La Ferrari sta vivendo un periodo abbastanza complicato. Il quarto posto di Leclerc in Ungheria non deve in alcun modo far pensare che i problemi della SF-24 siano stati risolti, perché il distacco dalla vetta è ancora importante, sulla ventina di secondi più o meno. Le dichiarazioni di Vasseur dopo la gara di Budapest, obiettivamente, fanno pensare come al momento la Scuderia si stia accontentando della mediocrità.
Ed effettivamente, visti i presupposti di questo 2024, comunque positivi considerando i tanti podi e le vittoria di Melbourne (con doppietta, ndr) e Monaco, ci si aspettava un lavoro decisamente migliore da parte del team con sede a Maranello. Eppure, ancora una volta, un po’ una consuetudine quando si costruisce una vettura che di base sembra essere buona, gli aggiornamenti sono stati decisivi, in maniera negativa, per la vettura colorata di rosso.
All’Hungaroring si è cercato di mettere una pezza, riproponendo gli ultimi sviluppi con un fondo che sembra aver aggiunto un po’ di prestazione al pacchetto presentato a Barcellona ma che ha di fatto peggiorato la macchina. Sembra che il tutto verrà riproposto anche a Spa, nonostante il rischio porpoising sia dietro l’angolo, visti i curvoni ad alta velocità della bellissima pista belga.
La Ferrari è nel bel mezzo di una rivoluzione tecnica: Enrico Cardile è solo l’ultimo ad aver lasciato la compagine di Maranello, con Frederic Vasseur, team principal, che sta facendo di tutto per tagliare quei rami secchi delle ultime e fallimentari gestioni, come quella di Mattia Binotto, che nel frattempo è passato in Audi e guiderà la casa dei quattro anelli “dall’alto” nella prossima avventura in F1.
La monoposto era partita sotto i migliori auspici, purtroppo non rispettati, e bisogna dire che la mano proprio dell’ormai ex direttore tecnico, il quale lavorerà in Aston Martin, si è fatta vedere negativamente: già in tempi non sospetti, Carlos Sainz, prossimo ad abbandonare la Ferrari, aveva fatto sapere come gli sviluppi programmati per le settimane successive non sarebbero stati risolutivi, bensì avrebbero fatto fare un passo indietro evidente, cosa che poi è effettivamente accaduta.
La SF-24 non offre una prestazione convincente da ormai due mesi, ovvero dalla vittoria di Leclerc a Monte Carlo a fine maggio. Dopodiché, tra problemi tecnici ed errori grossolani tra piloti e team, i risultati delle ultime gare non sono in linea con le aspettative. Che si sia trovata una nuova strada da percorrere per il resto della stagione è tutto da vedere, ma certo è che la prova dell’Ungheria sia stata la “migliore” delle ultime.
Chi è ben consapevole delle difficoltà della Ferrari è ovviamente Charles Leclerc. Il monegasco ha firmato a inizio anno un rinnovo pluriennale, un 3+2 che pensiamo sia anche legato alle prestazioni future della monoposto, che al momento non stanno certo soddisfacendo. Ultimamente il numero 16 ha avuto diverse uscite molto dure nei confronti della squadra, segno di un nervosismo che non fa certamente bene alle dinamiche interne a Maranello, ma del tutto comprensibile, perché un downgrade del genere deve far riflettere.
Leclerc sa che nelle prossime gare, la SF-24 non sarà tra le favorite, lo ha detto subito dopo la bandiera a scacchi di Budapest: “Al momento no, questa macchina adesso non può considerarsi favorita in nessun circuito da qui a fine stagione”. Certamente non è quello che i tifosi vorrebbero sentirsi dire in questo momento, ma obiettivamente, come si fa a dare torto al monegasco?
Il nuovo fondo, o meglio, l’evoluzione del vecchio, di fatto “rafforzato” per diminuire il più possibile i saltellamenti sembra dare i suoi primi frutti, tant’è che lo stesso Charles ammette il passo avanti fatto in Ungheria. E’ un fenomeno, quello del porpoising/bouncing, chiamatelo come vi pare, che può manifestarsi da un momento all’altro, a seconda delle piste, è un qualcosa che al simulatore difficilmente può essere previsto, se non addirittura impossibile. Per questo motivo, a Spa–Francorchamps potremmo rivedere nuovamente una SF-24 saltellante nei tratti più veloci.
E’ come essere tornati a due anni fa praticamente: “Siamo nella giusta direzione con il lavoro sul fondo vettura – ammette Charles -. Il tipo di problema che abbiamo, ovvero i saltellamenti, lo stiamo affrontando e può manifestarsi da un momento all’altro, quindi è molto difficile vedere qualsivoglia miglioramento, quando arriva, arriva, non è nemmeno questione di intensità del fenomeno stesso. La direzione è giusta, ma non so se basterà per depennare completamente il porpoising, non ne sono sicuro, e mi aspetto che a Spa possa nuovamente manifestarsi”.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari – Carlos Sainz