Ambedue le Ferrari sono partite con le Pirelli a banda gialla. Set di Medium nuovi di trinca risparmiati nelle precedenti sessioni. Solite procedure durante il giro di formazione, utili per presentarsi sulla griglia di partenza con le temperature più adeguate. Sainz effettua una partenza in linea mentre Leclerc è invischiato tra Perez e Piastri arrivando al contatto con l’ala anteriore. Il danno è troppo grande per continuare e per questo il monegasco è costretto a sostituirla. Quando torna in pista con le gomme Hard si trova in diciannovesima posizione. Nel mentre Sainz segue da vicino la lotta tra le Mercedes.
Lo spagnolo è subito costretto a gestire le temperature di esercizio ma messe da parte 3 tornate il suo ritmo pare buono. Lo è a tal punto che sferra un attacco su Hamilton, lo supera e si mette a caccia dei Russell. Nel frattempo Leclerc sta girando in “free air“. Il suo ritmo è molto buono, al pari dei primi. Bozzi gli suggerisce di spingere senza però esagerare in curva 9, dove farlo puntualmente vorrebbe dire abbassare la vita utile dello pneumatico. Lewis è un sette volte campione del mondo. Per questo non si arrende al sorpasso di Carlos e prova a rifarsi.
Spagnolo che però pare riesca a difendersi abbastanza bene, anche se al contrario del britannico non può utilizzare il DRS. Gli ingegneri della rossa si complimentano con i “due Carlo”. Lo fanno in merito all’amministrazione della vettura. Carlos pare sia sul “Plan A“, mentre a Leclerc viene chiesto che ne pensa della strategia “C”, probabilmente legata ad allungare quanto più possibile lo stint. Leclerc non sa esattamente cosa fare e si limita a sostenere che il treno di gomme Hard che sta usando non è molto buono.
La previsione del monegasco non è poi così errata in quanto, due giri più tardi, la numero 16 viene superata da Alexander Albon. Il britannico di origine thailandese aveva una mescola più nuova, d’accordo, ma comunque resta pur sempre una Williams. La conferma che i compound cerchiati di bianco non sono un granché arriva presto, in quanto Leclerc chiede ed ottiene un’ulteriore sosta i box per montare ancora le Medium, sempre nuove.
Torna in pista ultimo, dietro a Sargeant superandolo nel giro di una tornata. Carlos continua a macinare chilometri. Lo fa lamentandosi di diversi fattori tra in quali l’atteggiamento “front limited” della sua SF-24. Adami ne prende atto senza drammi particolati, lo invita a spingere e sostiene che il suo passo è buono. Al giro 22 Lewis effettua la sua prima sosta. Ferrari non reagisce di immediato, studia la situazione e poi propende per la sosta un passaggio più tardi.
La sostituzione delle gomme è molto rapida. Anche per lui parliamo di Hard, nella speranza che non durino tanto quanto quelle di Charles. Tornato in pista l’iberico mantiene la posizione sul prossimo ferrarista. Non cambia nulla, insomma. Per giunta all’inglese viene comminata una penalità di 5 secondi per velocità inadeguata in pit-lane. Con le gomme medie Leclerc mostra un ritmo senza dubbio migliore e decisamente più continuo. Non si lamenta più dello scarso rendimento. La sua corsa purtroppo è fortemente compromessa ma per il momento non si arrende. Siamo in una fase di stallo della gara.
Sainz si trova in totale gestione. Adami gli chiede di tenere sotto controllo la sua dashboard sul volante, per sapere come amministrare varie situazioni tra le quali la benzina. Per questo gli viene richiesto del lift and coast specie nel primo settore. Provvedimento che poi viene esteso a per altri 50 metri nei giri successivi. Charles sta dando tutto in diciottesima posizione. Bozzi chiede di stare attendo ai micro bloccaggi che potrebbero compromettere le gomme. Secondo le proiezioni del muretto la possibilità di arriva a punti esiste.
Ciononostante gli viene chiesto di non esagerare troppo nella trazione di curva 1. Ancora sosta per Leclerc. Si passa ad un altro set di Medium senza alcun ritocco al carico sviluppabile all’avantreno. Monegasco che ha già effettuato 3 soste contro l’unica di tutti gli altri avversari. Charles sta andando forte tanto che, davanti a lui, Norris che lo ha doppiato vede negli specchietti la sagoma della vettura italiana. Le gomme di Sainz stanno ancora bene, a quanto sembra, dopo 15 passaggi sul groppone.
