Formula 1

F1|Qualifiche Spagna: Ferrari, rotazione eccessiva e gestione termica imperfetta

Ferrari voleva lottare per la pole position in Spagna. Decimo round di F1 sulla pista catalana che di certo non era partito con il piede giusto. Al contrario le due rosse hanno sofferto diversi problemi. Innanzi tutto il bilanciamento delle SF-24 di fatto tutt’altro che buono. Caratteristica negativa che pareva potesse demoralizzare a livello sportivo il Cavallino Rampante, specie tenendo a mente il recente disastro canadese. E invece il team italiano ha fatto quadrato. Grande in lavoro realizzato al simulatore drive–in-the-loop, dove i dati raccolto hanno prodotto una messa a punto finalmente ottimale dopo un venerdì incerto e assai problematico.

Per fortuna la così detta quadratura del cerchio è arrivata. È bastato il primo giro spinto nel testare la qualifica per capirlo, quando ambedue le SF-24 con su le Pirelli a banda rossa, hanno mostrato si da subito un bilanciamento molto buono. Minimizzato il sovrasterzo parecchio fastidioso che nella giornata di ieri aveva impedito alle due Ferrari di esprimersi al massimo. Eccesso di rotazione corretto e soprattutto un’innalzamento del carico aerodinamico complessivo della vettura che, di riflesso, ha fornito tanta stabilità alla monoposto e la fiducia dei piloti è salita.

Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) all’interno del garage controlla la telemetria a bordo della sua SF-24 – Fp3 – GP Spagna 2024

A margine di quanto detto la speranza di fare bene faceva presenza nelle menti pensati dei ferraristi. Il tutto tenendo a mente un fattore molto importante per la qualifica: la gestione delle gomme. Ci riferiamo all’attivazione dei compound, ma soprattutto alla capacità di mantenerli nella corretta temperatura di esercizio. Andare in overheating è parecchio semplice nella pista di F1 catalana, in quanto la colonnina di mercurio “picchia”, l’asfalto è parecchio abrasivo e i curvoni in appoggio immettono tanta (troppa) energia sulle gomme. Per questo azzeccare la warm-up strategy era fondamentale.

F1, GP Spagna Q1: Ferrari scende in pista e si mette davanti a tutti

Il fermento impazza all’interno del garage. Malgrado un sospiro di sollievo faccia presenza a margine della terza sessione di libre del Gran Premio di Spagna, la tensione per realizzare un lavoro perfetto e ottenere il massimo risultato si palesa. Queste le condizioni meteo a pochi minuti dalla bandiera verde: 24,3°C la temperatura dell’aria, 38,7°C quella dell’asfalto. Umidità al 68%, 1.1 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante ovest. Messi da parte i consueti controlli alle monoposto, power unit, trasmissione, sistema ibrido e impianto frenante, i “Due Carlo” salgono a bordo delle proprie vetture in attesa di scendere in pista.

Le rosse scendono in pista per il primo run. Lo fanno calzando le Pirelli a banda rossa. I due ingegneri di pista dei ferraristi ricordano l’importanza di seguire il delta sulla dashboard per mantenere la track position ideale. Dopo essere passati alla modalità race di inizia a spingere. Le tornate dei ferraristi sono pulite e mostrano un bilanciamento effettivo delle Ferrari. Charles è riuscito finalmente a mettere assieme un giro pulito, mentre Carlos ha preso un po’ di traffico che in minima parte ha dato fastidio. Si confermano, almeno per il momento, le buone sensazioni delle Fp3.

Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della SF-24 – Q1 – GP Spagna 2024

Interessante notare come la strategia sulle gomme sia stata modificata. Si perché a quanto sembra, i “due Carlo” cercano di spingere il giusto nel primo settore per arrivare al curva 10 con le gomme nella giusta finestra di temperatura. Per questo il grip pare buono nel tratto di curva 11 e 12, molto importante nell’economia della tornata. Charles scende dalla vettura in quanto il suo crono, il primo della classifica dei tempi, è considerato sufficiente per passare il taglio. Carlos invece resta a bordo della numero 55 ancora un po’ sino a quando pure lui è sicuro di passare alla Q2.

F1, GP Spagna Q2: Ferrari rischia con Leclerc ma passa il taglio

La seconda fase della qualifica prende corpo tramite la consapevolezza che si inizierà a fare sul serio. Le vetture di F1 saranno ancora diverse in pista, 15 per l’esattezza, aspetto che limita la possibilità di traffico ma di fatto non la cancella. Leclerc torna in sella alla rossa dopo un pit-stop fisiologico. Le mappature motore salgono e con esse l’importanza del supporto ibrido, fornito dai 160 cavalli extra recuperato dai due moto generatori, MGU-H (entalpia dei gas di scarico) e MGU-K (cinetica). Tutto è pronto per tornare a calcare l’asfalto del tracciato iberico di F1.

