Formula 1

F1, Ferrari e le pance rovesciate: elemento tecnico poco efficace

Essere Ferrari è davvero complicato in F1. Questo ci insegna la storia recente e non. Sì perché malgrado la scuderia italiana sia la più titolata nella storia della massima categoria del motorsport, al contempo “vanta” record super negativi. Non c’è bisogno di menzionarli perché ogni tifoso della rossa li conosce alla perfezione. Per far sì che le cose cambino diversi fattori vanno messi al loro posto. Il Cavallino Rampante ci sta provando da tempo e in diversi campi c’è pure riuscita. Vasseur sta profondendo il massimo sforzo per cercare di risanare un ambiente “avvelenato” dalla sconfitta.

Anche per questo le sue dichiarazioni sono quasi sempre volte al positivo. Di sicuro un’impostazione del genere può fornire energia mentale al gruppo di lavoro. Tuttavia va detto che osservare il proprio lavoro con estremo ottimismo non sempre funziona, specie se lo scenario in questione viene ripetuto di continuo davanti ai media e di fatto i risultati non cambiano. Un contesto che può diventare nocivo, insomma, ottenendo l’effetto contrario. Ne abbiamo discusso i giorni scorsi, spiegando le relative manovre per correggere diversi aspetti che ancora non ne vogliono proprio sapere di funzionare.

Frederic Vasseur, team principal della Scuderia Ferrari – GP Belgio 2024

Abbiamo il 60% di punti in più rispetto al 2023“. Ferrari mette questo dato alla mercé dei tifosi tramite le parole di Vasseur. A onor del vero il francese ammette che in diversi fine settimana la rossa ha fatto male. Ci riferiamo specialmente dal mese di giugno in poi, dove i “due Carlo” hanno collezionato prestazioni scialbe dopo lo storico trionfo di Monaco. Sempre Fred, sostiene l’importanza di non perdere punti nei momenti negativi menzionando il Belgio, dove la n°16 è arrivata davanti a Verstappen e Norris. Tutto vero, peccato che tra Canada, Spagna, Austria e Inghilterra non si possa dire lo stesso.

F1, Ferrari shark inlet: soluzione “debole” che ha complicato ulteriormente gli aggiornamenti

La reazione della Ferrari alle problematiche legate agli aggiornamenti non ha funzionato. Almeno per il momento questo è. Al contrario sono emersi ulteriori problemi che in effetti, come ampiamente esaminato nelle nostre pagine attraverso diverse analisi tecniche, hanno ristretto non poco la finestra di funzionamento della Ferrari SF-24. Una vettura partita bene, onesta e mansueta a detta dei piloti, che poi la storica scuderia non è stata capace di gestire e migliorare nell’arco della campagna agonistica in corso. La strada presa sugli aggiornamenti non è quella corretta?

La risposta più banale a tale quesito è sì. D’altra parte, quando una monoposto di F1 smette di funzionare a dovere e mostra problematiche che in precedenza non esistevano, è normale che la verità possa affondare le sue radici in questa tematica. C’è però un altro fattore del quale si parla poco. Ci riferiamo al primo aggiornamento importante della rossa, le così dette pance rovesciate. “Shark inlet” che solo Ferrari ha copiato a Red Bull. Perché? I tecnici del Cavallino Rampante hanno introdotto questa soluzione in tempi brevissimi, conviti della sua efficacia dopo un’analisi realizzata senza i tempi necessari.

Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) in pista a bordo della SF-24 . Fp2 GP Ungheria 2024

Senza la possibilità prendere in esame i dati al CFD e quello delle galleria del vento resta difficile congetturare su questo argomento. Tuttavia la stessa Red Bull ha capito che questa soluzione non ha fornito la totalità dei risultati sperati. Proprio per questo, secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione direttamente dalla pista, pare che il gruppo tecnico capeggiato da Pierre Waché stia pensando di “togliere” questa impostazione sull’auto 2025. Scelta fortemente voluta da lo stesso francese, mentre Adrian Newey non era affatto convinto e addirittura contrario.

Se da un parte le pance rovesciate offrono vantaggi nella zona del sottosquadro allargando quest’area, dall’altra pare che possano generare dei limiti a livello aerodinamico. Parliamo della mera gestione dei flussi che circumnavigano il corpo della vettura. Red Bull, sebbene come detto non è al 100% soddisfatta della soluzione, può vantare comunque una buona parte dei vantaggi attesi. Per quanto riguarda la Ferrari, invece, pare che la percentuale di guadagno raggiunta con tale soluzione tecnica sia nettamente al di sotto delle attese. Funziona? Anche se troppo poco in minima parte sì. Per questo è stata mantenuta.

Funziona come avrebbero voluto? Purtroppo no. Questa la sentenza. Per di più con gli ultimi aggiornamenti al fondo le cose si sono appunto complicate in maniera inattesa. Diverse scuderie pensano che arrivati alla terza stagione del corpo normativo vigente, la convergenza prestazionale abbia fatto raggiungere il tetto di prestazioni a molte monoposto. Per questo portare degli update funzionanti è sempre più complicato. Meglio dedicarsi, almeno per quanto riguarda i top team, alla “rifinitura” dei propri concetti base per sbloccare rendimento inespresso e limare i difetti.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – GP Belgio 2024

Parliamo di una scelta condivisa da varie scuderie. McLaren è il team che soffre i grattacapi minori da questo punto di vista e per questo ha cambiato il piano di aggiornamenti per la seconda parte della stagione. Mercedes seguirà il solco tracciato della scuderia di Woking, mentre Red Bull dovrebbe portare anche un pacchetto più importante nel mese di settembre. Per Ferrari c’è molto lavoro da fare invece, perché di questi quattro team possiede la vettura che va maggiormente corretta. Una corsa contro che il tempo che però potrebbe raddrizzare il campionato della rossa all’inizio dell’autunno.

Autore: Zander Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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Zander Arcari