Formula 1

F1, FIA: il ritorno al muletto svela il fallimento dell’era wing car

Il consiglio mondiale della FIA ha modificato il regolamento sportivo di F1 2024 (Issue 7 del 31 luglio 2024) per supportare Pirelli nello sviluppo dei nuovi pneumatici per il 2026, che avranno dimensioni ridotte pur mantenendo i cerchi da 18 pollici. Anche le caratteristiche dei battistrada sono state modificate per ridurre la resistenza all’avanzamento delle vetture, così da garantire che le nuove Power Unit di seconda generazione possano offrire prestazioni paragonabili a quelle delle attuali monoposto.

Il fornitore italiano di pneumatici ha sottolineato la complessità di realizzare un prodotto innovativo senza poterlo testare su monoposto simili a quelle della nuova generazione. Per questo motivo, Pirelli farà ampio ricorso alle simulazioni, come già fatto per la progettazione delle gomme del 2017 e di quelle da 18 pollici, introdotte insieme alle monoposto ad effetto suolo nel 2022. Ma quali sono concretamente gli interventi della FIA per rispondere alle esigenze di Pirelli?

Il consiglio mondiale del motorsport ha approvato un’integrazione all’articolo 10 del regolamento sportivo (“Track running time outside a competition”), che sancisce il ritorno dei “muletti” nella massima categoria del motorsport. L’uso di queste monoposto, dedicate esclusivamente allo sviluppo dei nuovi pneumatici, è regolamentato nel nuovo paragrafo 10.10, intitolato “Testing of Mule Cars (TMC)”. Questo paragrafo definisce chiaramente i limiti e le modalità di utilizzo delle “Mule Car” da parte dei team, con alcuni vincoli particolarmente rilevanti:

  • Le monoposto possono includere modifiche minime necessarie per testare pneumatici di sviluppo o per testare componenti o sistemi per conto della FIA per le future stagioni del campionato, come stabilito dalla FIA.
  • In via eccezionale, a esclusiva discrezione e previa approvazione della FIA, componenti e/o software possono essere montati sui muletti in deroga all’articolo 10.10.a), per ragioni di costo, affidabilità, sicurezza, mancanza di disponibilità o condizioni della pista. In tali casi i concorrenti devono presentare una richiesta formale alla FIA specificando le ragioni per cui tali componenti e/o software necessitano di essere installati.
  • Tra il 1° gennaio e il 31 dicembre sono consentiti un massimo di dieci (10) giorni di prove su monoposto, organizzate dalla FIA in consultazione con tutti i Concorrenti e, se richiesto dagli obiettivi delle prove, con il fornitore di pneumatici designato, al solo scopo di effettuare il TMC.

La modifica più interessante è quella contenuta nel punto 10.10.k.ii.a che prescrive quanto segue: “La monoposto utilizzata è una vettura opportunamente modificata, progettata e costruita per rispettare i Regolamenti Tecnici di uno qualsiasi dei quattro (4) anni solari immediatamente precedenti l’anno del Campionato e ad eccezione delle modifiche consentite ai punti b), i ) e l) devono utilizzare solo componenti e software di una specifica che sono stati utilizzati in almeno una (1) gara o TCC (Test Current Car, nda)  durante uno qualsiasi dei quattro (4) anni solari immediatamente precedenti l’anno del Campionato.

Nuovo paragrafo del regolamento sportivo che disciplina le TMC – Credit: Fia.com


F1: la possibilità di ricorrere alle monoposto di precedente generazione

Perché è stato specificato che i team possono utilizzare come muletti monoposto dei precedenti 4 anni solari? La spiegazione sembra ovvia. L’intenso programma di sviluppo in pista dei pneumatici 2026 prevede 10 giornate fino alla fine del 2024, mentre nel 2025 saliranno a 40 giornate complessive. Potendo andare a ritroso di quattro anni solari, i team potranno utilizzare le monoposto della generazione precedente alle wing car, per intenderci quelle del 2020 quest’anno e del 2021 il prossimo.

Scelta abbastanza sensata in quanto le dimensioni delle F1 dell’epoca sono più simili a quelle di nuova generazione in termini di dimensioni, peso e paradigma aerodinamico. In particolare le vetture di prossima generazione abbandoneranno il fondo con canali Venturi per tornare al “classico” fondo piatto. Credo che questa sia l’unica motivazione plausibile.  

Rendering del fondo delle monoposto 2026

Il ritorno del muletto in sessioni non ufficiali di fatto non è una grande novità. In passato la sua funzione era quella di fornire una seconda chance a un pilota che commetteva un errore o accusava problemi di affidabilità nel corso del race weekend. Probabilmente è improprio chiamarlo muletto perché non svolge lo stesso ruolo del passato. Cercando di analizzare la vera necessità di questa corposa integrazione al regolamento sportivo non si può fare a meno di notare l’ennesima evidenza del fallimento dell’attuale concept aerodinamico delle monoposto ad effetto suolo.

F1.L’utilizzo delle monoposto del biennio 2020-2021 non è casuale

Concedere ai team la possibilità di rispolverare le “vecchie monoposto” del biennio 2020-2021 sancisce definitivamente quanto appariva già chiaro quando è stata presentata la nuova veste aerodinamica delle monoposto 2026. Le vetture del futuro saranno molto più affini quelle che hanno gareggiato fino al 2021 piuttosto che un’evoluzione delle monoposto ad effetto suolo. Il minor peso, il fondo piatto e i pneumatici con cerchi da 13 pollici utilizzati prima della rivoluzione regolamentare del 2022 possono offrire riscontri più attendibili per lo sviluppo del nuovo prodotto Pirelli

Rendering del fondo delle monoposto 2026

Per l’ennesima volta la F1 e la FIA cercano di mettere una toppa rispetto all’ambiziosa architettura dei propulsori turbo-ibridi di seconda generazione che hanno fornito riscontri deprimenti nelle simulazioni effettuate dai team che hanno utilizzato l’attuale paradigma aerodinamico. La nuova veste aerodinamica nasce per si che i nuovi propulsori rispetto all’iniziale diktat della Federazione Internazionale che prevede il medesimo livello prestazionale delle attuali PU.

Il tutto senza il complesso MGU-H e un moto generatore elettrico di recupero di energia cinetica triplicato nel valore massimale della sua potenza erogata. L’auspicio è che queste giornate di test messe a disposizione dall’organo federale, non diventino una zona grigia del regolamento sportivo in grado di fornire un vantaggio competitivo al competitor di turno che riuscirà a trarne vantaggio nell’interpretazione dello stesso

Autore e grafiche: Roberto Cecere

Immagini: FIA – F1

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Roberto Cecere