Analisi Tecnica

F1, Ferrari non contiene il degrado: oggi ritocco al set-up posteriore

Ferrari c’è, questo ha dimostrato la rossa del tredicesimo round della F1. Nelle Fp2 del venerdì ungherese, solo l’ultimo quarto di sessione è stato utile per raccogliere dati con alto quantitativo di carburante. La bandiera rossa scatenata dall’errore di Charles Leclerc ha tardato le prove high fuel con poco carico di carburante e ha ridotto il tempo a disposizione per i long run. I piloti hanno compiuto complessivamente tra i 6 ed i 15 giri per preparare al meglio la consueta gara domenicale.

Nella loro simulazione però sono stati favoriti da una temperatura della pista più bassa, circa 43°, rispetto a quella della mattina. Un fattore che ha concesso una più facile gestione delle temperature specie al posteriore, garantendo dei riscontri cronometrici migliori rispetto alle Fp1. La storica scuderia Ferrari ha cercato di confermare le ottime prestazioni che, come vedremo nell’ultima parte di questo scritto, sono state registrate nella prima sessione di prove libere.

Il lavoro svolto dal team italiano è stato più difficile del previsto, tenendo presente l’uscita di pista di Leclerc che di fatto ha complicato i piani del team. Sainz, unico pilota Ferrari in pista, ha utilizzato la mescola Pirelli a banda gialla con un ritmo in media di 84,7 secondi al giro. Carlos ha iniziato la sua simulazione girando sul 24 basso per poi alzare i suoi tempi sino al 1.25’ alla terminerei del run. Le conferme che il team di Maranello cercava sulla gestione gomme non sono arrivate, con lo spagnolo che paga oltre 7 decimi rispetto ai tempi di Perez.

analisi passo gara – FP2 – GP Ungheria 2024

Le due McLaren hanno preso parte a questa prova con le gomme Hard. Norris ha ottenuto riscontri poco superiori rispetto a quello Perez, a causa di alcuni giri percorsi alle spalle di Magnussen. Dal muretto è stato indicato al pilota nativo di Bristol di non spingere troppo nei primi giri per gestire meglio l’usura. Piastri, invece, ha inanellato meno tornate utili alla simulazione, con un ritmo di 8 decimi più lento rispetto il compagno. Anche in casa Red Bull i piloti hanno utilizzato la stessa mescola. Perez e Verstappen hanno messo assieme 7 giri, con Checo più veloce di Max.

Ricordiamo come le due vetture austriache montavano pacchetti differenti dal punto di vista aerodinamico. Nel complesso le vetture di Milton Keynes sono le migliori, denotando configurazioni che sono state capaci di sposarsi egregiamente con il tracciato magiaro. Mercedes ha scelto di differenziare gli pneumatici sulle due W15. Hamilton con gomma Soft ha girato 4 decimi più lento rispetto a Russell. Il vincitore del Gran Premio di Inghilterra ha iniziato in modo più cauto le prove conta tanto carburante a bordo per stressare eccessivamente le mescole. 

F1, Ferrari imperfetta nella gestione del posteriore

Il grafico relativo al degrado evidenzia molto chiramente quali sono i valori in campo. Pur paragonando piloti con differenti carichi di benzina, gomme e piani di lavoro, si può notare immediatamente come Verstappen sia stato l’unico ad ottenere un degrado negativo. In questo, ha sicuramente influito il fatto che Max abbia iniziato lo stint con tempi superiori. Per Red Bull è un ottimo segnale la discesa del lap-time nelle ultime 3 tornate. Al contrario, con uno stint più lungo rispetto gli avversari, Sainz ma mostrato senza dubbio maggiori difficoltà.

Lo spagnolo non è riuscito a bloccare l’usura delle gomme, denotando anche un minimo di inconsistenza nella parte centrale dello stint. Ferrari dovrà cercare di affinare la messa a punto al posteriore, con l’obbiettivo di facilitare i piloti nell’amministrazione delle coperture al retrotreno. Per quanto riguarda McLaren, l’innalzamento dei tempi che mostra Norris è figlio del traffico. Lando è molto abile nel gestire le gomme Hard, mantenendo un ritmo pressoché costante tra il secondo ed il sesto passaggio. Inoltre, il vincitore di Miami mostra una passo migliore rispetto a Verstappen che lo pone di diritto tra i favoriti per domenica.

analisi degrado Fp2 – GP Ungheria 2024

Il casa Mercedes si nota la differenza di strategia tra i due piloti britannici. Russell, partendo con un ritmo di circa un secondo e mezzo più veloce rispetto al compagno, ha dovuto gestire parecchio il decadimento prestazionale degli pneumatici Medium. I suoi tempi si sono innalzati tornata dopo tornata. Hamilton, invece, è stato decisamente più più abile nell’amministrare il degrado, iniziando a patire dell’usura “naturale” delle Pirelli a banda rossa solamente dopo l’ottavo giro.

Autore e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo  

Imagini: F1Tv

Condividi
Pubblicato da
Zander Arcari