Dopo una settimana di pausa, il circo della F1 fa tappa in Ungheria. Ferrari si definisce pronta per affrontare il tracciato magiaro situato a 25 chilometri da Budapest. Per la Scuderia Ferrari è l’occasione per ripartire dopo un ciclo di gare da incubo che hanno stemperato l’entusiasmo generato dalla vittoria di Charles Leclerc tra le mura amiche del Principato di Monaco. Il blackout prestazionale iniziato con il corposo update introdotto in Spagna ha fatto arretrare la rossa sia nelle classifiche iridate (piloti e costruttori, nda) che dal punto di vista delle performance rispetto all’agguerrita concorrenza.
Nel tradizionale incontro dei piloti del Cavallino Rampante con i media, Carlos Sainz è stato inevitabilmente interrogato su eventuali novità legate al suo futuro in F1. Il pilota iberico ha cercato inizialmente di glissare l’argomento, tuttavia la grande curiosità in merito alla sua prossima collocazione lo ha obbligato a fornire alcuni dettagli. Carlos ha spiegato che non ha preso ancora alcuna decisione. E’ consapevole di essere diventato la pedina centrale del mercato piloti e che il futuro di altri colleghi è vincolato alle sue scelte tuttavia il figlio del due volte campione del mondo Rally sembra non preoccuparsene.
L’esperienza la ha fatto maturare, e nonostante abbia sul tavolo diverse opzioni non sarà certamente il destino dei suoi colleghi a fargli prendere una decisione affrettata. Sainz ha ammesso che il suo temporeggiare è forse considerato un comportamento egoistico tuttavia maturando ha compreso che nella liste delle sue priorità al primo posto c’è senza dubbio badare a se stesso. Rispetto alla possibilità di un contratto a lungo termine con un team del midfiled e una collaborazione annuale con un top team, Sainz ha spiegato di non avere alcuna preclusione. Un’apertura che poterebbe aprire nuovi scenari rispetto alle tre opzioni (Audi, Alpine e Williams, nda) finora considerate.
Tornando al presente il driver spagnolo ritiene che il weekend di Silverstone deve essere visto sotto una luce diversa. Più che il “rollback” verso la precedente configurazione della SF-24, il fine settimana in Inghilterra deve essere considerato come una sorta di investimento. Un lavoro non mirato al “fine tuning” della monoposto finalizzato esclusivamente alla tappa in Inghilterra, in quanto la difformità della configurazione aerodinamica con il team mate non poteva consentire di mettere a confronto il comportamento delle monoposto a parità di specifica.
Secondo il campione della rosa, il lavoro svolto a Silverstone avrà i suoi benefici sul lungo periodo, almeno nei suoi auspici. Nonostante la sensazione di impasse tecnica, il team di Maranello non è rimasto a guardare e in occasione del weekend in terra magiara debutterà un nuovo fondo della SF-24. Update su cui fanno affidamento gli alfieri del Cavallino Rampante per poter riprendere il filo della competitività smarrito nel weekend del Montmelò anche se Sainz ha cercato di minimizzarne la portata definendolo un aggiornamento molto molto piccolo.
Carlos è confidente che gli ingegneri abbiano compreso le ragioni per le quali l’ultimo update ha accentuato il fenomeno del rimbalzo, in quanto le recenti simulazioni suggeriscono che il problema sia stato mitigato. La competitività della storica scuderia modenese nella seconda parte del campionato è legata alla capacità di far funzionare il package di aggiornamenti introdotto nella gara di Barcellona. In merito alla presunta affinità tra le caratteristiche di Monaco e dell’Hungaroring, il campione nativo di Madrid è stato categorico.
In passato le monoposto che si dimostravano competitive nelle stradine del Principato di Monaco lo erano anche nel tracciato magiaro. Secondo Sainz con le attuali monoposto non ha più senso traslare la competitività apprezzata dalla Ferrari a Montecarlo in un altro tracciato tortuoso come quello ungherese. Carlos ha sottolineato che per come sono le auto oggigiorno, l’Ungheria sia diventata un circuito di media velocità. Basta apprezzare le velocità che le “wing car” raggiungono nel settore due del tracciato magiaro.
Monaco è un circuito sempre molto lento e ha curve molto sconnesse mentre in Ungheria la superficie è una tavola di biliardo che esalta la piattaforma della monoposto piuttosto che il grip meccanico. Nella sua consueta lucidità, Sainz ha compreso immediatamente che nella domanda si celava la speranza di replicare il trionfale weekend in costa azzurra. La risposta è stata categorica e non lascia spazio ad aspettative superiori al reale potenziale della SF-24 in questo delicato momento della stagione.
Autore: Roberto Cecere
Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV