Ferrari fa nel suo piccolo un capolavoro nel 15° GP della stagione. Considerate le posizioni di partenza sfavorevoli e le difficoltà incontrate per tutto il weekend, il rendimento della rossa specie con le gomme Hard è stato ottimo. Grazie ad una strategia azzeccata ai box, Leclerc ha raggiunto il podio dopo 48 giri sulla gomma dura. Inoltre ha tenuto alle proprie spalle Piastri, che aveva una macchina più veloce e con gli pneumatici più freschi. Buona anche la rimonta di Sainz dalla decima posizione. Lo spagnolo ha girato solamente 2 decimi più lento del vincitore nella parte conclusiva della corsa.
Norris ha stravinto a Zandvoort, confermando la bontà della MCL38 sul passo gara, come già avevano evidenziato venerdì. Verstappen ha sofferto ciò che rifilava ai propri avversari in Olanda nelle passate stagioni. Dopo un’ottima partenza, il sorpasso subito da Norris ha confermato la carenza di ritmo visto nelle prove libere. La RB20 sembra essersi stabilizzata al rendimento di inizio stagione, senza progredire con gli aggiornamenti come ha fatto McLaren. Il campione del mondo ha concluso la gara ad oltre 22 secondi da Lando, il quale ha siglato il giro veloce nell’ultima tornata.
Il Gran Premio d’Olanda si è risolto con una strategia ad un’unica sosta, come indicava Pirelli nelle previsioni. Nel corso del primo stint Verstappen e Norris hanno mantenuto un passo di 3 e 5 decimi rispettivamente più veloce se paragonato a quello Russell che occupava la terza posizione. Lando, dopo aver aumentato il distacco rispetto il campione del mondo, ha riavvicinato il pilota di casa dopo l’ottavo giro. Max è entrato in difficoltà dopo il 15° passaggio, iniziando a lamentare via radio la mancanza di grip e la carenza di rotazione alla 10. Questo ha permesso a Norris di eseguire il sorpasso e guadagnare 6 secondi su Verstappen in soli 10 giri.
Sfruttando questa differenza di ritmo a proprio favore, il pilota della McLaren ha rifilato a Verstappen una media di tre decimi nel primo stint, ed è stato l’unico in grado di abbassare notevolmente i tempi mostrando un degrado negativo. I due piloti della Ferrari, invece, hanno mostrato un passo gara che differiva di 13 centesimi a favore del monegasco, abile a sfruttare una posizione migliore al via della corsa. Leclerc, inoltre, è riuscito a mantenere il passo di Piastri nella seconda metà dello stint, cercando più volte l’attacco sul pilota della McLaren.
Analizzando la telemetria, Ferrari è riuscita a sfruttare l’assetto più scarico, primeggiando in termini di velocità di punta nei rettilinei. Le difficolta maggiori, al contrario invece si presentavano nelle fasi di inserimento, dove di fatto le due SF-24 perdevano del terreno rispetto alla McLaren di Norris. Il britannico primeggiava anche in uscita da curva 10, dove grazie all’ottima trazione della sua MCL38 riusciva a guadagnare tempo prezioso su Verstappen. Il sottosterzo ha rallentato il campione del mondo in uscita curva e di conseguenza sul rettilineo successivo.
Tra le curve 10 e 11, di fatti, nei confronti del battistrada Norris, il talento di Hasselt perdeva in media circa due decimi dall’inglese. Un distacco importante, insomma. Per di più, come se non bastasse, dobbiamo senza dubbio sottolineare come il problema nelle fasi di ingresso sofferto da Verstappen, sia figlio di una forzatura da parte del campione del mondo. Max è infatti il migliore in quasi tutte le staccate del primo stint, portando la sua RB20 oltre al suo limite per cercare di ottimizzare l’handling. Operazione che di fatto non è stata sufficiente perché la McLaren era davvero troppo rapida.
Nella seconda parte della gara, tutti i top driver hanno utilizzato la mescola dura, completando la strategia Medium-Hard. Leclerc, primo a effettuare la sosta, ha percorso il maggior numero di giri con le Pirelli cerchiate di bianco, sfruttando al meglio una strategia ben eseguita dalla Ferrari, che gli ha permesso di conquistare un podio inaspettato. I principali problemi per Charles nel mantenere Piastri alle spalle sono arrivati dalla gestione del sovrasterzo in curva 1 e 10. Bryan Bozzi, il suo ingegnere di pista, ha chiesto molte volte al monegasco di cambiare l’approccio alle curve 8-9 per migliorare la stabilità appunto alla 10.
Anche Sainz ha confermato l’ottima guidabilità della Ferrari con le gomme dure, mostrando un ritmo addirittura più veloce rispetto al compagno di squadra, pagando mediamente solo 2 decimi a Norris. Per quanto riguarda l’usura degli pneumatici, Carlos e Leclerc, assieme a Russell, sono stati gli unici a migliorare costantemente le loro prestazioni giro dopo giro, grazie a una vettura più leggera. Norris è stato il dominatore del secondo stint, con un ritmo di 4 decimi più veloce rispetto a Verstappen. Il grafico relativo al degrado mostra un’usura pressoché nulla per il vincitore.
Piastri, invece, ha avuto una gara più complicata rispetto al compagno di squadra. Nonostante avesse la vettura più veloce, Oscar è stato in gran parte penalizzato da una sosta ritardata. Per questo l’olandese non ha avuto la possibilità di superare Leclerc e lanciarsi all’inseguimento di Verstappen. La telemetria della gara nel secondo stint, di fatti, mostra che, pur avendo l’opportunità di aprire il DRS e sfruttare la scia del monegasco, la MCL38 guadagnava solo 1 km/h sulla SF-24. Una dato del tutto insufficiente per tentare il sorpasso su una Ferrari settata in gara per essere molto veloce in fondo al rettilineo
La seconda parte della corsa è stata molto difficile per la Mercedes. Il team di Brackley non è stato per nulla capace di far funzionare in maniere efficace le mescole dure. Nonostante il degrado fosse relativamente basso, quindi, il ritmo medio di Lewis Hamilton e George Russell è stato di oltre mezzo secondo più lento rispetto a quello del vincitore Norris. La mancanza di passo e il vuoto alle spalle del sette volte campione del mondo di F1 dopo il giro 49, inoltre, hanno “costretto” la Mercedes a effettuare una seconda sosta per montare le gomme Soft.
Per la storica scuderia Ferrari, arrivare a Monza con un podio ottenuto su una pista storicamente difficile rappresenta una grande iniezione di fiducia per tutto quanto il team . Inoltre, potrebbe arrivare un pacchetto aerodinamico specifico per ottimizzare la rossa che, sulla carta, potrebbe avvicinare la rossa alle prestazioni dei team che in questo momento sono davanti. Tirando le somme, i tecnici di Maranello hanno avuto ragione nello scegliere un set-up più scarico a Zandvoort, permettendo ai piloti di remare in curva, ma di difendersi e attaccare in fondo al rettilineo.
Autore e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv