La pausa estiva arriva nel momento perfetto per la Red Bull. La squadra di Milton Keynes, ormai da quasi tre mesi non è più dominante, un qualcosa di clamoroso se consideriamo quanto accaduto nella scorsa stagione e nella primissima parte di questa, con una RB19 inarrivabile per gli altri e una prima versione della RB20 strettissima parente della vettura dell’anno scorso.
Max Verstappen chiudeva il Gp della Cina, l’ultimo con la Red Bull abbondantemente davanti a tutti, sgommando prima dell’ultima curva, facendo capire come tutto fosse tremendamente facile per lui e il team anche in questa stagione. Le cose però non stanno andando più per il verso giusto, e caso vuole che il tutto sia partito da quando Adrian Newey ha ufficializzato l’addio.
Da quel momento in poi infatti il team campione del mondo in carica ha avuto un downgrade tecnico non da poco se consideriamo i grandissimi miglioramenti della McLaren e di come la Mercedes sia riuscita a fare un passo in avanti importante, vincendo tre delle ultime quattro gare prima del break estivo, davvero niente male. Chi sembra ancora attardata, nemmeno a dirlo, è la Ferrari, anche se a Spa i valori in campo tra la Scuderia di Maranello e la compagine di Milton Keynes erano pressoché pari dopotutto.
Per la Red Bull le cose non sono affatto migliorante nelle ultime settimane: dalla fabbrica britannica sono arrivati diversi aggiornamenti che però non hanno dato gli effetti sperati, anzi: in Belgio, come accennavamo prima, le forze in pista erano ben delineate al termine della gara: McLaren davanti a tutti, poi Mercedes, quindi RB e Ferrari appaiate, quantomeno sotto il punto di vista di chi scrive.
Verstappen nel dopo gara è stato molto chiaro: la Red Bull deve concentrarsi per apportare gli sviluppi necessari affinché la RB20 possa tornare a competere costantemente per le vittorie. Per l’olandese sembra che il tanto chiacchiericcio in merito al futuro di Perez (che a quanto pare, da fonti estere, potrebbe essere clamorosamente riconfermato), stia distraendo e non poco il team.
“La mia opinione conta fino a un certo punto sulla vicenda – ha espresso Max nel dopo gara -. Credo comunque che al momento la più grande preoccupazione della squadra debba essere la prestazione della vettura nei prossimi Gp, e non su chi sarà il mio compagno di squadra da Zandvoort in poi. La pausa estiva arriva nel momento migliore, così da analizzare bene il tutto. Strada sbagliata? Non voglio dirlo adesso ma dobbiamo risolvere la situazione e speriamo di riuscire a mettere insieme il tutto”.
La Red Bull sembra essere una sorta di cantiere aperto. La questione Perez è solo l’ultima di una catena di cose accadute da inizio anno, ma non staremo certo qui a elencarle. Chi ha deposto le armi, almeno apparentemente, nell’ultimo periodo è stato Helmut Marko, consigliere del team e “garante” di Verstappen e del rispetto del contratto del campione olandese.
L’austriaco ha fatto pace con Horner, quantomeno al momento, anche per dare alla squadra una sorta di stabilità al di fuori dal lato tecnico, giusto per tranquillizzare un ambiente spesso turbolento. Nonostante i problemi, Verstappen è comunque ampiamente in testa al mondiale piloti, e a meno di clamorosi colpi di scena e di una debacle totale della RB20 nelle prossime dieci gare, non avrà difficoltà a conquistare il titolo, pur forse temendo questa lontana ipotesi.
La questione principale riguarda il campionato costruttori: McLaren è la prima minaccia a 42 punti, la Red Bull ha di fatto un pilota solo (e sono ben contenti di questo stando alle ultime notizie da Milton Keynes, nda) e le innovazioni tecniche non stanno dando i frutti sperati. Proprio Helmut Marko si è chiesto se la squadra austriaca stia andando nella direzione giusta con gli aggiornamenti.
Anche Ferrari e Mercedes hanno avuto di questi problemi nelle ultime settimane, e probabilmente è una caratteristica di questa generazione di vetture faticare con gli sviluppi e trovare dei compromessi tra vecchie e nuove soluzioni per trovare una quadra. L’unica che invece è andata dritta per la sua strada è stata la McLaren, e infatti adesso è la macchina migliore, pur non avendo un team ancora all’altezza.
Per la Red Bull non è un periodo semplice, regna confusione e la poca certezza sulla questione Perez non aiuta a mantenere tranquillità, specialmente in Verstappen, al quale non frega nulla del titolo costruttori, è evidente. Gli ultimi aggiornamenti non hanno dato i frutti sperati, Max è nervoso e il Gp d’Olanda è alle porte, dopo la pausa. Sarà una seconda parte di stagione entusiasmante, sulla falsariga delle ultime bellissime gare.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Red Bull Content Pool – McLaren Media Centre