McLaren in F1 continua a sperperare le grandi potenzialità di cui dispone. Nella giornata di venerdì, durante le due firme sessioni di prove libere dove le condizioni asciutte hanno fatto presenza, il team di Woking ha mostrato a tutti la grande competitività della MCL38. Parliamo di una vettura molto rapida, duttile che annovera tra le sue caratteristiche la capacità di essere sempre prestazionale in qualsiasi tipologia di curva. Lo ha dimostrato appunto ancora una volta tra le Fp1 e le Fp2, dove si è piazzata in cima alla classifica dei tempi senza fare troppa fatica.
Per di più, la storica scuderia britannica ha mostrato un passo gara davvero ottimale. Nelle prove con alto quantitativo di carburante a bordo le monoposto color papaya hanno fatto il vuoto. Ritmo più rapido e basso degrado, in quanto la gestione delle gomme da parte di Lando Norris e il fresco vincitore del Gran Premio di Ungheria Oscar Piastri è risultata senza dubbio molto buona. E allora che succedere spesso al team nei momenti topici? Perché la squadra in determinate situazioni non riesce ad estrarre le performance che possiede e resta un po’ arrotata su ste stessa?
Rispondere al quesito non è affatto facile. La cosa più banale che possiamo sostenere è che non sono abituati a vincere o per lo meno a lottare sempre e comunque per il vertice, aspetto che in parte potrebbe anche essere veritiero. Ma non si tratta solo di questo, in quanto in F1 si trovano sempre i fattori tecnici per spigare un rendimento al di sotto delle aspettative. Prima di addentarci nei dettagli e cercare di spiegare le ragione di una prestazione al di sotto delle attese, c’è un fattore che va considerato. Un elemento che di fatto potrebbe aver inficiato.
Come sappiamo il team ha portato una nuova ala posteriore per il quattordicesimo round del mondiale targato 2024. Una specifica parecchio scarica che ovviamente, specie quando le condizioni meteo sono avverse, piove, il grip diminuisce e la necessità della spinta verticale della monoposto per ben figurare nei tratti più guidati emerge, di certo non riesce a compensare tutte queste mancanze. Red Bull è tornata sui propri passi al sabato caricando il retrotreno delle RB20. Al contrario, come per Ferrari, anche la McLaren ha deciso di mantenere la medesima configurazione.
McLaren non ha ottimizzato la vettura nelle condizioni di qualifica. Tra le Fp3 e la sessione per comporre la grigia di partenza, la scuderia britannica non ha realizzato grossi cambiamenti relativo alla messa a punto dell’auto. Prendendo in considerazione la Q1 e Q2, le due MCL38 parevano senza dubbio le favorite favoriti per colorare tutta la prima fila di arancione chiaro. Proprio per questa semplice ragione, concludere con la quinta e sesta piazza, dietro a una Ferrari, due Red Bull e la Mercedes di Lewis Hamilton, senza ombra di dubbio è un risultato parecchio negativo tenendo a mente la vettura che hanno a disposizione.
Il primo settore è stato percorso abbastanza bene in linea generale. Lo sosteniamo in quanto McLaren è riuscita a sfruttare buone velocità di punta. Infatti, alla mirica curva Eau Rouge, gli alfieri del team inglese erano i più veloci di tutti. Questo nonostante, un po’ come succedeva alla SF-24 di Charles Leclerc sino all’ultimo tentativo in Q3, non siano mai riusciti a interpretare nella maniera più proficua curva 1. Parliamo di una tratto della pista molto importante perché uscire bene da questa piega significa produrre una trazione ottimale. Verstappen, ad esempio, riusciva a tenere molto più stretta l’entrata.
Ma dove le due MCL38 hanno fatto molto male è il settore centrale dove hanno perso davvero un’eternità, ben 6 decimi lasciati per strada, al contrario di quanto facevano sull’asciutto mostrando un rendimento davvero buono nonostante il carico scelto. Norris nel T2 ha sofferto un peggioramento costante da curva 5 sino alla termine del settore centrale. Stranamente McLaren soffriva anche negli allunghi in fase di trazione, come tra la 12 e la 13, dove durante il venerdì riuscivano a guadagnare molto in questo secco e importante cambio di direzione.
Vista da fuori poteva sembrare che il calo di performance fosse dovuto principalmente agli pneumatici, che magari non erano stati attivati adeguatamente nel momento topico della Q3. Ciononostante questa teoria è stata in gran parte smentita dallo stesso Andrea Stella ai microfoni della F1. L’italiano ex Ferrari ha riferito che non ci sono stati grossi problemi per quanto riguarda la preparazione della gomma sul giro secco. Piuttosto ha puntato il dito maggiormente sull’assetto della vettura e su come hanno deciso di costruire il giro. Una modalità che almeno al sabato è risultata poco utile.
Oggi dovranno cercare di sopravanzare Leclerc che sarà molto veloce in rettilineo. L’obiettivo in partenza è prendersi la leadership della corsa con ambedue le vetture e puntate alla vittoria. La gara si giocherà anche sul coprire le scelte dell’olandese per cercare di neutralizzarlo a livello tattico. Su pista asciutta McLaren dovrebbe tornare ad essere molto forte ed è proprio per questo che hanno deciso di non toccare l’assetto prima delle qualifiche, consapevoli che la gara è lunga e si giocherà sull’asciutto. Una condizione in cui avevano un ottimo passo, sia rispetto a Ferrari, ma soprattutto rispetto a Red Bull.
Autori e immagini: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: McLaren – F1Tv