Ferrari si appresta a verificare il lavoro svolto al simulatore. In F1 tale pratica è assai determinate nell’arco del week-end, in quanto capace di cambiare radicalmente il volto prestazionale di un contesto competitivo. Per questo gli uomini del Cavallino Rampante hanno profuso un sforzo extra per sbloccare il potenziale dell’auto italiana. SF-24 aggiornata nel fondo, nelle pance e nell’ala posteriore. Provvedimenti per fornire più carico, specie al retrotreno e, contestualmente, abbattere la resistenza all’avanzamento. Parliamo di elementi già intravisti nella giornata di ieri.
Altro tema interessante riguarda la gestione degli pneumatici. Gomme Pirelli che devono essere amministrate a dovere tramite il coretto ciclo di isteresi. Attivazione ma soprattutto mantenimento delle temperature di esercizio che, tenendo presente il layout del circuito spagnolo, rendono assai critica questa operazione. I curvoni in appoggio del primo settore immettono un alto quantitativo di energia nella carcassa dello pneumatico che si traduce nell’innalzamento delle temperature. Arrivare in overheating nel T3 significa perdere quell’aderenza necessaria alla performance.
Proprio per questo un po’ tutte le scuderie di F1 hanno sofferto sotto questo aspetto, poiché per arrivare al T3 con la giusta working range si deve limitare la prestazione nel primo settore. Un lavoro di certo no facile per i piloti che devono essere bravi ad ottenere il massimo. Warm-up-strategy cruciale. Ieri, Ferrari non è stata perfetta in questo fondamenta le. Oggi spera di esserlo o per lo meno di saper gestire con più efficienza questo aspetto. Per il resto siamo curiosi ci capire se le modifiche alla messa a punto scelte tramite i dati del simulatore driver-in-the-loop risulteranno fattuali.
Il momento della verità si palesa. Ferrari sta per scendere in pista per verificare se le modifiche al setup della vettura risulteranno corrette. I “due Carlo” sembrano molto concentrati all’interno del garage, dove stanno scambiando le ultime parole con i propri ingegneri di pista. Splende alto il sola sulla Catalunya, dove le condizioni climatiche sono ottimali. Diamo un’occhiata alle temperature prima dello start: 27,4°C la temperatura dell’aria, 41,3°C quella dell’asfalto. Umidità al 55%, 0.5 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante ovest.
I ferraristi stanno attendendo il segnale per abbandonare la pitlane. Motori accesi, visiera abbassato e si parte. Per questo primo stint delle Fp3, le due rosse montano un set di mescole cerchiate di rosso. Si utilizza parecchio i freni per attivare le gomme, mentre il cambio è settato sulla modalità GX3, la solita insomma. In linea generale il bilanciamento non sembra male. Piccolo errorino di Charles che arriva lungo alla 10, sommato a un’indecisione alle 7. Solita tendenza del monegasco nel frenare molto tardi. Si procede ora con doppio cool down passando dalla corsia box, mentre Carlos entra ai box.
Bozzi parla proprio della fase di staccata e per questo suggerisce di frenare prima nelle curve 1 e 10. Charles userà al medesimo tempo il manettino pre-mappato con le configurazioni relative al sistema di frenata per il T3. Se avrà del sottosterzo nel T2, curva 5, potrà attivare il toggle per gestire la rotazione. Charles riparte e questa volta mette a segno un tentativo buono, lo stesso suo ingegnere di pista lo conferma complimentandosi con lui. “Good job on the car.. yuuu“, eloquente il team radio di Leclerc che tira un sospiro di sollievo, in quanto effettivamente il cambio di setup pare proprio stia funzionando come atteso dal team.
Nel mentre anche Sainz torna in pista per una rapida sgambata dove conferma il passo avanti realizzato sulla messa a punto della vettura italiana. Davvero buone notizie per la storica scuderia italiana di F1. Una Ferrari che oggi ricalca quello che sino ad ora in stagione abbiamo sempre osservato: scendere il pista con una vettura ben bilanciata. Carlo come il compagno torna ai box e osserva le sue prestazioni tramite la telemetria. Poco dopo ancora pista, ancora Leclerc sempre con le rosse. Bozzi suggerisce una slow intro per non immettere troppa energia sulle gomme.
Si passa ora alla modalità ERS 1 per effettuare un test sulla parte ibrida. Spalmare al meglio i 160 cavalli extra forniti dai due moto generatori è fondamentale. Ferrari ha deciso di usarne una buona fetta per la trazione per poi utilizzare il resto per supportare le velocità di punta. Considerando che nella giornata di ieri Leclerc è rimasto ai box sui cavalletti per diverse regolazioni, scende subito in pista per una rapida prova high fuel. Cinque passaggi con alto quantitativo di carburante a bordo dove testa la bontà prestazionale della sua SF-24. Handling molto buono, scevro da correzioni. Si nota chiaramente il tyre management in diverse curve: 3, 9 e 13.
Bozzi si dice soddisfatto sebbene suggerisce di stare attendo a curva 5 per evitare micro bloccaggi che possono concorrere al degrado. Anche Sainz in pista inizia il suo piano di lavoro con tanta benzina a bordo. Lo spagnolo conferma quanto detto per l’altro ferrarista, poiché le rosse mostrano un atteggiamento parecchio differente. Se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, possiamo dire che resta un po’ di sovrasterzo nelle curva 3 e 12, caratteristiche che però abbiamo sempre visto questa dell’eccesiva rotazione. La notizia più importante riguarda il balance ritrovato che consente maggiore stabilità nelle fasi di curva.
Terminate le prove high fuel si torna nel garage. I piloti sono ambedue molto soddisfatti. Non era affatto scontato sistemare le cose, specie cercando di validar il pacchetto di aggiornamenti con le nuove parti. SF-24 rivista che non aveva certo molti feedback a disposizione. Nell’ultima parte della qualifica si torna nuovamente a testare le vetture con poca benzina. L’intenzione è quella di sfruttare al meglio il miglioramento della pista. Si torna pertanto a calcare nuovamente l’asfalto con set di pneumatici Soft nuovi di pacca, per massimizzare le performance e vedere che succede.
Sainz scende in pista per primo. Lo spagnolo mette assieme davvero un’ottima prestazione. Solo una piccola sbavatura in curva 1 dove senza dubbio poteva fare meglio nella traiettoria in inserimento. Per quanto riguarda Charles dobbiamo segnalare l’ennesimo errore in curva 10 dove arriva un pelo lungo. Peccato perché T1 e T2 erano record e poteva mettersi davanti a tutti. Sono comunque 37 i millesimi he lo dividono da compagno primo nella classifica dei tempi. A margine dell’ultima sosta ai box si abbandona nuovamente la pitlane per l’ultimo tentativo con le gomme scrub che no cambia le cose.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv