la F1 2026 si avvicina. In occasione della 24 Ore di Le Mans abbiamo avuto modo di intervistare Tomek Young, Motorsport Technology Manager di Exxon Mobil, impegnato nel WEC nel supportare i 4 team Hypercar targati Mobil 1 (Porsche Penske, Hertz Jota Team, Toyota Gazoo Racing, Cadillac Racing) ma anche a celebrare l’anniversario dei 50 anni di Mobil 1. Gli abbiamo fatto una serie di domande per capire meglio il loro contributo in Formula 1 ed in generale in tutto il motorsport, in quella che si è rivelata essere un’intervista estremamente “tecnica” con tanti retroscena sui metodi di lavoro del mondo delle corse.
Il logo di Mobil 1 è infatti sicuramente riconoscibile a tutti gli appassionati, ad esempio sulla Red Bull di Max Verstappen, ma non molti sanno nel dettaglio di cosa si occupa l’azienda in pista. Si tratta infatti di uno dei ruoli forse meno visibili, che ha a che fare in primis con la fornitura di lubrificanti, olio motore e carburante. Le sfide da affrontare, soprattutto in una Formula 1 fatta di 24 gare stagionali, sono parecchie, come ci ha spiegato Tomek Young: “Ogni serie richiede una logistica piuttosto complessa che consenta la fornitura di prodotti a tutte le gare.
E non si tratta solo della logistica della formulazione Mobil 1, ma anche di alcuni componenti che utilizziamo per produrre i prodotti. Abbiamo quindi sviluppato la capacità di produrre prodotti a livello globale e di distribuirli dove necessario. Una volta in pista abbiamo una serie di attività da svolgere, si tratta soprattutto di ricevere e analizzare i prodotti. A partire dell’analisi degli oli usati, la cui analisi avviene direttamente in pista, in un laboratorio dedicato che gestiamo noi. Ma vogliamo capire in parte cosa succede in gara analizzando i campioni di olio.”
Lo studio degli oli può essere infatti fondamentale per i team: “I campioni d’olio sono simili alle analisi del sangue e ci dicono come sta il motore. Queste informazioni vengono poi trasmesse al team che può prendere decisioni sull’ulteriore utilizzo del motore o del cambio. In generale, abbiamo molte discussioni tecniche e molte idee nascono durante i weekend di gara. Spesso il giovedì o il venerdì abbiamo la possibilità di sederci con gli ingegneri, di persona o da remoto, e discutiamo di ciò che verrà dopo.”
La sfida più grande riguarda l’alto livello di competitività delle più importanti formule mondiali del motorsport, in cui tutto è misurabile, il che impone una rapida evoluzione ed una ricerca costante della massima performance:
”Un fatto che riguarda gli sport motoristici è che puoi essere in macchina solo se sei migliore della concorrenza e del tuo prodotto della stagione precedente. Ogni team ha la possibilità di misurare le prestazioni in modo molto preciso. Il miglioramento continuo è una sfida enorme, non è qualcosa di scontato. Nel formulare Mobil 1, cerchiamo sempre di trovare nuove innovazioni e una gamma di innovazioni tra cui scegliere.”
Nelle ultime settimane molte discussioni hanno riguardato i nuovi regolamenti tecnici Formula 1 che rivoluzioneranno lo scenario a partire dal 2026. I partner dei team devono dunque adeguare il loro lavoro per farsi trovare pronti fin dal giorno uno: “Abbiamo iniziato a lavorare sul nuovo carburante di F1, come previsto dalle specifiche FIA, già due anni fa. Lavoriamo insieme a Red Bull Ford Power Trains allo sviluppo del propulsore, del carburante e dell’olio motore che lo alimentano.