Per questo gli viene concesso di spingere un po’ di più alla 7. Russell davanti a lui ha un vantaggio di 4 secondi, mentre Hamilton alle sue spalle paga un distacco di circa tre secondi e mezzo al quale se ne devono sommare altri 5 per la penalità. Leclerc si lamenta della situazione davanti a lui. Lando non ha un ritmo migliore del suo, al contrario la numero 16 è frenata dalla McLaren.
Tuttavia sebbene possa tentare l’attacco non avrebbe il passo per seminarlo in quanto il britannico avrebbe poi il DRS. Una situazione strana. Bozzi gli fa sapere che il muretto è contento così, in quanto il passo è buono me conservare le gomme. Noi aggiungiamo un fatto però: stare cosi in scia della MCL38 di certo non aiuta a gestire degrado e temperature e per di più si perde tempo. Il monegasco chiede lumi sulla possibile posizione finale considerando questo problema inaspettato.
Bryan prende tempo e tre giri più tardi concede la possibilità al ferrarista di passare Lando. Stiamo a vedere che succede. Nel frattempo Sainz continua la sua marcia con le gomme che poco a poco stanno perdendo rendimento. Poco dopo passa Norris che a sua volta lo ripassa la curva successiva. Una situazione davvero assurda, in quanto ambedue stanno perdendo lap time. Charles continua a non capire e lo fa presente in radio in maniera molto chiara: “se lo sorpasso lui mi rende in favore. Siamo bloccati, non si può fare altro e ovviamente non mi sembra corretto“
Al passaggio 47 Carlos viene richiamato ai box. Tuttavia la comunicazione radio arriva tardi e lo spagnolo è costretto a “pittare” la tornata successiva. Per la numero 55 ecco un altro treno di Medium per andare sino in fondo. Sainz torna a calcare l’asfalto i sesta posizione sempre alle spalle di Russell che nel mentre è passato alle Hard. Il nervosismo di Charles si palesa alla guida, quando per un pelo non perde la vettura nel T2. Il ferrarista resta negli scarichi di Norris e Bozzi, per rasserenarlo, gli dice di attendere ancora per poi capire cosa fare.
La cosa assurda è che Gasly alle sue spalle se ne frega, lo attacca e lo passa. Leclerc viene pertanto chiamato nuovamente ai box inspiegabilmente. Con ogni probabilità togliersi da questa situazione andava a rasserenare un po’ le cose. Bozzi gli fa sapere che sarà vicino a Hamilton come se fosse importante.
Poi parla di Bottas al quale invece potrà contendere la piazza numero 17. Sarebbe interessante capire che tipo di visione futuristica ha studiato il remote garage della rossa, perché la zona punti sembra molto lontana. Il monegasco possiamo dire che senza dubbio non perde speranza. In tre passaggi svernicia Bottas e Tsunoda per andare poi a prendere Albon.
Nella girandola dei pit-stop Carlos si trova ora in quarta posizione. Mancano 17 tornate alla fine e lo spagnolo dovrà difendersi dal ritorno di Oscar Piastri, con la stessa gomma media ma con 5 giri in meno sul groppone. Sainz pare in palla in questa ultima fase della gara visto che sta recuperando terreno su Russell ora a circa 3 secondi. Il suo obiettivo non è affatto semplice anche considerando che deve guardarsi le spalle dalla McLaren che oramai è nella sua scia. Leclerc svernicia pure l’inglese della Williams, prossima stazione: Lance Stroll per la tredicesima piazza.
Quando meno te lo aspetti arriva il colpo di scena: Verstappen e Norris arrivano al contatto. Lando è costretto al ritiro per danni al fondo e ala anteriore, mentre Max buca la posteriore sinistra per l’incontro ravvicinato in curva 2. L’olandese effettua la sosta e torna in gara in quinta posizione alle spalle di Hamilton. Nel frattempo Piastri è troppo veloce e passa Sainz che a questo punto si trova terzo sul podio. Leclerc riesce a sorpassare Stroll e Ocon sino a quando la gara termina in undicesima piazza. Senza il contatto al via la corsa poteva senza dubbio offrire maggiori soddisfazioni. Nota a margine: l’inno austriaco oggi non suonerà…
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv