Ferrari si presenta a Monza, sedicesimo round della campagna agonistica di F1 2024 con un solo obiettivo? Dare il massimo davanti al pubblico amico e provare a vincere. Questo l’intento per una squadra che ha tutta l’intenzione di realizzare un passo avanti a livello qualitativo. In Olanda è successo qualcosa di “strano”, ancora una volta. In qualifica la rossa ha sciorinato una prestazione volubile. Q§casi un secondo di distacco rifilato dalla McLaren di Lando Norris ha fatto male. Aveva depresso, sportivamente parlando, tutto il gruppo di lavoro. Lo stesso Sainz lo ha fatto sapere.
Poi, in gara, un po’ a a sorpresa, la SF-24 ha tirato fuori il suo orgoglio e ha deciso di andare forte. Molto di più di quanto chiunque potesse pensare. Un passo gara del tutto inaspettato, sebbene durante le prove con alto quantitativo di carburante a bordo svolte al venerdì, in effetti la monoposto italiana aveva mostrato un degrado molto basso. Consumo gomme gestito alla grande alla domenica che ha concesso ai due ferraristi di maniere un ritmo “indiavolato”, praticamente a livello della Red Bull del tre volte campione de mondo di F1. Risultato? Leclerc è salito sul podio, Sainz ha rimontato sino alla quinta piazza.
Alla fine della corsa i “due Carlo” non sapevano spiegarsi il perché. “Dobbiamo capire” hanno detto davanti in microfoni dei media. “Siamo molto contenti della prestazione, ma serve una spiegazione che ci possa aiutare a non ripetere una qualifica così brutta“. Gli studi del caso sono andati in onda a partire dalla domenica mattina. I fattori scatenanti di questo rendimenti differenti vanno ricercati nella gestione delle gomme. Deficitaria il sabato, durante la sessione classificatoria. Accedere la massimo grip non è stato possibile, in quanto il ciclo di isteresi dello pneumatico non è stato completato a dovere.
Mancava temperatura sulle gomme e l’aderenza non era quella richiesta. Questo problema va corretto. Parliamo di una caratteristica della SF-24 che in molte occasioni ha inficiato in maniera negativa sul giro secco. Loic Serra è già al lavoro da tempo. Il francese è un esperto nell’interazione aero-meccanica delle F1. Ha fatto la fortuna della Mercedes negli anni d’oro all’inizia dell’era turo ibrida. Insieme a lui Ferrari ha studiato gli schemi sospensivi della monoposto per conferire quelle caratteristiche che possano migliorare le cose in attesa di un cambio radicare di cinematica per la prossima stagione.
Ferrari sa quello che vuole. Nelle ultime due edizioni del Gran Premio d’Italia sono arrivare due pole position per il Cavallino Rampante. Poi però, la domenica, il passo non è mai stato all’altezza di lottare per la vittoria. Per tale ragione quest’anno l’approccio al fine settimana di gara vuole essere differente. La qualifica sarà sempre importante, ma il reparto tecnico della rossa è determinato a trovare la corretta messa a punto per lottare sino al termine della corsa per la vittoria. C’è molto ottimismo. Vasseur non ne ha fatto mistero nelle parole che anticipano il weekend end.
A livello tecnico Monza è un circuito unico nel calendario della F1, con peculiarità che lo distinguono dagli altri tracciati e che impongono sfide particolari. Questo rende il Gran Premio d’Italia un terreno in cui le carte possono facilmente mischiarsi, anche e sopratutto per la Ferrari. Nell’ultimo appuntamento iridato, le due SF-24 hanno mostrato segnali molto positivi, che tuttavia non devono essere interpretati come un concreto passo avanti. Il team di Maranello sta profondendo il massimo sforzo per comprendere meglio la vettura e realizzare il tanto atteso step in avanti.
Ci riferiamo a un percorso verso un miglioramento graduale delle performance. Alcuni aggiornamenti volti a risolvere evidenti problemi arrivano già questo weekend. Sarà infatti introdotto un nuovo pacchetto aerodinamico. Sebbene doveva trattarsi principalmente del solito adattamento al tracciato, in realtà faranno presenza altri upgrade importanti. Si parla di novità anche al fondo della vettura. Resta da capire se si tratta dell’ennesima “patch” in attesa di una macro componente rivista in tutte le sue parti, o se il team ha dato un’accelerata così grande da presentarsi già à Monza con le novità studiate.
Per il resto le specifiche di ala anteriore e posteriore che vedremo saranno le versioni che offrono una basso downforce, basate sulla configurazione utilizzata a Spa. Si parla di un’ala posteriore da bassissimo carico, simile a quella portata lo scorso anno, abbinata a un’ala anteriore con l’ultimo flap ridotto nella sua corda. Lo scorso anno, la SF-23 ha ottenuto buone prestazioni in Italia. Ci si aspetta pertanto un adattamento simile, anche perché le radici della SF-24 e della sua predecessora sono le medesime. Ferrari soffre meno sui circuiti che richiedono un compromesso aerodinamico più basso.
Nelle pista piste dove c’è una maggiore alternanza tra rettilinei e curve serve maggiore efficienza. Un aspetto in cui la rossa ha fatto progressi, ma non è ancora a livello dei team concorrenti come McLaren e Red Bull. Sarà importante capire come la SF-24 si comporterà con un centro di pressione avanzato, in quanto al posteriore le ali saranno molto scariche. Ferrari fatica a trovare un equilibrio tra alta e bassa velocità. A Monza, con i suoi lunghi rettilinei, il team punterà a privilegiare le top speed sacrificando il grip in curva. Altri team potrebbero adottare setup molto differenti.
Tuttavia, come abbiamo visto anche in Olanda, riuscire a far funzionare un assetto più scarico offre un grande vantaggio, soprattutto nel rendimento sui rettilinei in gara. La grande incognita rimangono le gomme, aspetto chiave di questo mondiale di F1 2024. Gli pneumatici sono molto sensibili alla modalità con cui vengono “accesi”, e pochi gradi di dislivello nel regime di lavoro possono fare un’enorme differenza. A Monza ci sarà un nuovo asfalto. Altro fattore cruciale che molti piloti hanno menzionato nel post-gara in Olanda, proiettandosi già verso il weekend successivo.
Diversi circuiti sono stati riasfaltati per poi offrire un livello di aderenza molto differente. Proprio per questa ragione sarà alquanto necessario adattare la messa a punto della monoposto di conseguenza. All’interno di tale contesto competitivo le simulazioni giocano un ruolo fondamentale: le squadre che avranno effettuato questo tipo di lavoro sul nuovo asfalto in maniera più accurata, di fatti, si presenteranno il venerdì in pista con un vantaggio significativo. Ferrari pensa di aver svolto questi compiti alla perfezione e con l’aggiunta degli aggiornamenti punta secca alla vetta.
Autori e grafici: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Imagini: Scuderia Ferrari – F1Tv