L’approccio collaborativo richiede molte iterazioni: passiamo attraverso molti candidati diversi cercando di capire non solo cosa funziona e cosa non funziona, ma anche di capire qual è l’appetito del nuovo motore. E poiché si dedica molto tempo alla comprensione dei fondamenti, si può rispondere molto più rapidamente ai cambiamenti del panorama. Se ci si trova di fronte a una sfida simile, senza avere questa esperienza, credo che il lavoro sarebbe molto più difficile. È quasi come imparare a conoscere il sistema, ogni giorno si impara.”
L’importanza quindi di avere un team di lavoro che collabori con i partner passa attraverso l’attento feedback. Mobil 1 è attualmente impegnata in F1 con Red Bull Racing e dunque col tre volte campione del mondo Max Verstappen. L’olandese in questo momento è tra i migliori piloti al mondo, con un carattere molto ambizioso ma anche critico quando le cose non funzionano. Lavorare con Verstappen risulta comunque essere un vantaggio più che uno svantaggio per Mobil 1:
“Ci piacciono i piloti esigenti. Alla fine è il pilota che trae il vero vantaggio dal vostro prodotto. Credo che sia il team a ricevere prevalentemente il feedback del pilota e le prestazioni della macchina ed è il team che lo condivide con noi. In definitiva vogliamo che il team capisca il ruolo che svolgiamo, perché se capiscono che possono trarre vantaggio dalle nostre capacità, possiamo sviluppare i prodotti insieme. Ci piace che i team capiscano che gli sport motoristici sono qualcosa che anche noi amiamo molto: il motorsport è qualcosa di cui vogliamo essere parte integrante.”
Mobil 1 è in F1 ma anche nel WEC, in MotoGP e nel WRC, con la metodologia di lavoro che va adattata ai vari contesti: “Cerchiamo di adattare il prodotto da corsa all’applicazione specifica, collaborando con il team e con il fornitore del motore, il costruttore del motore. Questo approccio è vincente, perché progetti meccanici diversi hanno requisiti diversi. Per esempio, il motore Porsche a Le Mans ha requisiti molto diversi da quelli di un motore KTM in MotoGP. È interessante dal punto di vista tecnico vedere che il sistema di combustione è diverso, la protezione richiesta ha un approccio diverso.”
“Forse in un campionato serve un prodotto con una resistenza a temperature molto elevate, mentre in un altro si tratta di proteggere il cuscinetto dell’estremità grande, tanto per fare un esempio. E questi prodotti possono richiedere una chimica leggermente diversa o completamente diversa”.
Sappiamo che il motorsport è il più grande laboratorio di tutti per sviluppare e innovare. Ma l’obiettivo ultimo resta portare quell’innovazione sulle auto che guidiamo di tutti i giorni, come sa bene chi sta celebrando i 50 anni di questa attività. Sentiamo spesso parlare di “dalla pista alla strada”, ma come avviene in realtà? Il prodotto sviluppato nel motorsport è lo stesso presente sulle nostre vetture? Ecco cosa ne pensa al riguardo Tomek Young
“Spesso lo stesso prodotto può essere utilizzato sia per le corse che per l’auto normale. Oggi disponiamo di diverse soluzioni con cui si può andare al lavoro e poi nel fine settimana gareggiare: l’esperienza acquisita viene messa a frutto. Sviluppiamo una ricetta a partire dai singoli componenti, così impariamo molto su sostanze chimiche specifiche che possono poi essere utilizzate in una versione del Mobil 1 che viene distribuita”.
Questo vale nello sviluppo dei prodotti futuri, ma vale anche per i prodotti già disponibili: “A Le Mans stiamo usando diversi prodotti commerciali che vengono utilizzati dai team in gara. Questi prodotti, che sono normalmente in vendita al pubblico, sono in grado di portare a termine le 24 ore più estenuanti di una gara automobilistica. Ad esempio i prodotti utilizzati dal team Cadillac e dal team Porsche sono disponibili in commercio. D’altronde anche i piloti vogliono poter usare lo stesso olio motore quando corrono occasionalmente e quando vanno al lavoro.”
Autore e foto: Marco Santini – @marcosantini91
Immagini: @mobil1racing