Formula 1

F1, con Ferrari si idealizza un rapporto che non funziona

F1, Ferrari, parole di Vasseur: “Ogni volta che ci concentriamo su qualcosa, siamo in grado di migliorare. I pit stop sono stati un dramma due anni fa. Per questo i meccanici hanno fatto 2.000 pit stop durante l’inverno. Siamo tornati e siamo in buona forma. Nel 2023 abbiamo perso troppi punti per mancanza di opportunismo, ora abbiamo fatto un enorme passo avanti su questo”. Alla fine della fiera la comunicazione nello sport è importante. Tuttavia il tentativo di utilizzala per abbellire il proprio orticello funziona solo in certi casi e quello appena descritto non è tra questi. Perché? Beh… Ferrari non vince un titolo dal 2008.

Questi discorsi si possono fare se fai parte delle scuderie che veleggiano nel midfield e in maniera lenta e progressiva stai trattando di risalire. Se però ogni stagione di F1 parti con l’idea di vincere o per lo meno di provarci, queste frasi suonano come una resa intrinseca, perché invece di proporre ai media i tuoi errori, parlare del perché ancora una volta non si riesce a vincere, del fatto che gli aggiornamenti non funzionano e tutto il resto, si preferisce andare a vedere le cose positive all’interno del team per cercare di sviare le indagini. Spostare il punto focale della questione.

L’effetto ottenuto però è giusto quello contrario. La paura di affrontare alcune tematiche, quelle davvero importanti, fa si che il silenzio cali su tali questioni. Un classico senza tempo che ogni essere umano, in qualsiasi contesto dove viene giudicato, utilizza per accarezzare la propria pozione, schivare le critiche e promettere un qualcosa che nemmeno lui sa con certezza se mai arriverà. Un ragionamento che vorrebbe far presente quello che sta accadendo in Ferrari da parecchi anni, oramai. E non importa se gli attori cambiano perché lo spartito da recitare resta il medesimo.

Frederic Vasseur, team principal della Scuderia Ferrari – GP Belgio 2024

Certo è, dovere di cronaca alla mano, va detto che il mandato Vasseur ha mostrato qualcosa di più rispetto a quello di Binotto, anche se purtroppo il risultato finale non cambia. Ferrari, infatti, continua a occupare una scomoda seduta mentre osserva con fastidio gli altri che collezionano trionfi. E ovviamente non va bene. Non può funzionare. Deve cambiare qualcosa. Forse non si tratta nemmeno degli attori suddetti, poiché tanti tecnici e ingegneri, dopo aver abbandonato Maranello, in altre sedi decisamente più organizzare hanno fatto centro. Hanno dimostrato di valere, insomma, al contrario di quanto fatto in Ferrari.

F1, Ferrari: l’amore non corrisposto è quello che fa più male

Via Abetone Inferiore 4, è questo il limite delle Ferrari? Non ci riferiamo alla mera posizione fisica della fabbrica. La gestione sportiva è li da anni e non è certo questo il limite della Ferrari. L’era Schumacher lo ha ampiamente dimostrato. Se poi tale posizione geografica fa storcere il naso ad alcuni tecnici tra cui lo stesso Adrian Newey, come se vivere in Italia tra le colline di Maranello fosse un dito in un occhio pazienza. Pure senza il geniale progettista britannico si può vincere in F1. Lo ha fatto la stessa Ferrari nell’epoca a cavallo del nuovo millennio e lo ha fatto Mercedes di recente.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – GP Belgio 2024

La restrizione della Ferrari non è quindi legata alla posizione sulla mappa ma bensì a una mentalità poco critica che si focalizza sul contorno. Se fai tutto bene e una singola cosa non ha funzionatonè proprio su quella che devi lavorare. Di quello devi parlare ai media. Focalizzarsi sulla perfezione è l’unica strada che in F1 ti permette di vincere o almeno avere la probabilità di farlo. Lo scopo di questo articolo non è la critica fine a se stessa tanto perché non sappiamo fare. La spiaggia è vicina e un bel bagno con il caldo che fa sarebbe decisamente meglio di tutto questo.

Vanno in ferie le scuderie e possiamo farlo anche noi, anche se in maniera differente. Quindi, se oggi siamo qui a scrivere la ragione è presto fatta: cercare di capire perché. In tal senso un quesito esplode nella mente. Si rifà alla prima frase dell’articolo che riportiamo ancora: “Ogni volta che ci concentriamo su qualcosa, siamo in grado di migliorare. Queste parole le ha pronunciate Vasseur. Con ogni probabilità lo ha fatto pure in fabbrica per tirare su il morale della truppa. O per lo meno questo pensiamo. Rileggendo la perla di Fred una domanda banale sorge spontanea.

Se ogni volta che Ferrari si concentra su qualcosa poi migliora, il fatto che la posizione del team all’interno della F1 continua ad abitare lo stesso posto da perdente, significa di riflesso che il team non è concentrato abbastanza? Il Cavallino Rampante è migliorato rispetto alla scorsa stagione? A livello di rendimento si, come hanno fatto il resto delle scuderie inseguitrici. Ma se giudichiamo i risultati cos’è cambiato? Risposta più sincera? Un bel cavolo di niente, perché sebbene per alcuni scrosci di campionato la rossa pareva poter lottare per un obiettivo, poco dopo ha dimostrato che non era così.

Charles Leclerc e Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) GP Belgio 2024

Lo ha fatto deludendo ancora una volta i tifosi che non si stancano mai di prendere badilate in faccia. Si rattristano, soffrono e continuano a crederci. Un po’ come quegli amori non corrisposti. Storie “romantiche” che dal minuto zero sono destinate a non funzionare, nelle quali uno dei due idealizza un amore che in realtà non è mai esistito nella testa dell’altro. È solo un esempio per far capire come può sentirsi il supporter della Ferrari, “amatore seriale” verso una passione che lo sta consumando. L’articolo ci sta o forse era meglio andare al mare? Nel dubbio un tuffo lo andiamo a fare…

Autore: Andrea Bovone

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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