Mercedes pare stia tornando in alto. Toto Wolff ne è convinto da settimane. Durante il nono round della stagione, Max Verstappen ha mostrato la capacità di massimizzare il risultato del weekend. Questo nonostante i problemi patiti sulla power unit al venerdì, relativo al malfunzionamento del sistema ERS. Una buona RB20 che però non si è certo dimostrata imbattibile. Per il resto la conferma della McLaren che da Miami ha cambiato decisamente passo e che con ogni probabilità esce dal tracciato di Montreal con più rammarico che soddisfazione.
Per la Scuderia Ferrari potrebbe trattarsi di un fine settimana in cui tutto quello che poteva andare male si è verificato puntualmente. Ipotesi che dovrà essere confortata da un repentino ritorno ai livelli di eccellenza apprezzati fino al trionfale Gran Premio di Monaco, dove Charles Leclerc ha messo assieme un prestazione davvero super. Ancora più sorprendente, almeno per certi versi, la superba prestazione della Mercedes. W15 che per mano di George Russell ha ottenuto la prima pole della stagione di F1, mostrandosi capace di competere per la vittoria con entrambe le monoposto.
La pista intitolata a Gilles Villeneuve richiede assetti che mitigano gli atavici problemi della Mercedes nell’estrarre la massimo carico tramite il fondo. Inoltre le temperature più basse hanno consentito alla W15 di ottimizzare l’utilizzo dei compound Pirelli. In effetti Montreal è una pista talismano in cui anche la nefasta W13 B riuscì a ben figurare. La scuderia capeggiata da Toto Wolff è attesa sul circuito del Montmelò, vera e propria galleria del vento a cielo aperto, per confermare che la competitività ostentata in Québec non è stato il frutto di vari fattori favorevoli alla W15.
Entrando nel merito della performance, si può certamente affermare che il risultato complessivo del weekend poteva essere addirittura migliore. Lo pensa fortemente Wolff. In effetti, nel secondo run del Q3, Sir Lewis Hamilton non è riuscito a migliorare il settimo crono, Mentre in gara, Russell ha commesso diverse sbavature che hanno consentito a Norris e Verstappen di superarlo in rapida sequenza. Per questo i due britannici della Mercedes hanno lottato per la terza posizione, dopo un ulteriore incontro ravvicinato tra George e Oscar Piastri, in corrispondenza della chicane che anticipa il rettilineo principale.
Guardando l’evoluzione della gara in Canada è iniziato a prendere forma un pensiero tutt’altro che inverosimile. Dal punto di vista meramente contrattuale, Mercedes ha già salutato Lewis Hamilton che ha preferito chiudere la sua leggendaria carriera alla corte della Ferrari. Più complessa la situazione di George Russell, il cui contratto è in scadenza alla fine del 2025. Il giovane pilota inglese, in poco più di due stagioni con il team diretto da Wolff, ha raccolto una vittoria e due pole position. Bottino che potrebbe sembrare esiguo per un presunto talento del suo calibro.
Tuttavia, le rare volte in cui il mezzo è stato all’altezza dei piloti, a cogliere l’occasione è stato sempre Russell, ad eccezione della pole in Ungheria dello scorso anno siglata dal sette volte iridato britannico. La sensazione è che Russell non sia l’uomo su cui costruire il futuro per Wolff. In sostanza ciò che è Max Verstappen per Red Bull e Charles Leclerc spera di essere per il Cavallino Rampante. Partendo da questi presupposti non sorprende l’ossessione di Wolff per Kimi Antonelli che il manager austriaco sta cercando di far crescere rapidamente, attraverso un intenso programma di test privati con le vetture Mercedes delle passate stagioni.
Il pilota bolognese è un pallino del team principal viennese, in quanto rappresenta il miglior prodotto del programma dei giovani di Mercedes che in tanti anni non ha forgiato piloti in grado di replicare le gesta del tre volte campione del mondo olandese o del talento monegasco della rossa. L’approdo di Kimi Antonelli nel team ufficiale di F1 è considerato prioritario. Questo nonostante il giovane bolognese non abbia ancora compiuto la maggiore età e di fatto abbia effettuato uno step enorme, passando direttamente dalla Formula Regional (con qualche gara anche nel campionato italiano gran turismo) alla Formula 2.
Passare da monoposto con un propulsore da 270 cavalli a bolidi che ne producono 620 cavalli non è banale. In più c’è un altro pallino di Wolff, ora confessabile: Max Verstappen. E’ naturale che avendo in casa un sette volte campione del mondo il boss della Mercedes non poteva sbilanciarsi. Ma ora che Lewis ha scelto la strada Ferrari per la prossima stagione iridata, il pilota olandese rappresenta non solo l’unica alternativa al campione anglo caraibico, ma anche una mossa per assestare il definitivo colpo del KO alla presunta polveriera situata a Milton Keynes.
Tre piloti per due sedili, situazione che proprio Mercedes ha gestito in passato, lasciando Russell in Williams per mantenere a bordo l’affidabile e fedele scudiero Valtteri Bottas. Per le suddette considerazioni, la posizione di Russell pare estremamente delicata, perché gli resta un mondiale e mezzo per dimostrare di potersi assorbire il peso del team sulle spalle e traguardare obiettivi ambiziosi. Questo può accadere solo rasentando l’ottimo, perché l’ossessione di Wolff per Verstappen e Antonelli è tutt’altro che velata e potrebbe complicare le cose per il ventiseienne inglese originario di King’s Lynn.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Mercedes AMG F1 Team