Su Red Bull si è detto qualsiasi cosa. Una scuderia di F1 che nelle ultime tre gare non ha dato il massimo di se. Una sola vittoria, un secondo posto e un sesto. Troppo poco per Verstappen abituato a triturare gli avversari. I problemi sono diversi e li abbiamo già riassunti in tutte le salse. C’è però un altro aspetto che va considerato. Ci riferiamo al balzo prestazionale in avanti effettuato da Ferrari e McLaren. Due scuderie che hanno lavorato molto bene durante l’inverno e, a margine del primo step evolutivo, hanno praticamente chiuso il gap prestazionale con la RB20.
McL38 e SF-24 che mostrano un bilanciamento davvero ottimale, questa, prima di tutto, la caratteristica che sta favorendo non poco Lando Norris, Oscar Piastri, Carlos Sainz e Charles Leclerc. Quattro piloti che possono sfruttare al meglio l’handling della vettura. Sempre una cosa da poco, ma quando la fiducia verso la tua monoposto è massima, in automatico spremerla al meglio diventa tremendamente più semplice. Al contrario Max fa parecchia fatica in tal senso e quando invece di riesce la differenza si vede eccome. Il Canada fa un po’ paura a Red Bull.
Tracciato di F1 che mostra diverse caratteristiche che potrebbero dar fastidio alle due RB20. Aspetto però, secondo le nostre analisi, che non toglie il favore del pronostico ai bolidi austriaci. Al contrario pensiamo che Verstappen reti il favorito e senza ombra di dubbio si giocherà pole position e vittoria a Montreal. A monte della premessa, cerchiamo ora di scendere in maggiori dettagli tecnici, per capire come Red Bull affronterà il fine settimana nord americano, quali sono le caratteristiche che cercherà di sfruttare e quali invece proverà a limare per poter mettere in pista la miglior versione di se.
Red Bull arriva in Canada da favorita. Su questo punto siamo tutti d’accordo. Tuttavia saranno molteplici gli aspetti sui quali la squadra di Milton Keynes dovrà prestare parecchia attenzione, in merito alla definizione del setup. La pista di Montreal è composta essenzialmente da due macro tratti distinti tra loro. Il primo e il secondo settore, infatti, sono formati da quattro chicane separate da brevi allunghi, dove conta principalmente poter di disporre di un buon bilanciamento fra i due assi tra l’entrata e l’uscita in curva. Nel terzo settore, invece, troviamo una tornantino, il numero 10, un lungo rettilineo e una chicane che si affronta a media velocità saltando sui cordoli.
Considerando i tratti distintivi del tracciato di F1 canadese, possiamo capire come esistono modi diversi per “costruire” la messa a punto della vettura e di riflesso il laptime. In linea generale, possiamo dire che le due Red Bull tendono a guadagnare da centro curva in poi, riuscendo a mettere a terra tutti i cavalli della power unit in modo molto efficace. In fase d’ingresso, generalmente, al contrario tendono a faticare nei confronti della Ferrari SF-24. Per l’alternanza tra tratti guidati e rettilinei, il carico richiesto a Montreal sarà medio o medio basso. Ultimamente la RB20 pare abbia subito una restrizione in merito alla finestra operativa, complice anche l’avvicinamento dei competitor.
In base alla caratteristiche della monoposto colorata blue racing, ci aspettiamo che gli ingegneri scelgano un livello di carico aerodinamico al di sopra della media, similmente a quanto fatto lo scorso anno. L’efficienza elevata della Red Bull concede di allontanarsi dal carico ideale, il cui valore è stimato tramite software durante la preparazione all’evento. Abbiamo visto che in determinate condizioni, soprattutto nel medio veloce, il posteriore della RB20 tende a scomporsi nelle fasi d’inserimento. Tale aspetto porta la squadra ad adottare un carico maggiore al retrotreno, per cercare di ridurre al minimo questo atteggiamento in ingresso.
La scorsa annata, qui in Canada, Red Bull ha sofferto diversi problemi proprio con il posteriore che venne sistemato durante le prove libere. Negli ultimi appuntamenti del mondiale di F1 in corso, abbiamo notato una certa difficoltà nel mettere a punto la monoposto, dove le ragione sono diverse. A grandi linee si è vista qualche difficoltà nel trovare temperatura sull’asse anteriore che di conseguenza generava sottosterzo. Ottimizzare l’handling delle RB20 non sembra molto semplice e se pensiamo a Imola, sebbene Verstappen abbia vinto, ricorderemo come la RB20 era tutt’altro che perfetta.
Per il nono appuntamento iridato della F1 2024, Red Bull cecherà di massimizzare il guadagno tramite i loro punti di forza. Parliamo delle fasi d’uscita e delle velocità di punta. Costruiranno il giro in modo opposto alla Ferrari ragion per cui sarà interessante capire a chi avrà a livello cronometro alla fine del giro. RB20 molto forte nei cambi di direzione che, sebbene non siano impegnativi come su altre piste, sono comunque presenti. Cinque per l’esattezza nell’arco della tornata. Limitare le perdite in inserimento per ottimizzare la percorrenza, per poi guadagnare in termini di velocità massima.
Per quanto riguarda il tema gomme Red Bull potrebbe soffrire, in quanto nei recenti Gran Premi la fatica per accedere alla corretta temperatura delle mescole ha fatto più volte presenza. L’anteriore della RB20 non affatto semplice da attivare durante l’outlap e proprio in questo senso potrebbero incontrare qualche grattacapo di troppo. La sospensione anteriore ha un anti-dive molto spinto che limita l’effetto del trasferimento di carico in frenata. Se da una parte tale caratteristica è in grado di conferire molteplici vantaggi, al contempo limita la facilità nell’alzare la temperatura di esercizio sull’asse frontale.
Nella precedente edizione del fine settimana canadese, Red Bull ha mostrato un eccesso di temperatura al posteriore, perché mancava spinta verticale che generava micro scivolamenti nocivi. Elemento che come sappiamo genera un un forte scompenso termico tra i due assi e complica l’accensione delle gomme. Per questo il team ha studiato con grande impegno il ciclo isteretico dello pneumatico, per farsi trovare pronta e tornare a vincere. Per farlo dovrà mettere assieme un weekend perfetto, perché Ferrari e McLaren non staranno certo a guardare.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Oracle Red Bull Racing