Analisi Tecnica

F1, Red Bull: scatta l’allarme affidabilità meccanica

Red Bull, McLaren, Mercedes e Ferrari: quattro scuderie di F1 che si sono contese le vittorie nella prima parte della stagione. Tempo di bilanci e analisi relative alla salute tecnica dei team. È evidente che la stagione in corso è assai diversa dalla precedente e sarebbe riduttivo giustificare il maggior equilibrio con la sola e fisiologica convergenza prestazionale, dinamica che certamente contribuisce a livellare i valori in pista in regime di continuità regolamentare. La vera sorpresa è stato il declino prestazionale di Red Bull che ha dominato fino al Gran Premio della Cina.

Da Imola in poi è apparso evidente come la concorrenza avesse raggiunto le performance della RB20, e solo il valore aggiunto chiamato Max Verstappen ha tenuto a galla la squadra campione del mondo in carica. Tuttavia c’è un’altra preoccupazione per gli uomini di Milton Keynes: ci riferiamo all’affidabilità delle vetture colorate blue racing e in particolare alla situazione delle unità di potenza gestire dal reparto motoristico Red Bull Powertrains. Un’affidabilità che non convince appieno i tecnici che lavorano in questa improntante divisione della squadra.

Arrivati oramai al mese di Agosto, con “solamente” un terzo del calendario ancora da disputare, parliamo ancora di dieci Gran Premi, se prendiamo in esame le quattro monoposto del lotto che sono spinte dai motori prodotti da Red Bull Powertrains, noteremo facilmente come queste abbiano dovuto omologare il quinto motore a combustione interna. Tra questi spicca il tre volte campione del Max Verstappen che ultimamente non ha vissuto affatto un periodo tranquillo della sua carriera. Lo testimonia il recente Gran Premio del Belgio.

Sergio Perez (Red Bull) affronta Eau Rouge – Gp Belgio 2024

Verstappen, a Spa, “ha scelto” di scontare una penalità di 10 posizioni in griglia. Una rotazione che sembra quasi routine: negli scorsi anni era già successo di pagare dazio in tale scenario, come nel 2022, quando però la netta superiorità dell’auto gli consentiva agevoli rimonte “neutralizzando” la penalità in pochi giri. Ora lo scenario è mutato. Il livello della RB20 non è più dominante e arrivato in coda ai piloti di testa Max non è stato in grado di sorpassare tutti. L’ala troppo carica lo hanno fermato, specifica figlia di un compromesso obbligato per bilanciare una vettura capricciosa.

F1, Red Bull: l’affidabilità meccanica è un ulteriore nemico verso la lotta al mondiale

Red Bull ha mostrato vari problemi di affidabilità nella prima parte della stagione, costringendo il team a introdurre un nuovo cofano motore in Ungheria. Inoltre, durante il weekend belga, i meccanici di Verstappen hanno rotto il coprifuoco per risolvere un grattacapo relativo a un’altra componente della power unit. A far saltare la rotazione programmata dagli ingegneri della divisione Powertrains , infatti, si ci è pure messo il problema elettrico sofferto durante il Gran Premio del Canada che, anche se non pareva fosse così, alla fine dei conti ha danneggiato un motore nuovo di zecca durante le Fp2.

la power unit che spinge le due Red Bull RB20 – stagione 2024

Ci riferiamo ad un fatto che, all’interno di questo scenario così tanto competitivo come la campagna agonistica 2024, ha costretto di riflesso il team a fare i conti con un elemento in meno nel set disponibile. Un bel guaio insomma. Secondo Christian Horner aver omologato un nuovo V6 consente a Verstappen di andare in vacanza sereno, anche grazie al risultato della corsa dove Max è riuscito ad aumentare aumentato ulteriormente il proprio vantaggio sull’inglese Lando Norris, secondo nella classifica piloti, in un fine settimana dove dove si pensava di sacrificare parte del vantaggio accumulato.

Tuttavia, facendo due rapidi calcoli considerando la parte del campionato ancora da disputare, possiamo immaginiate come nei prossimi 10 Gran Premi le monoposto del team austriaco non potranno più gestire un vantaggio tecnico come nel precedente biennio. Per questo ogni singola gara sarà tiratissima. Per contrapposizione tutto quello si palesa come jolly in merito ai motorizzati Mercedes che, osservando le tabelle relative alle componendi delle unità di potenza, non hanno alcun elemento della power unit al limite della penalità. Un vantaggio McLaren cercherà di far pesare non poco nella lotta al titolo.

A questo punto un quesito sorge spontaneo: il progressivo distacco da Honda si fa sentire? Come noto, a partire dalla stagione 2026, Red Bull ha stretto una collaborazione strategica con Ford di fatto andando a concludere in maniera ufficiale la proficua partnership con Honda prima e HRC poi. Il colosso giapponese tornerà a far parte della F1 in maniera ufficiale con la prossima era regolamentare. Come sappiamo i nipponici hanno siglato un accordo con la scuderia Aston Martin con l’obiettivo di fare grandi cose nel prossimo futuro della massima categoria.

la power unit che spinge le due Red Bull RB20 – stagione 2024

Tornando al presente e considerando stabilità normativa e un partner ormai in uscita, tale situazione per Red Bull non rappresenta le condizioni ideali per determinare e risolvere in breve tempo il problemi che affliggono l’unità endotermica del propulsore giapponese. Con ancora dieci gare da disputare, alcune delle quali molto esigenti proprio per la componente a combustione interna come ad esempio Monza, Baku o Las Vegas, la naturale rotazione del set di propulsori sarà fondamentale per non incorrere in nuove penalità. Sanzioni che potrebbero determinare l’esito del campionato.

Autore: Roberto Cecere

Immagini: Oracle Red Bull Racing

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