Analisi Tecnica

F1: Red Bull, Newey è il passato. Le tre direttrici per restare al top

Red Bull in F1 resta il team da battere anche in nord America. Siamo infatti giunti alla settimana che ci porta al Gran Premio del Canada nella stupenda cornice di Montreal. Possiamo dire, senza dubbio alcuno, che da tempo immemore non c’era tanta attesa per la prossima gara in quanto nel back to back Imola-Monaco, la scuderia di Milton Keynes sembra essere tornata sul pianeta terra. La chiave di lettura potrebbe essere complementare, ovvero che la Scuderia Ferrari e la McLaren siano entrate nella categoria prestazionale che fino a poco tempo fa annoverava solo le monoposto austriache.

Indipendentemente da tali congetture la conclusione è la medesima: sembra che tre team possano giocarsi a turno la vittoria delle restanti gare stagionali e questa non può che essere una stupenda notizia per la F1. A Imola anche se di “corto muso” ha trionfato ancora una volta Verstappen e Montecarlo è un tracciato atipico dove il valori sono differenti. Tuttavia i rapporti di forza stanno cambiando. A questo giro le preoccupazioni degli uomini diretti da Christian Horner non è sono stucchevoli o pretattiche figlie della certezza di essere nettamente superiori.

Christian Horner, team principal della Red Bull

Stavolta la concorrenza per Red Bull è vicina se non superiore in certi circuiti e/o in alcune circostanze. Verstappen sinora ha confermato di essere il boost di un team in cui il secondo pilota dimostra nuovamente l’incapacità nel guidare sopra ai problemi. Nel weekend di Monaco Pierre Waché, direttore tecnico del team campione del mondo in carica, attraverso i canali ufficiali della F1 ha fornito alcuni spunti di riflessione sulle attività effettuate e quelle in “progress” rivolte alle prossime stagioni.

F1, Red Bull non ha rallentato i suoi piani dopo l’addio di Newey.

In relazione alla stagione in corso, Pierre ha svelato che lo sviluppo della monoposto continuerà, nonostante siano stati implementati alcuni aggiornamenti che hanno debuttato tra Giappone e Imola. Upgrade sulla Red Bull RB20 poco visibili d’all’esterno, difficili da scovare, ma sono che sono stati valutati in base a quanto analizzato in pista attraverso le tecnologie in dotazione al team battente bandiera austriaca. Il manager francese ha indicato macroscopicamente le aree di intervento: modiche al fondo, al condotto dei freni posteriori e all’ala anteriore.

Il clima in cui il team ha dovuto operare non è stato dei più semplici. L’addio anticipato di Adrian Newey ha certamente sorpreso i collaboratori cresciuti in Red Bull, sotto l’ala protettrice del geniale progettista inglese, ma Waché ha escluso che la sua equipe sia destabilizzata da una perdita così importante. Secondo il responsabile della scuderia austriaca, il gruppo tecnico è completamente assorbito dalle attività sulla monoposto e conseguentemente sulle performance che intendono ottenere. Al pari di altri team questa è una fase della stagione su cui si lavora su tre direttrici.

Adrian Newey (Red Bull Racing) – GP Monaco 2024

Sviluppo del progetto Red Bull RB20, concept della monoposto del prossimo anno e studio dei propulsori per la grande rivoluzione tecnica prevista nel 2026. Sostanzialmente, ben tre monoposto di F1 sulle quali profonde sforzi. Per quanto riguarda l’addio di Newey è stato vissuto come se molte persone del suo cerchio magico se ne fossero andate. Ciononostante, il team è fortemente concentrato sulla grossa mole di lavoro, anche perché le nuove normative 2026 sono di fatto oramai dietro l’angolo e si potrà iniziare a studiare i nuovi paradigmi tra sei mesi.

F1, Il futuro Red Bull senza Newey e la sfida imposta dai regolamenti 2026.

Per l’ingegnere francese il punto di partenza è il consolidamento del corpo normativo. Quando ci sono grandi cambiamenti regolamentari la rapidità nell’individuare la filosofia aerodinamica più redditizia è l’arma vincente. Waché ha spiegato che uno dei fattori di successo è la capacità di anticipare i problemi che potrebbero sorgere con il nuovo regolamento tecnico. In base a quanto deliberato dalla FIA i team potranno lavorare liberamente sul progetto 2026 solo all’inizio dell’anno prossimo, al fine di evitare che un team dominante potesse iniziarne la progettazione delle nuove auto con largo anticipo.

Pierre Waché, Ingegnere francese e responsabile tecnico della Red Bull – GP Monaco 2024

Parallelamente, la nuova architettura della power unit 2026 si attesta come una sfida altrettanto complessa, ma che secondo il tecnico d’oltralpe sembra al momento promettente. Una delle abilità richieste ai manager che gestiscono strutture così tanto articolate, infatti è la mera gestione delle risorse umane e non su diversi programmi, cercando di bilanciare l’effort su quello che sono a tutti gli effetti i vari progetti distinti: 2024, 2025 e 2026. Tanto lavoro insomma per una scuderia di F1 convinta dei propri mezzi che pensa di poter continuare il suo percorso al tuo della massima categoria.


Autore: Andrea Bovone

Immagini: Oracle Red Bull Racing

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Pubblicato da
Roberto Cecere