La “storia” di Hamilton in Mercedes che torna a vincere una gara e lo fa a casa sua, in Inghilterra, dopo un digiuno durato oltre tre anni, ha sicuramente un fascino unico. Ed è stata un’ulteriore boccata d’ossigeno in un campionato di F1 molto più aperto e divertente rispetto all’orribile 2023, anche se la leadership di Verstappen sembra ben salda, aggiungiamo più per merito di Max e demerito degli avversari che per le doti della RB20. La vittoria del Re nero ha avuto, come era lecito aspettarsi, vasta eco in Italia in ottica futura, leggasi direzione Maranello. E non poteva essere diversamente.
Difatti il sette volte campione del mondo ha mostrato, ancora una volta, di essere un campionissimo e di essere affamato come sempre. E questo è stato un eccellente “biglietto da visita” per il suo arrivo in Ferrari nel prossimo campionato del mondo e sino al 2027 (dunque contratto triennale, come di recente ha svelato il TP del cavallino rampante, Fred Vasseur). Starà al team italiano dare al fenomeno inglese una monoposto che sia almeno competitiva e che sia una lontana parente dell’ultima e irriconoscibile SF-24 che, come un gambero, sta retrocedendo a livello prestazionale.
D’altronde non lo è stata, competitiva, sin dal 2022, la Mercedes, dopo il ciclo dominante cominciato con l’era turbo-ibrida (2014) e concluso con il discusso finale di Abu Dhabi nel 2021. Una striscia che era stata impressionante con sette titoli mondiali piloti e otto titoli costruttori. Sia come sia, il nuovo ciclo regolamentare partito nel 2022 e che ha portato al ritorno dell’effetto suolo, eliminando parzialmente il fondo piatto, è coinciso con un divario tecnico abissale delle monoposto sfornate a Brackley. Non solo rispetto alla Red Bull ma in generale rispetto agli altri top team.
Una situazione frutto, probabilmente, di un’interpretazione errata su quale tipo di filosofia relativa a telaio e aerodinamica fosse vincente e su errori legati alla mancata correlazione simulazione e pista. E difatti solo quest’anno, con una W15 ampiamente riveduta e corretta, complice anche il ritorno di Allison, la Mercedes ha offerto prestazioni crescenti e convincenti, culminate con le due vittorie consecutive di Russell e Hamilton. Questo nonostante la prima parte della stagione è stata tutto tranne che brillante e i grattacapi non sono mancati di certo.
Giusto qualche Gran Premio fa proprio il direttore tecnico della Mercedes aveva svelato di aver compreso cosa non funzionasse nelle monoposto anglo-tedesche con un colorito: “Oh Dio, come abbiamo potuto essere così stupidi?” Lo stesso Lewis, nelle ultime dichiarazioni rilasciate ai mass media di recente, non nasconde i rischi insiti nel pensare che ormai la vettura che sfoggia la stella a tre punte tedesca sia diventata competitiva quanto la Red Bull. Della serie: non montiamoci la testa e restiamo umili. O per citare Arrivabene: “testa bassa e pedalare”.
I talento nativo di Stevenage ha le idee molto chiare suol momento attuale della Mercedes. Per questo spiega in dettaglio il suo pensiero malgrado l’enorme felicità dos over riassaporato la gioia del trionfo. Il percorso intrapreso dal team tedesco senza dubbio è quello corretto. Tuttavia la strada da percorrere è ancora parecchio in quanto, analizzando di dati raccolti all’interno degli ultimi due weekend di F1, considerando le condizioni meteorologiche e in linea generale i layout affrontati, la W15 è tutto tranne che la monoposto più rapida del lotto.
L’inglese ammonisce pertanto idealmente i voli pindarici e predica la calma. Tuttavia ribadisce una fatto: Mercedes è molto vicina a raggiungere il rendimento dei campioni del mondo in carica. Spera nel prossimo aggiornamento che come sappiamo dovrebbe arrivare proprio in Ungheria. Upgrade che potrebbe completare la rimonta per lottare al vertice in maniera costante. Hamilton ripercorre la prima metà del campionato e ricorda le difficoltà suddette, quando le vetture grigie e intarsiate di nero erano parecchio lontane dalla vetta. Scenario rendeva il pensiero di vincere quasi un’utopia.
E invece le vittorie sono arrivate, già due quest’anno, una per pilota, tramite prestazioni davvero buone. A Lewis non sarebbe piaciuto abbandonare Mercedes senza un ultimo exploit: dove tirarlo fuori meglio che a casa, davanti al pubblico amico al termine di un fine settimana fantastico? Il britannico sa di avere parecchio merito nel recente successo ma non dimentica il supporto di tutto il team. Lo fa sostenendo che lo sforzo profuso è di tutti, grazie al quale la monoposto tedesca in questo momento può giocarsi le sue chance.
Problemi di gioventù a parte la W15 ha una base solide, differente e migliore di quella 2023. Finalmente il livello raggiunto è quello richiesto da una realtà del genere, sebben ce ne sia voluto di tempo per farlo. Hamilton, nonostante la rossa non stia attraversando un buon periodo, tra l’altro condito dall’uscita di scena di Cardile verso Aston Martin, notizia che ha fatto molto “rumore”, non sembra essere sfiduciato e si è detto convinto, a più riprese, della bontà del lavoro Ferrari. Spero vivamente abbia tanta ragione…
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Mercedes AMG F1 Team – F1Tv