Ferrari ha cercato il solito compromesso. In F1, quando la coperta è corta non si può fare altro. Una sorta di patto che, a seconda delle caratteristiche della vettura combinate con quelle della pista, può rendere più o meno bene. È una po’ questa la situazione attuale della rossa sino a quando non arriveranno corposi aggiornamenti. C’è da soffrire insomma, in attesa che le modifiche alla SF-24 che sono già in fase di produzione vengano presentate in pista. Le tempistiche sono note. Parliamo di settembre, quando il team di Maranello monterà sulla vettura italiana diverse novità.
Nel frattempo si deve ottimizzare, una parola che in F1 recita un ruolo di primaria importanza sempre e comunque. Red Bull in questo momento va più forte, idem per McLaren e Mercedes. Parliamo di tre progetti tecnici sui quali i rispetti ingegneri hanno molti meno dubbi. Il Cavallino Rampante ha reso noto che i problemi sofferti sono stati capiti. Tuttavia non c’è una certezza matematica sulla risoluzione di questi grattacapi, una situazione che incasina ancor di più l’attuale campagna agonistica. Mondiale buttato alle ortiche per la possibilità di vincere qualcosa c’era eccome.
Zandvoort non è mai andata a genio alla Ferrari. Pensare che potesse farlo in questo momento era assai azzardato. Nella prima giornata di prove libere del Gran Premio d’Olanda tante cose sono andate storte. Anzi tutto la defezione di Sainz che nelle Fp2 è stato costretto a ritirarsi dalla sessione. Un problema alla trasmissione della numero 55 che di fatto ha stoppato il suo programma di lavoro. Il team aveva già deciso a tavolino di puntare tutto sulla qualifica. A maggior ragione Leclerc, unico “superstite” nei 30 minuti delle seconde prove libere, ha concentrato gli sforzi sulla raccolta dati.
La messa a punto studiata al simulatore dalla rossa non è ottimale. Ma non si potava fare molto di più quando la coperta è appunto corta. La scelta di avanzare il centro di pressione nasce dalla necessità di scaricare il retrotreno per limitare la resistenza all’avanzamento. Questo perché Ferrari è convita che tramite questa configurazione in gara non sarà sorpassata. Si punta quindi tutto sulle qualifiche, per partire in buon posizione e poi mantenerla nell’arco della corsa. Resta da capire cosa succederà però, in quanto le condizioni meteorologiche per il 15° round della F1 sono tutt’altro che buone.
Ha piovuto e continua a piovere a Zandvoort. Questo significa che chi sarà più bravo a massimizzare il rendimento su pista bagnata otterrà grandi vantaggi. Nel garage della rossa è tutto pronto, si attende solo la bandiera verde per quest’ultima sessione che anticipa le qualifiche. Sainz scende in pista per primo. Lo con un set di gomme full wet. Adami gli chiede di usare le medesime impostazioni relative ai freni delle Fp2, mentre in cambio è sempre settato sulla posizione GX3. Una “giretto” per poi tornare il pitlane dove, dalla piazzole effettua una prova di partenza in seconda marcia.
Subito dopo arriva un’altra tornata molto lenta dove di fatto lo spagnolo testa la vettura per capire se i problemi sono stati risolti. Così pare perché tutto funziona come dovrebbe. Pochi minuti più tardi ambedue le rosse tornano a calcare l’asfalto olandese. Questa volte le mescole sono Pirelli a banda verde, le intermedie per intenderci. Nemmeno il tempo di fare mezzo giro però che arriva la bandiera rossa per un incidente di Sargeant in curva 4. Tutti nuovamente in garage, quindi, in attesa che i commissari sistemino il tracciato per riprendere l’azione in pista.
La riparazione delle barriera è parecchio lunga, in quanto i danni riportati per il botto del pilota americani sono davvero grandi. Questo significa che la sessione di prove libere scorre via, proprio quando il tempo si era aggiustato, la pioggia non c’era più e il sole fa capolino su Zandvoort. Una brutta notizia per la Ferrari che con Sainz non è ancora riuscita a studiare a dovere la rossa. Le Fp3 ripartono quando mancano 3 minuti alla fine della sessione. Momento in cui tutte le vetture scendono in pista per sfruttare ogni secondo a disposizione.
Il traffico è talmente grande che la confusione regna sovrana. Le due rosse montano un treno di Intermedie con le quali cercano di portare a termine un giro lanciato. L’obiettivo in questo caso non era certo quello di mancare un buon cronometro, ma piuttosto cercare di capire come si comporta la vettura sull’asfalto bagnato. Leclerc nel suo tentativo si vede costretto addirittura a lottare con due vetture, mentre Sainz soffre un traffico minore. Dopodiché, messo in cascina questa “follia collettiva”, si passa alle prove di partenza sulla grigia. Il monegasco fornisce un dato però.
Si riferisce all’ala anteriore che nel suo push lap non era imposta bene per bilanciare il carico con il retrotreno della SF-24. In ultima istanza una considerazione. Ferrari arriva alle qualifiche un po’ alla cieca, tenendo presente che non è stata in grado di validare il cambio di set-up studiato durante la notte scorsa al simulatore. Non ci resta che attendere, quindi, per vedere come la rossa sarà in grado di affrontare questa sessione classificatoria. Qualifica che a sorpresa dovrebbe disputarsi senza la pioggia con la pista che si asciugherà in maniera progressiva.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv