La Mercedes è tornata a festeggiare, ma non con Lewis Hamilton. La squadra di Brackley ha vinto in Austria grazie a George Russell, approfittando dello scontro al vertice tra Verstappen e Norris e che ha consentito al pilota inglese di portare a casa la seconda vittoria della sua carriera, l’ultima fu in Brasile nel 2022, sempre con l’ex Williams al volante.
La W15 è decisamente migliorata negli ultimi tempi: gli aggiornamenti portati da Imola in poi stanno dando i loro frutti, e possiamo dire tranquillamente come la monoposto anglo/tedesca sia stata la terza forza in pista nelle ultime gare a discapito di una SF-24 EVO che sta faticando e non poco ad assorbire intanto gli sviluppi di Barcellona, e poi deve sempre tenere conto di un’affidabilità spesso ballerina.
Il lavoro fatto a Brackley quindi è di assoluto livello, perché rispetto alle primissime gare, quando faceva fatica a tenere il passo anche dell’Aston Martin, il balzo in avanti è stato enorme, e Canada, Spagna e Austria non possono più considerarsi come casi isolati, e specialmente Spileberg, laddove il team ha sempre faticato ultimamente, deve dare una nuova dimensione alla competitività della vettura nero/argentata.
A gongolare è ovviamente Toto Wolff, il quale ha vinto nella sua Austria al posto della Red Bull e di Verstappen, uno smacco non indifferente a Christian Horner alla squadra bibitara nella sua pista di casa. Che la Mercedes possa essere tornata al 100% non lo possiamo però ancora dire, ma occhio, perché una squadra che è stata campione del mondo per tantissimi anni, sa come fare per tornare al vertice.
In Mercedes però bisogna fare i conti anche con il momento di Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo, adesso, ha 26 punti di distacco da Russell, un piccolo distacco certamente amplificato dalla vittoria di George in Austria e dal conseguente quarto posto del prossimo pilota della Ferrari, il quale ha avuto tante difficoltà in qualifica in questa stagione, così come anche a Spielberg.
Il problema principale sembra essere sulle gomme, un lavoro che la squadra sta cercando di risolvere con entrambi i piloti, ma in particolare Hamilton, molto sensibile evidentemente con il funzionamento degli pneumatici, deve essere messo in una condizione migliore possibile per poter far bene e performare al 100% in un fondamentale nel quale Lewis è un campione indiscusso, ovvero il giro secco.
“Stiamo analizzando il tutto – ha detto Hamilton nel weekend in Austria -. Ci sono tante informazioni che il team sta guardando su come possiamo migliorare. Semplicemente, non va con le gomme, quindi dobbiamo continuare a migliorare i nostri processi, sessione dopo sessione. Quando si arriva in qualifica le cose cambiano un po’, la vettura diventa ovviamente più leggera e il DRS è più influente. Il tempo ci dirà a che punto siamo, ma credo che siamo riusciti a risolvere qualcosa”.
Ovviamente i numeri sono dalla parte di Russell: nove qualifiche a favore di George sulle undici disputate, chiaramente senza contare le Sprint Race, ai fini statistici insignificanti. Un particolare troppo strano per chi detiene con ampio margine il titolo del miglior qualificatore della storia della F1. Questo ovviamente non vuole dare alcun alibi a Lewis, men che meno avallare qualsivoglia sabotaggio uscito nelle ultime settimane.
Tutto questo ovviamente al netto del coinvolgimento di Hamilton nella stagione della Mercedes. Chiaro è che il sette volte campione del mondo abbia già un contratto con la Ferrari, ma il team ha bisogno anche delle sue prestazioni e dei suoi risultati per ambire al ritorno costante tra i grandi, ecco perché Lewis deve essere messo nelle migliori condizioni possibili per performare a dovere, al di là del fatto di come Russell sia, ovviamente, il capo squadra.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Mercedes AMG F1 Team