Formula 1

F1, retroscena: perché Rich Energy non ha comprato Alpine

Il piano strategico del team Alpine di F1 sta sollevando numerose perplessità e preoccupazioni. La decisione di interrompere lo sviluppo delle unità di potenza nello storico polo tecnologico di Viry-Châtillon, di fatto rappresenta una svolta epocale. Questa scelta non solo evidenzia l’incapacità del costruttore francese di produrre propulsori competitivi secondo le attuali normative. Inoltre al contempo segna anche la trasformazione di una squadra ufficiale in una scuderia che, come sappiamo, acquisterà motori e altre componenti tecnologiche dalla Mercedes.

In sostanza, un modello operativo più adatto a un team di centro classifica, che preferisce ridurre i costi interni di ricerca, sviluppo e produzione, optando per soluzioni chiavi in mano fornite da terze parti. Senza troppi giri di parole, Alpine diventerà per Mercedes ciò che il team Haas rappresenta per la Scuderia Ferrari. A questo punto sorge spontanea una domanda: in F1, ha ancora senso per Renault continuare a utilizzare il marchio Alpine alla luce del nuovo modello operativo? In tal caso, si tratterebbe più di una sponsorizzazione che di un vero team.

Magnussen, Grosjean, Storey e Steiner alla presentazione della VF-19

Questo perché la monoposto non conterrebbe più sull’intero know-how “made in France”. Nel frattempo, Rich Energy, azienda britannica di bevande energetiche, ha espresso, tramite un post su LinkedIn del CEO William Storey, il proprio interesse per l’acquisizione della scuderia francese. È importante sottolineare che il marchio era già entrato in F1 come sponsor principale della Haas, senza però ottenere grande successo. Durante la stagione 2019, infatti, la partnership con la scuderia statunitense venne interrotta ufficialmente a causa degli scarsi risultati ottenuti dalla scuderia stelle e strisce.

Il mercoledì precedente al Gran Premio di Silverstone, attraverso l’account Twitter ufficiale, Rich Energy annunciò la rescissione dell’accordo con la Haas con effetto immediato, citando le scarse prestazioni in pista del team. In un’intervista al quotidiano “Sun“, William Storey paragonò la VF-19 a un “carro per il latte”. Un destino simile toccò al team OMG nel British Superbike, anch’esso abbandonato improvvisamente da Rich Energy, uno dei suoi principali sponsor, nel bel mezzo del campionato. Decisioni prese senza diritto di replica.

la Haas VF-19 di Kevin Magnussen marchiata Rich Energy

Insomma, la società inglese di bevande energetiche non è esattamente sinonimo di affidabilità nel rispettare le collaborazioni nel motorsport. E senza dubbio se lo ha fatto in più circostanze, significa che a livello contrattuale ne aveva la possibilità. Fatta questa doverosa premessa, William Storey ha utilizzato il suo profilo LinkedIn per rivelare che la sua azienda era sul punto di acquisire una quota del 70% del team Alpine, con l’intenzione di rientrare in F1 dopo l’infelice partnership con Haas. Una volontà che evidentemente, per varie ragioni non è andata a buon fine.

F1, Alpine: i piani strategici Renault hanno fatto desistere Rich Energy

William Storey ha affermato che la decisione presa dal consiglio di amministrazione di Renault di terminare il programma F1 relativo alle unità di potenza fabbricate a Viry-Châtillon, con la potenziale perdita di centinaia di posti di lavoro, ha rappresentato un duro colpo per i propositi di Rich Energy Global Topco. Per questo hanno deciso di non acquisire il controllo del team Alpine. L’imprenditore britannico ha rivelato che Rich Energy stava lavorando da oltre un anno a questo progetto, in maniera riservata, verso l’acquisto delle quote di maggioranza della scuderia transalpina.

Inoltre, il manager quarantacinquenne ha espresso il suo disappunto riguardo alla direzione intrapresa dal consiglio di amministrazione della Renault. Specie dopo l’annuncio inatteso del ritorno di Flavio Briatore nella scuderia, nonostante i controversi eventi di Singapore 2008 e la successiva radiazione del dirigente italiano. Storey ha dichiarato di aver offerto 250 milioni di dollari per una quota pari al 70% delle azioni di Renault, ma a febbraio di quest’anno, il prezzo richiesto dal colosso francese è stato praticamente raddoppiato a quasi 500 milioni di dollari.

William Storey, uomo d’affari britannico proprietario della Rich Energy

L’abbandono del programma dei propulsori turbo-ibridi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Secondo Storey, la proposta di acquisizione del team includeva una fornitura quinquennale di unità di potenza Renault. Tuttavia, i nuovi programmi della scuderia transalpina in F1 hanno posto fine al tentativo di acquisizione della scuderia. Storey ha accennato anche alla possibilità che Hitech Grand Prix, il cui proprietario Oliver Oakes è recentemente diventato team principal di Alpine, possa essere coinvolta in una futura acquisizione della scuderia.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Haas – Alpine – F1Tv

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Roberto Cecere