunque fiducia perché il team pare abbia capito come impostare il lavoro della sospensione, necessario a garantire un carico stabile nelle curve ad alta velocità, senza però penalizzare troppo l’aderenza meccanico.
Normalmente per far funzionare il fondo, sempre molto sensibile alle variazioni di altezza, Mercedes era costretta ad utilizzare rigidità molto elevate. Provvedimento che di riflesso andava a compromettere completamente il rendimento nei tratti più guidati della pista, quelli più lenti per interdici. Il pavimento della W15 ha subito diverse modifiche dal Gran Premio di Miami in poi. Cambiamenti necessari per sistemare le cose, tenendo presente che sono attese ulteriori modifiche su questa macro componente per centrare l’obiettivo stimato e realizzare un ulteriore step in questa direzione.
Upgrade che dovremmo osservare in Ungheria o in Belgio. Come è giusto che sia la scuderia tedesca non lascia certo intendere in quale appuntamento iridato verranno introdotti altri aggiornamenti, perché ogni piccola informazione in F1 può avvantaggiare i competitor. Il Red Bull Ring costituisce una sfida parecchio tosta per la Mercedes. Questo in considerazione che il particola format della Sprint Race prevede una sola ora di prove libere per definire la messa a punto delle monoposto. Aspetto che complica non poco il trovare un bilanciamento che possa soddisfare i piloti.
Mercedes ha trovato una direzione sulla quale lavorare, come dicevamo in precedenza. Un element molto importante che consente un lavoro al simulatore decisamente più effettivo. In altre parole, i piloti arrivano in pista e possono bene o male confermare il setting studiato al simulatore driver-in-the-loop, concentrandosi sul fine tuning senza dover stravolgere la vettura. Un vantaggio non da poco, specie quando sono solo sessanta i minuti a disposizione. Anche per questo il team capitanato da Toto Wolff parte con molto coraggio e consapevole dei propri mezzi.
In ultima istanza c’è poi una altro aspetto imporrante che possiamo valutare in chiave Mercedes. Ci riferiamo alle temperature. Il tracciato di Spielberg prevede una colonnina di mercurio che non dovrebbe salire di molto nell’arco del weekend. So attendono comunque diverse escursioni termiche tra una sessione ed un’altra. Anche da questo punto di vista l’Austria costituisce una prova non facile. Le auto tedesche rendono decisamente meglio con “il fresco”, in quanto sviluppano molta energia nella struttura della gomma. Mentre con il caldo si allontana il punto ottimale di lavoro della vettura.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Mercedes AMG – F1Team