Le SF-24 abbandonano la corsia box per la seconda sgambata della qualifica. Come in precedenza lo fanno calzando le gomme cerchiate di rosso nuove di pacca, mentre la Red Bull di Perez sceglie di effettuare il primo tentativo con le mescole usate. Ancora una volta si cura con particolare attenzione l’outlap. Charles questa volta non riesce a compiere un giro pulito, in quando alla 9, per uno snap è costretto a parzializzare il piede: costo 3 decimi approssimativamente. Senza contare una sbavatura alla 7. Per contro Sainz è più pulito nella guida e proprio per questo si becca un decimo e mezzo dal compagno.

Bozzi fa comunque sapere al monegasco che il tempo realizzato, sebbene al di sotto delle aspettative è comunque in linea con il delta per passare il turno. Per questo lascia al ferrarista la scelta sul da farsi. Leclerc preferisce prendersi il rischio e, monitorando i tempi sul giro dei propri competitor, decide di restare in garage. Pericolo che a dire la verità era presente, in quanto l’undicesimo classificato, Fernando Alonso, alla fine della Q2 risulta più lento del ferrarista solamente di un decimo scarso. Si passa pertanto all’ultima fase, consapevoli che Red Bull, McLaren e Mercedes sono parecchio forti.

F1, GP Spagna Q3: Ferrari soffre soprattutto in T2

Ci siamo. Il momento definitivo della verità è arrivato. Nessun pilota potrà più “giocare” con la sua performance e come detto, pare che al concorrenza verso la pole position sia più agguerrita del previsto. Tutti in pista per l’ultimo assalto alla partenza dal palo che vede come chiaro favorito il tre volte campione del mondo della Red Bull. Le Ferrari tornano a calcare l’asfalto della circuito catalano. Lo fanno con un set di pneumatici Pirelli a banda rossa. Ciclo di isteresi importantissimo perché la corretta temperature all’interno della carcassa farà parecchia differenza.

Il primo a lanciarsi è Sainz. L’iberico è molto pulito nel primo settore e pennella senza problemi tutte le traiettorie. Da notare però come alla 9 sia costretto a parzializzare l’acceleratore. Poi però, alla staccata della 10 soffre un piccolo controsterzo che limita il suo rendimento. Adami lo fa notare in radio suggerendo di migliorare la sua prestazione proprio alla staccata dopo la seconda retta della pista. Leclerc riesce a migliorare il suo tempo della Q2 ma comunque mette assieme una tornata tutt’altro che perfetta. C’era ancora del margine per fare senz’altro meglio.

In radio al contrario del compagno di squadra Charles non proferisce parole. Il pilota nato tra le stradine del Principato mostra una concentrazione massima. C’è da dire, comunque vadano le cose, che le due SF-24 soffrono nel terzo settore nel tratto 10-11-12 se paragonato a quello di Red Bull, McLaren e Mercedes. Per Ferrari si nota come in questo caso il leggero sovrasterzo pesi comunque nell’economia della tornata, il tutto sommato al surriscaldamento delle gomme posteriori. Il secondo tentativo prende corpo e le de Ferrari danno il massimo.

Purtroppo però le due rosse non riescono ad ottimizzare il rendimento. Leclerc, oltre che patire come al solito il T2, commette un errore in curva 5. Arriva troppo forte ed è costretto a correggere la traiettoria. Più pulito Sainz che comunque resta dietro al suo compagno di 5 millesimi. Alla fine dei conti un quinto e sesto posto che non soddisfa affatto, anche se il due ferraristi, in radio, concordano con i propri ingegneri di pista che di più proprio non si poteva fare. Tre decimi e mezzo presi sul tempo di Norris che agguanta la pole, seguito da Verstappen e le due Mercedes a rimorchio che precedono le rosse per pochissimi millesimi.

In ultima istanza un commento a caldo sulla decima qualifica stagionale. Ferrari paga a caro prezzo quel leggero quantitativo di eccesso di rotazione che senza dubbio inficia sul risultato finale. Stesso discorso per la questione gomme, dove i due pilota della rossa nono sono riusciti a massimizzare la gestione termica e di riflesso è mancata l’aderenza necessaria per sfruttare appieno il potenziale. Il tutto considerando che per la Spagna, il team di Maranello ha deciso di puntare parecchio sulla gara e cercare una messa a punto che potesse contenere al massimo il degrado con tanto carburante imbarcato.

Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz 

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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Pubblicato da
Zander Arcari