La terza sessione di libere del Gran Premio del Canada complica i piani della Ferrari. Una rossa in difficoltà rispetto alla giornata di ieri, sebbene le condizioni meteorologiche diano una tregua e il sole, addirittura, torni a splendere sulla bellissima pista del Québec. SF-24 che di fatto sono parte davvero bene bilanciate, senza mostrare alcun problema a livello di piattaforma aerodinamica. Tuttavia le prestazioni non arrivano. Con le Medium i grattacapi erano senza dubbio minori, mentre con le Soft si acutizzano e rendono sostanzialmente lenta la vettura italiana.
Il guaio pare possa affondare le radici nell’amministrazione delle coperture. Specie con le Pirelli a banda rossa, infatti, centrare la corretta finestra di funzionamento non è stato possibile. Primo e secondo settore della pista nordamericana di F1 che ha fatto patire le monoposto modenesi, sia nel tratto più guidato del T1 che nelle chicane del T2 dove, nei cambi di direzione, la SF-24 pareva tutto tranne che sciolta. Per questo sono andati in scena diversi provvedimenti per cercare di ottimizzare la warm up strategy. Ferrari aveva circa due ore per capire e trovare una soluzione, perchè le potenzialità della rossa ci sono ma dovevano appunto essere estratte.
Rispetto alle Fp3 le condizioni meteo sono peggiorate. Non piove al momento la me temperature sono molto basse e il cielo è parecchio scuro. Le due Ferrari scendono in pista con le Pirelli a banda rossa, per cercare di usufruire del massimo grip a disposizione. Portare in temperatura le mescole non è affatto semplice e a quanto pare un singolo giro non sembra essere sufficiente. Bozzi fa sapere che in linea genera le tutti quanti i piloti si lamentano, faticando parecchio con gli pneumatici. Messo assieme il primo tentativo di certo non esaltante si prende un minimo di fiato.
Passaggio per non distruggere le gomme e poi si torna a spingere nuovamente. Prendendo in esame l’handling delle rosse possiamo dire che pare discreto in questo momento, sebbene le due Ferrari continuano a fare parecchia fatica a centrare la corretta finestra di funzionamento. Come per le Fp3, i compound Soft proprio non sembrano andare a genio alla vettura italiana. Per di più il grande traffico e l’evoluzione continua della pista sta rendendo questa prima parte della qualifica più complicata del previsto.
Gli ingegneri di pista del Cavallino Rampante cercano di fornire tutto l’appoggio ai propri piloti. Tanti suggerimenti per ottimizzare il laptime, per trovare prestazione nei punti del tracciato canadese di F1, dove sino ad ora le rosse hanno sofferto problemi. Quando mancano 4 minuti alla fine della Q1, in ferraristi tornano ai box per cambiare le gomme, potendo usufruire di un ulteriore set di pneumatici Soft.
Interessante vedere come nessuno dei “due Carlo” accetta un cambio di carico sviluppabile all’avantreno, in quanto la SF-24 mostra un bilanciamento di base molto buono. Quello che continua a scarseggiare è il grip. Attivazione delle mescole che sta facendo patire non poco i ferraristi. Inoltre, a questo punto, varrebbe la pena capire se il carico della vettura al posteriore sia sufficiente. Per fortuna gli alfieri della rossa danno il massimo e passano il taglio, sebbene i problemi vanno comunque sottolineati.
Alla fine della prima parte della qualifica, Leclerc si apre in radio e fa presente le problematiche. Inoltre menziona il traffico. Pare che il team di Maranello abbia cambiato la warm up strategy in quanto, rispetto alla terza sessione di prove libere, riesce a performare molto meglio tra T1 e T2, mentre perde rendimento nell’ultima parte della pista. La rossa di Sainz è già nella corsia box, per uscire appena il semaforo diventerà verde. Potrebbe arrivare anche la pioggia a complicare ulteriormente le cose, da un momento all’altro. I ferraristi sono super concentrati per cercare di sfruttare appieno la sessione.
Leclerc abbandona la corsia box due minuti più tardi e quando è impegnato nell’outlap, il suo compagno di squadra si lancia per il primo tentativo lanciato. Sembra che il Cavallino Rampante abbia capito un po’ di più come attivare le gomme. Lo dimostrano i tempi che possono ottenere con fatica minore. Adami e Bozzi suggeriscono diversi cambi di mappatura relativi a differenziale e power unit. Sono davvero tanti i consigli, perché a quanto pare ogni minimo dettaglio, in questo particolare momento della qualifica, è capace di fare tanta differenza. Due giri per far riposare le coperture e si torna a spingere nuovamente.
Leclerc commette un errore al tornatino di curva 12. La vettura del monegasco arriva lunga e il ferrarista è costretto a correggere per ben due volte, fattore che ovviamente limita il riscontro cronometrico. Charles chiede se c’è tempo per passare e montare un ulteriore treni di Soft. La cosa si può fare ma sarà comunque un set di scrub. Medesimo discorso per Sainz che imbocca la pitlane e cambia gomme pure lui. In teoria i passaggi lanciati a disposizione sarebbero due.
Tuttavia Charles sostiene che le gomme non sono ancora pronte e per questo sostiene che un prep lap forse sarebbe la soluzione migliore. Alla fine decide di lanciarsi ugualmente, effettuando due tornate full gas. Lo spagnolo segue la sua tattica. Purtroppo però le cose non funzionano a dovere. Questo significa che i ferraristi non riescono a passare il taglio e si fermano alla Q2. Undicesimo e dodicesimo posto figlio di una cattiva amministrazione delle gomme. D’altronde, come sappiamo, non portare in temperatura a dovere le gomme crea scenari del genere. Grip insufficiente e qualifica che termina qui…
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv