Formula 1

Ferrari, epurazioni o sfiducia nello stile manageriale di Vasseur?

Vasseur si trova alla guida di una Ferrari che sta prendendo una brutta piega. Attraverso un comunicato striminzito, nel pomeriggio di ieri, il Cavallino Rampante ha reso nota la fine della collaborazione professionale con Enrico Cardile con effetto immediato. La notizia in sé non desta scalpore in quanto da alcune settimane si vocifera di un forte interessamento di Aston Martin nei confronti dell’ingegnere aretino. A destare preoccupazione sono i tempi e i modi di fine rapporto lavorativo, analoghi a quelli riservati a David Sanchez. Il termine consensuale di un’esperienza repentina è dovuta nella maggior parte dei casi ad un fatto: mancanza di reciproca fiducia delle parti in causa.

Indipendentemente dal giudizio soggettivo in merito allo spessore di un professionista che comunque opera nella massima categoria del motorsport, l’emorragia di tecnici in uscita da Maranello è certamente figlia del piano di riorganizzazione della GES intrapreso da Frederic Vasseur. Messo in atto dalle prime settimane del suo mandato al ponte di comando della gestione sportiva della storica scuderia Ferrari. Tuttavia l’addio di Cardile si differenzia dalle precedenti uscite. L’evidenza è la collocazione del team principal a capo della direzione tecnica in qualità di facente funzione.

Si tratta ovviamente di una situazione transitoria in attesa di assegnare le deleghe di Cardile al suo successore. Ciononostante, l’assenza o l’impossibilità di conferire la direzione tecnica della scuderia a una profilo dal background adeguato, in quale modo significa essere spiazzati o comunque di fatto non pronti alla situazione che si é scatenata. Del resto, una delle priorità del dirigente di Draveil appena messo piede in Via Abetone Inferiore n°4, è stata proprio quella di scindere le mansioni del team principal da quelle del direttore tecnico, in precedenza ricoperte da Mattia Binotto.

tecnici e ingegneri che hanno abbandonato l’organigramma della Ferrari

Vasseur non ha le capacità e ovviamente nemmeno il tempo per gestire il team sia dal punto di vista tecnico che dall’ambito politico. Inoltre, lo abbiamo detto poco fa, nelle grandi aziende é consuetudine assegnare al responsabile gerarchico, almeno ad interim, le mansioni della risorsa che ha lasciato l’organizzazione. Quali possono essere state le ragioni dell’addio dell’ingegnere originario di Arezzo? É inverosimile pensare che abbia pagato per l’inefficacia del secondo aggiornamento stagionale deliberato in Spagna. Pare molto più realistico pensare ad un’altra questione che invece ha a che fare con il prossimo futuro.

Non appare infatti affatto scellerato pensare che, il tecnico quarantanovenne italiano, comunque fresco di nomina come direttore tecnico della Ferrari ad inizio stagione, in base all’ingresso a bordo del francese ex Mercedes Loic Serra e in relazione al grande sforzo che il team di Maranello sta profondendo per assicurarsi le prestazioni del genio della F1 Adrian Newey. Da questo punto, Enrico, verosimilmente avrebbe potuto iniziare a guardarsi intorno, comprendere il suo valore nel mercato degli ingegneri e di riflesso scoprire di avere diversi estimatori nella massima categoria del motorsport.

Frederic Vasseur, team principal della storica Scuderia Ferrari – GP Austria 2024

F1, Ferrari: Vasseur ha davvero il controllo della situazione?

In meno di un anno e mezzo Frederic Vasseur ha completamente rivoluzionato la struttura organizzativa della Ferrari nelle sue figure apicali. Resistono ancora (si fa per dire) Enrico Gualtieri, responsabile dell’area Power Unit e l’ingegnere di pista di Calos SainzRiccardo Adami. Per onestà intellettuale va ricordato che molte delle figure dimissionarie o sollevate dal proprio incarico sono state oggetto di critiche feroci, al punto che la loro uscita è stata accolta dai fan come un sollievo. Va detta una sola però: più che a una riorganizzazione, siamo di fronte a un reset dello “Steering Committee” plasmato da Mattia Binotto.

Basandoci sui freddi numeri è corretto affermare che il precedente gruppo dirigente dal 2019 fino ad oggi, è stato in grado di portare in dote al Cavallino Rampante 10 successi su 116 Gran Premi, realizzando sei progetti tecnici capaci di brevi exploit ma non in grado di competere per la vittoria dei titoli iridati. L’avvicendamento dei tecnici nelle scuderie è una pratica diffusa, ciò malgrado il dubbio inizia a insinuarsi nella mente: possibile che così tanti individui abbiano deciso di lasciare la Ferrari solo perché incompatibili con la visione di Vasseur? O viceversa nel francese non è stata riconosciuta l’autorevolezza del leader?

tecnici e ingegneri che attualmente abitano l’organigramma della Ferrari

L’uomo che dovrebbe togliere la storica scuderia italiana dalle sabbie mobili in cui è impantanata da oltre tre lustri? Non c’è organizzazione peggiore in cui a prevalere sono l’autorità conferita in un organigramma piuttosto che il rispetto conquistato attraverso la competenza e la capacità di estrarre il meglio dai propri collaboratori. Eppure, sino al Gran Premio di Monaco, la Ferrari sembrava proiettata verso una stagione da protagonista, sino a quando qualcosa si è rotto giusto in concomitanza con il rumor dell’ingaggio di Newey.

F1, Ferrari: l’ingaggio di Newey è oramai un dovere

Il passaggio di Cardile all’Aston Martin che recentemente ha pure annunciato l’arrivo di Andy Cowell, potrebbe spalancare le porte per l’ingaggio di Newey alla rossa. Questo almeno che l’ingegnere italiano non abbia voglia di collaborare a Silverstone con il “genio” nativo di Stratford-upon-Avon.

Adrian Newey in pista con la divisa Red Bull a Silverstone – Gp Gran Bretagna 2024

Un ennesimo rifiuto del britannico alla corte della Ferrari sarebbe imbarazzante in termini di immagine e un duro colpo per Vasseur. Nessuno ha dimenticato la promessa di prendere tecnici di livello assoluto. Non ce ne voglia Fred, ma l’arrivo di Jerome D’Ambrosio e Loic Serra non sembra possa spostare gli equilibri.

Autore: Roberto Cecere

immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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