Gp di Spagna di F1 anonimo per la Ferrari, arrivata al traguardo al quinto e sesto posto con Leclerc e Sainz, ovvero nelle stesse posizioni di partenza. Le “emozioni”, se così vogliamo chiamarle, per le vetture colorate di rosso sono arrivate dopo pochi giri, quando lo spagnolo ha sorpassato in maniera molto aggressiva il compagno di squadra all’uscita di curva, riuscendo anche a danneggiarli un pezzo di ala anteriore sinistra.
Una mossa tutt’altro che furba da parte del madrileno, il quale pare abbia deliberatamente ignorato gli ordini di scuderia, i quali sembravano chiari quantomeno per Charles, ovvero mantenere le posizioni e salvare la gomma nelle fase iniziali, pur essendo una soft nuova. Lo spagnolo non ci ha visto, e quando ha annusato la possibilità di mettere dietro il compagno di squadra, non ci ha pensato su due volte.
Screzi che non possono certamente mettere in secondo piano il fatto che la Ferrari sia stata la quarta forza in pista a Barcellona, dietro non solo a McLaren e Red Bull, ma anche alla Mercedes. O meglio, sembra che il ritmo con le Frecce d’Argento sia stato più o meno simile, e soltanto il giro in qualifica sia stato davvero determinante, ma resta il fatto che Leclerc e Sainz non siano riusciti a mettersi davanti a Hamilton e Russell.
L’ultima cosa necessaria dunque in casa Ferrari è la lotta interna tra i piloti. Un qualcosa che però dovevamo aspettarci, anche perché siamo in una parte della stagione nella quale Sainz non ha ancora deciso nulla, quantomeno ufficialmente, su quel che sarà del suo futuro in F1, e questo lo rende nervoso da una parte, determinato dall’altra e quindi meno tollerante a ordini di scuderia che, storicamente, non gli sono mai andate a genio da quando veste di rosso.
“Non era una lotta necessaria – dice Leclerc -. In quel momento non bisognava battagliare, perché dovevamo salvare le gomme tutti e due, in particolar modo all’ultima curva. Io ho rispettato gli ordini, Carlos no e quindi mi ha sorpassato. Non doveva correre quel rischio e fare la curva come se io non fossi lì. Abbiamo perso tempo tutti e due e ho anche danneggiato l’ala. Capisco che sia il suo Gp di casa e che stia vivendo un momento particolare, voleva fare qualcosa di favoloso ma non era il momento giusto, penso mi sia anche costato una posizione”.
Al di là di questo, la prestazione di Leclerc è da considerarsi anonima fino all’ultimo stint, quando con la gomma soft ha cercato di raggiungere Russell, e con un giro in più a disposizione, molto probabilmente lo avrebbe superato viste anche le differenze di gomme, con l’inglese della Mercedes a montare le hard. Il monegasco crede invece di aver fatto una buona prestazione, anche se la strategia applicata alla sua corsa non sembra essere stata granché. Il problema principale è la mancanza di passo rispetto agli avversari, e questo è un dato incontrovertibile.
Dal canto suo, Sainz ha respinto le accuse di Leclerc. Il pilota della Ferrari ha parlato nel dopo gara come se il briefing narrato dal monegasco non fosse mai avvenuto, dichiarando come la gomma nuova fosse necessaria per attaccar subito la Mercedes, e per questo motivo dunque la manovra considerata fuori luogo da parte di Leclerc. Poca comunicazione, pare, all’interno del box del Cavallino.
“Per me la situazione è chiara – ammette Sainz -. Avevamo la soft nuova, mentre Mercedes aveva quella usata, quindi bisognava attaccare, ed è quello che ho fatto. Non so cosa si accaduto nei primi giri a Charles, magari ha fatto un errore, ma ho visto la possibilità di passarlo, non voglio stargli dietro tutta la vita. Non so di cosa possa lamentarsi questa volta, perché è preoccupato?”.
Detto questo, il distacco con Red Bull e McLaren è forse un po’ più ampio del previsto, ma avere quattro team a battagliare sul filo del centesimo, a volte anche del millesimo in qualifica, è certamente un ottimo spot per la F1. Meno per la Ferrari stessa, la quale credeva con gli aggiornamenti degli ultimi mesi di essere più vicina alle vittorie di tappa, e invece si ritrova ad avere più avversari forse del previsto.
“Credevo di essere più vicino agli altri, ma Red Bull e McLaren sono molto lontane, e in piste come quella di Barcellona, la Mercedes ci è stata davanti. Bisogna lavorare tanto su tracciati con un layout simile a questo: andando a Monaco domani, abbiamo molte possibilità di vincere, ma ci sono circuiti molto più simili alla Spagna nel calendario, e sulle curve ad alta velocità siamo più lenti degli altri”.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv