Formula 1

F1, McLaren: nuova ala posteriore a resistenza indotta contenuta

Red Bull, McLaren e Mercedes. Tre scuderie di F1 che nutrono lo stesso obiettivo per il Gran Premio del Belgio: vincere. Le prime due hanno grandi chance di farlo, in quanto la competitività che possono offrire è molto alta. La terza ci proverà pur sapendo che parte in leggero svantaggio. C’è però un fattore molto importante che potrebbe ribaltare in parte il valore in pista delle vetture. Ci riferiamo alle condizioni meteorologiche cangianti, un classico tra i boschi delle Ardenne. Specie il sabato la pioggia è molto probabile, contesto che complicherà nono poco la definizione della griglia.

In questi casi l’importanza del ciclo isterico dello pneumatico è fondamentale, soprattuto tenendo a mente un fattore: i lunghi rettilinei del T1 e del T3 andranno a raffreddare le mescole che in linea generale faranno già fatica ad attivarsi. Per tale ragione le vetture più abili a immettere energia all’interno della carcassa godranno di un certo vantaggio. Oltre alla riflessione precedente bisogna ricordare un ulteriore aspetto cruciale su questa pista: la configurazione aero-meccanica. Un compromesso tutt’altro che semplice da trovare perché il tracciato belga presenta diverse tipologie di curve.

Come detto la prima e l’ultima parte del circuito presentano tratti ad altissima velocità di percorrenza, dove l’efficienza aerodinamica reciterà un ruolo dominante in merito al rendimento. Mentre nel T2 fanno presenza diverse curve rapide e altre più lente dove la giusta quantità di carico è richiesta per ottimizzare le velocità di percorrenza a centro curva. Ogni scuderia dovrà essere brava nella costruzione del setup, in considerazione delle proprie caratteristiche e ovviamente di quelle del circuito. Una sorta di “patto tecnico” dal quale non si può sfuggire.

ala posteriore Ferrari SF-24 – GP Belgio 2024

Già nella giornata di ieri abbiamo potuto osservare con perizia le vetture di F1, fotografarle, e farci un’idea delle impostazioni scelte. Ferrari presenta un’ala posteriore inedita. Specifica nuova per abbattere la resistenza all’avanzamento e ottimizzare le velocità massima. Una messa a punto scarica bilanciata peraltro con un’ala anteriore anch’essa modificata. Impostazione aggressiva, perché la deportanza minore dovrà essere compensata dal lavoro del fondo nella generazione della spinta verticale mancante.

F1, McLaren l’ala posteriore per massimizzare il rendimento della MCL38

Red Bull rispetta i pronostici e come anticipato nei giorni scorsi porta in Belgio l’ala da medio carico. Parliamo di una specifica utilizzata in tracciati come l’Arabia Saudita, ad esempio. L’obiettivo della scuderia austriaca è quella di trovare l’ottimo compromesso tra velocità di punta e carico aerodinamico, perché la volontà mira a massimizzare tutti i tratti della pista. Le due RB20 possiedono tanto carico derivante dal fondo e dovrebbero ben figurare nel T2 se riescono a trovare il bilanciamento adeguato, elemento che in Ungheria non ha fatto presenza concedendo un vantaggio a McLaren

ala posteriore McLaren MCL38 – GP Belgio 2024

Le 10 posizioni di penalità che Verstappen dovrà scontare sabato hanno portato gli ingegneri a concepire una messa a punto per favorire i sorpassi. Anche McLaren porta una nuova specifica al posteriore, ma in questo caso a differenza della rossa parliamo di una versione da medio-basso carico. La conformazione del mainplain, diversamente dalla soluzione Red Bul ricorda in qualche modo quella della Ferrari, dove la corda massima del foil trova ubicazione nella mezz’aria del profilo. Mentre agli estremi l’incidenza è quasi nulla per minimizzare le perdite con la resistenza indotta parecchio contenuta. 

Ala posteriore Mercedes W15 – GP Belgio 2024

Anche in casa Mercedes portano una versione dell’ala da medio o medio-basso carico, utilizzato a Jeddah. La specifica differisce però per il secondo flap che ora non presenta più il taglio nella zona centrale del bordo d’uscita. Il mainplain é dritto e si incurva molto nella zona esterna per limitare le perdite prodotte dai vortici d‘estremità. Minore é la differenza di pressione che si genera in questa zona e più basso sarà l’effetto nocivo generato. Non avendo lo stesso carico e un’efficienza buona come Red Bull, in Mercedes punteranno a costruire il giro in modo simile alla Ferrari.

Nel caso della scuderia tedesca però, la scelta della messa a punto sarà di certo meno estrema, almeno così sembra per il momento. Non ci resta che capire le regolazioni relative all’incidenza dell’ala e della beam wing tra qualche ora. Per il resto le prime prove libere ci daranno un chiaro assaggio in merito alla validità delle configurazioni che, come detto, qui in Belgio non sono affatto semplici da centrare.

Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz 

Immagini: Albert Fabrega – @AlbertFabrega

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Zander Arcari