Tempi di rimpianti in McLaren dopo quanto accaduto nelle ultime gare di F1. La squadra di Woking ha raccolto molto meno di quanto meritasse, diciamo che da Miami in poi, giorno della prima vittoria di Lando Norris, i britannici si sono visti sfumare diverse vittorie per questo o quell’altro motivo. Uno di questi si chiama ovviamente Max Verstappen, stellare in certe occasioni come Imola e Barcellona, più fortunato in Canada anche per via delle imperfezioni dello storico team inglese.
L’ultimo episodio però non può che segnare in un senso o nell’altro questa parte del mondiale. A Spielberg c’erano tutte le carte in regola affinché assistessimo a un duello ruota a ruota fino alla fine tra Norris e il tre volte campione del mondo, ma la difesa “esasperata” dell’olandese, e poi torneremo più avanti su questo virgolettato, ha impedito purtroppo tutto questo.
Una cosa è certa: la McLaren è in formissima, la MCL38 è per buoni tratti la vettura più forte in pista, anche se in Austria la Red Bull RB20 sembra aver fatto nuovamente pace col mondo dopo le tante difficoltà avute a livello prestazionale negli ultimi appuntamenti. Per carità, questo non vuol dire che la monoposto di Milton Keynes fosse diventata improvvisamente lenta, solo che non era più dominante e finalmente attaccabile dagli avversari.
F1. Una volta attaccato però, Verstappen ha fatto le spalle larghe. La McLaren di Norris è sembrata sempre troppo ingombrante nel duello che abbiamo visto domenica a Spielberg, questo perché Max ha difeso allo strenuo, andando però oltre i limiti e rivedendo un po’ quanto accaduto qualche anno fa, quando lo stesso pilota della Red Bull, ancora acerbo, commetteva infrazioni senza pensare per nulla alle conseguenze.
Quello che ha fatto storcere il naso a Norris e alla McLaren, ma anche al pubblico che commenta il dopo gara, è stata la difesa su tre ruote dopo il contatto e che ha messo Lando sull’erba. Forse è questo l’aspetto che più ha fatto arrabbiare un Lando che può anche avere ragione, ma che ci sembra ancora in una fase embrionale del suo percorso di crescita. Nel senso, l’inglese ancora è troppo vulnerabile, emotivo, situazioni che vanno per forza di cose contro la volontà di diventare un campione in futuro.
Lando deve un attimo cambiare atteggiamento, e probabilmente questo scontro con l’amico (ex?) Verstappen gli ha fatto aprire definitivamente gli occhi. I piloti cazzuti di F1 certe questioni le assorbono per poi trasformarle in episodi a favore, e poi magari le rendono a un certo punto, un po’ come accaduto nel 2021 nello scontro Hamilton-Max, prima a Silverstone, poi a Monza.
Dall’altra parte della barricata, abbiamo un Piastri che zitto zitto ha messo una pezza a un weekend che la FIA gli aveva in principio rovinato con quei track limits ridicoli in qualifica. L’australiano, pilota di assoluto valore, ha avuto la sfortuna di beccare la Virtual Safety Car nel momento in cui Russell era in difficoltà con le gomme dopo l’incidente tra Lando e Verstappen, altrimenti avrebbe forse avuto la chance di sfangarla del tutto e portarsi a casa il Gp.
La McLaren però non ci sta: i regolamenti applicati dalla FIA in questo weekend non sono andati per nulla giù al team principal Andrea Stella. In primo luogo, parlando proprio dei track limits, è stato presentato un reclamo ufficiale sabato per quanto accaduto a Piastri, ma i commissari non ci hanno voluto sentire. Dopodiché, fa storcere il naso e non poco il trattamento di favore che secondo l’ingegnere di Orvieto riceve spesso e volentieri proprio Verstappen.
E’ qui che torna la parola “esasperato”, perché è cos’ che Stella ha definito Max, perché dà l’impressione di non accettare mai un sorpasso subito, pur sapendo di avere comunque a disposizione la possibilità di controbattere. Altrimenti, da campione quale è, accettare il fatto di non essere superiore in quel momento con il mezzo che ha disposizione, e quindi sì difendersi, ci mancherebbe, ma non per buttare fuori l’avversario.
E’ ciò che Stella denuncia, perché così facendo si torna al 2021 secondo l’ex Ferrari, quando a Max venne permesso di tutto in più occasioni. Obiettivamente, questa uscita di Andrea è stata molto forte, ma giusta, perché porre un limite a certe situazioni, specialmente in questo periodo storico quando si viene penalizzati pure per una puzzetta, risulta essere necessario. Alla fine della fiera, Verstappen è stato punito con dieci secondi sul tempo di gara, ergo non ha subito alcuna penalità perché quinto era, quinto è rimasto, ma al contempo ha buttato fuori l’avversario.
E’ chiaro che in FIA non abbiano la minima idea di come gestire le penalità di F1, stanno sempre attaccati a quel cavolo di libro pieno di regolamenti insulsi senza considerare minimamente ciò che accade in pista realmente. Non danno peso ai fatti, si limitano solo ad applicare le norme, e non va bene. Le conseguenze devono per forza essere considerate, non si può far finta di nulla. E’ una battaglia che sembra persa a prescindere, ma il fatto che il team principal di una delle squadre più forti in questo lo faccia presente, potrebbe anche darci un piccolo barlume di speranza.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: McLaren Media Centre – Red Bull Content Pool