Come giudicare la performance di Mercedes nel nono round di F1? Difficile a dirsi in quanto le condizioni meteorologiche hanno costretto tutte le scuderie a resettare il programma di lavoro e arrivare al giorno del Gran Premio con tante incognite. Tuttavia il team di Brackely si è dimostrato veloce, tanto al sabato che sulla distanza di gara, al punto da poter affermare che quella di Montreal sia un’occasione persa per gli uomini capitanati da Toto Wolff. Ciononostante è arrivato il primo podio della stagione.
Una gara incoraggiante che da una parte evidenziare il ritardo tecnologico rispetto ai principali competitor. Si poteva ambire a qualcosa di più importante se George Russell non avesse commesso sbavature durante la gara e Lewis Hamilton fosse scattato più avanti sulla griglia di partenza. Tuttavia con i se e con i ma non si fa la storia. Sembra comunque che gli aggiornamenti che hanno debuttato recentemente, tra cui l’ala anteriore, abbiano conferito maggiore prestazione alla W15 che si è potuta apprezzare meglio su un percorso diverso dal toboga del Principato.
La prossima tappa del mondiale di F1 porterà il Circus in Spagna, circuito tanto caro a Mercedes nel corso del dominio color argento, nella prima fase dell’era turbo-ibrida. Il circuito catalano e da sempre considerato rivelatore in merito alla bontà aerodinamica e realistica di un progetto aero-meccanico. Proprio in occasione della gara iberico, sarà introdotto un nuovo pacchetto di aggiornamenti. Paliamo di un nuovo fondo dalla geometria rivista. E’ assodato ormai che molto della performance delle attuali monoposto dipenda dal fondo vettura e da come esso interagisca con la superficie del tracciato in corrispondenza di avvallamenti, dossi e asperità.
Per stessa ammissione di Toto Wolff, gli update introdotti a partire da Imola hanno contribuito a deliberare il potenziale della W15, aumentando la performance della monoposto in ogni race weekend, a differenza degli scorsi anni in cui, a fronte di ogni upgrade, il comportamento del mezzo era imprevedibile. La correlazione tra il contesto virtuale e il comportamento in pista della vettura rappresenta la baseline su cui “costruire” la rimonta sui team in testa alla classifica costruttori. Secondo il manager viennese di F1 il miglioramento delle W15 non è frutto solo delle modifiche visibili.
Non si tratta solo della nuova ala anteriore, ma di tanti piccoli accorgimenti non visibili a occhio nudo che gli ingegneri di Brackley hanno deliberato all’inizio della stagione europea. Tornado al fondo, possiamo dire che l’upgrade dovrebbe riguardare aree diverse. Ci si aspetta qualche intervento nella zona del bordo tagliente, area predisposta all’espansione laterale del fluido e alla protezione del fondo dalle turbolenze generate dalle gomme anteriori. Potremmo quindi vedere qualche piccola modifica all’estrattore laterale. L’ultima modifica risale a Miami, dove cambiarono completamente la conformazione del floor.
A Imola, la gara di F1 successiva, Mercedes ha portato dei cambi minori sempre al fondo, in modo da individuare con ulteriore chiarezza la direzione da seguire. A Monaco è arrivato un ulteriore aggiornamento di minore entità all’ingresso dei canali Venturi, che a detta del team avrebbe migliorato il bilanciamento della monoposto. Effettivamente pare sia stato così. Piccoli cambiamenti, come per esempio l’aumento dell’outwash che servono a stabilizzare il flusso in determinate circostanze. La piattaforma aerodinamica ruota attorno ai tre assi principali (rollio, beccheggio e imbardata).
Ogni rotazione produce un cambiamento dell’inclinazione del pavimento che di riflesso non lavora sempre alle stesse condizioni. La stabilità della massa fluida spesso ne risente parecchio in questi casi. Per questo le escursioni devono essere minimizzate e al contempo i tecnici devono trovare un design delle forme che consenta alla vena fluida di subire le minori variazioni possibili. L’intento della Mercedes è quello di portare piccoli aggiornamenti, gara per gara, per analizzarli separatamente e individuare più facilmente cosa sta lavorando come non dovrebbe.
Un altro fattore passato abbastanza inosservato in questo primo scorcio di stagione è la qualità dell’unità di potenza Mercedes. In Canada sei delle prime sette monoposto erano motorizzate Mercedes e probabilmente senza il ritiro dello sfortunato di Alexander Albon il dato sarebbe stato ancora migliore. Propulsori in grado di essere veloci e affidabili su monoposto completamente diverse a differenza di Red Bull e Ferrari che stanno iniziando ad accusare qualche noia alle rispettive unità. Mercedes pare abbia risolto il problema di surriscaldamento che in diverse circostanze ha limitato la prestazione.
Nel weekend canadese, sulla vettura di Verstappen si è verificato un problema all’ERS che ha obbligato i meccanici di Milton Keynes a sostituire l’intera power unit sulla monoposto numero 1, ritornando di fatto alla specifica usata a Monte Carlo. Mentre sempre in Québec, la gara di Charles Leclerc è stata compromessa da un problema alla centralina che ha causato un’evidente perdita di potenza. Tutti i team motorizzati Mercedes sembrano non accusare più problemi di affidabilità, dopo un inizio incerto. Un dato che non può essere trascurato.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes AMG F1 Team