Le condizioni del 14° round della F1 erano le più brutte che la Ferrari potesse incontrare. Una pista che di base non favorisce le caratteristiche della monoposto attuale e per di più le temperature dell’asfalto erano molto basse. In questa prima parte del mondiale 2024, ovunque la SF-24 ha incontrato tale contesto la performance è sempre venuta a mancare. Inoltre, il setup adottato molto scarico tramite il nuovo pacchetto da noi esaminato con perizia, non era ideale su di un tracciato con così poco grip. Specifichiamo che oggi, andando verso le qualifiche, i tecnici hanno preferito non realizzare le modifiche pensate.
Il principale parametro che bisogna centrare in queste condizioni è la temperatura delle quattro gomme durante il giro secco. I gradi sui due assi devono essere il più vicino possibile alle condizioni ideali, il che non è affatto semplice. Di questo ha parlato molto Leclerc, che si è dimostrato parecchio sorpreso nel riuscire a centrare l’attivazione dei compound in queste condizioni, dove nel passato Ferrari aveva faticato non poco. Tra il Q1 e il Q3 il team ha lavorato sull’outlap per trovare il modo migliore di scaldare le mescole e generare frizione.
Il ciclo di isteresi è stato azzeccato perfettamente da Leclerc nell’ultimo tentativo a disposizione, quando il monegasco è riuscito a mettere tutto assieme. Il settore centrale rimane un limite per la Ferrari che di fatto risulta più lenta di Hamilton e Perez qualificati entrambi alle sue spalle. La prima fila è stata costruita nel primo settore, dove ieri la SF-24 era la più forte. Tale solidità si è confermata anche oggi, anche se la squadra ha lavorato molto su curva 1, dove Charles perdeva all’incirca 1 decimo e mezzo. Riuscendo a trovare una traiettoria migliore per la prima curva ha sistemato il T1 avvicinandosi a Verstappen.
Anche l’ultimo settore rimane un limite per la Ferrari, visto che altre vetture hanno fatto decisamente meglio. Sono stati molto bravi nel riuscire a contenere le perdite e a massimizzare così il risultato. Sul bagnato il bouncing è stato un problema di minor entità. Questo perché le velocità minime di percorrenza si abbassano e la monoposto subisce una compressione meno potente. Anche in gara si verifica questo fatto ed è per questo che Leclerc è più positivo pensando a domani. Per essere chiari: sul bagnato non si è visto del saltellamento ma durante la corsa potrebbe comunque essercene un po’. La differenza è che non dovrebbe dare fastidio ai piloti.
Sembra strano a dirlo, ma la SF-24 ha costruito il giro in modo molto simile alla RB20 quest’oggi. Osservando la telemetria, possiamo constatare che Ferrari e Red Bull guadagnano negli stessi punti rispetto alla McLaren, specialmente nel settore centrale. Ovviamente, la rossa mostra dei benefici minori rispetto alla vettura di Max che di fatto ha centrato la pole position. In queste condizioni era la vettura favorita, anche perché montava un livello di downforce maggiore al retrotreno se paragonato alle altre monoposto che sono scese in pista.
Il livello di efficienza globale permette a Red Bull di “giocare” con il livello di carico. Con un asfalto carente di grip l’extra carico ha sicuramente dato una buona mano a Verstappen che ci ha messo anche molto del suo. La presenza di Perez in terza posizione fa però capire quanto la RB20 fosse solida quest’oggi. Nei primi giri della qualifica hanno sofferto alcuni problemi, ma l’aderenza c’era anche se Max si è lamentato. Non riuscivano a mandare in temperatura il front-end che risultava sempre troppo freddo, mentre il posteriore si scaldava troppo andando sopra alla finestra ottimale.
Uno sbilanciamento termico che non consentiva di estrarre la massima performance. Red Bull ha pertanto lavorato sui manettini del volante, per cercare di spostare il bilanciamento un po’ sull’anteriore e generare così calore. Già in Q2 la situazione era migliorata e alla fine del giro di preparazione riuscivano ad avere un anteriore con una buona finestra. La McLaren, invece, ha di fatto buttato via una prima fila piazzando le due vetture in quinta e sesta posizione. Domani potrebbero avere diversi problemi nel sopravanzare la Ferrari di Leclerc che si è mostrata molto veloce sul rettilineo.
McLaren ha centrato il settore iniziale, ma poi ha perso molta prestazione nel tratto centrale della pista, dove ieri riuscivano a fare la differenza anche nei confronti della Red Bull. Nell’ultimo settore le due MCL38 tornano a fare bene e riescono a contenere le perdite restando sui tempi di Verstappen. Da quanto sappiamo sulle vetture color papaya non sono state apportate modifiche in vista della qualifica. Il bilanciamento è quindi rimasto invariato. Avevano un’ala posteriore abbastanza scarica, ma questo non giustifica i sei decimi accusati nel T2.
Anche in questo caso è quindi una questione di pneumatici e di come vengono gestiti durante l’arco della tornata. I piloti hanno fatto sapere che le condizioni erano molto difficili per loro. Normalmente la MCL38 ha una bassa sensibilità alle temperature, basti ricordare la qualifica del Giappone ad esempio. In questo caso però, hanno perso molto rendimento per una mancanza generale di aderenza. Solamente tra la curva 5 e la 7, infatti, Norris paga la bellezza di 3 decimi. A Pouhon perde ulteriori 2 decimi nei confronti della RB20 e alla chicane della 12-13 non trazione come riusciva ieri.
Il grafico dei micro settori conferma quanto detto in precedenza. La Red Bull è molto forte in tutta la percorrenza della prima curva, con Max che riesce a mantenere una traiettoria molto stretta. In McLaren hanno suggerito ai piloti di fare lo stesso, ma non sono riusciti a copiare le traiettorie di Verstappen. Nella discesa verso l’Eau Rouge è Leclerc a guadagnare qualcosa in trazione, ma al Radillion la McLaren recupera, con Ferrari e Red Bull che restano molto vicine. Il primo settore si conclude quasi a pari merito tra le tre scuderie. Tra curva 5, 6 e 7 però, Norris perde molto terreno con il gap che sale rapidamente.
Nel settore centrale la Ferrari di Leclerc si conferma abbastanza competitiva da curva 5 sino alla 9. Alla 10 e 11 non c’era bouncing sulla SF-24 e per questa semplice ragione la rossa è riusciti a fare meglio della McLaren. In termini di velocità minima, Charles batte Norris in questo tratto del tracciato. Poi, nel terzo settore è la Mercedes ad essere molto competitiva sul rettilineo, alternandosi con la Ferrari di Sainz. Le rosse perdono qualcosa in questo punto della pista, ma sono riuscite a mettere giù una buona trazione e di riflesso limitare le perdite nell’ultima chicane.
Autori e immagini: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich