Formula 1

Ferrari rifiuta le condizioni di Newey: il genio della F1 passa ad Aston Martin

Adrian Newey ha scelto: niente Ferrari per lui, andrà da papà Stroll in Aston Martin. Notizia che sarà ufficializzata a settembre. E dunque, “questo matrimonio non s’ha da fare”, per parafrasare “I promessi sposi”. A dare la notizia in esclusiva Autosprint e il Corriere dello Sport, con un articolo firmato da Fulvio Solms. I dettagli: cento milioni di euro, un controllo totale di ogni fase progettuale, una struttura che avrebbe impressionato il progettista ex Red Bull. A cui si sommano il rapporto esclusivo con la Honda per la PU (soprattutto per il cambio regolamentare del 2026) e il continuare a lavorare con ritmi da lui dettati e non lontano da casa, se così si può dire.

Resta l’incognita piloti.  A parte Stroll figlio (per evidenti motivi), non sappiamo se le strade del progettista e di Alonso si incontreranno. Più plausibile che papà Stroll tenti il colpaccio di portare Max Verstappen in Aston Martin, almeno per il 2026. Difatti, si ricreerebbe il sodalizio che ha visto Verstappen essere (allo stato attuale) tre volte campione del mondo. Senza dimenticare che Adrian e Max si conoscono da molti anni, sin da quando il tre volte campione del mondo ha mosso i primi passi in Red Bull. Ma la vera domanda, semmai è un’altra

Adrian Newey in pista con la divisa Red Bull a Silverstone – Gp Gran Bretagna 2024

Come mai Newey, che aveva un pre-contratto (documento che vale tanto quanto) con il team italiano, notizia confermata dalle nostre fonti, ha detto “no grazie” per poi accasarsi da papà Stroll? In realtà le cose sarebbero un pelo più complicate e già alcuni spifferi del paddock, se così possiamo dire, avevano anticipato la questione delle questioni. Non sarebbe stato tanto Newey a fare il gran rifiuto, quanto Ferrari a decidere di non continuare la pressante corte verso il sogno proibito di portare il progettista più vincente della storia della F1 in rosso.

F1, Ferrari boccia le richieste di Newey che vira verso Aston Martin

Il Cavallino Rampante ci aveva già provato nei primi anni ottanta, una decina di anni dopo con Todt, con non troppa convinzione nel 2014 da Domenicali e infine ora. Per questa occasione si sarebbe mosso addirittura Piero Ferrari, figlio del fondatore, vice presidente esecutivo del cavallino rampante e profondo conoscitore della Formula 1. Curiosamente, la rossa ha “abbordato” Newey con una serie di tentativi a cadenza decennale. Tuttavia il nostro avrebbe presentato una lista lunga e importante di richieste estremamente dettagliate, con una serie di prerogative decisionali.

Frederic Vasseur, team principal della Scuderia Ferrari – GP Belgio 2024

Fattori che, se accettati da Maranello, avrebbero scavalcato non solo il team principal ma anche, per certi versi, pure l’AD Vigna. Una cosa che alla fine ha convinto Vasseur (è plausibile pensare con l’assenso della proprietà) a desistere in quella che probabilmente era già diventata un’asta al rialzo a due (Ferrari e Aston Martin) dopo che gli altri presunti attori, ad esempio McLaren e Mercedes, per un motivo o per l’altro si erano defilati quasi subito. Insomma, per la quarta volta, Adrian avrebbe detto no alle offerte di Maranello. O meglio, i due non si sarebbero trovati d’accordo.

E, se le cose stanno come descritto dal Corriere dello Sport e da Autosprint, difficile dare totalmente torto alla rossa. Un marchio come Maranello difficilmente avrebbe potuto tollerare una così ampia delega di poteri verso Newey. E ci sta. Ma qualcun altro, compreso il sottoscritto, pensa invece che, costi quel che costi, una mente così geniale e creativa valeva qualsiasi richiesta, se così si può dire. Anche perché, e qui c’è davvero di che riflettere, non sappiamo ancora l’organigramma Ferrari “definitivo”, con chi sarà sostituito Cardile e via discorrendo.

Immaginiamo che il motto sarà “conta la squadra”. E speriamo che a Maranello abbiano ragione, anche se ragionate perplessità vengono, visti questi ultimi anni, che ciò basti per tentare di dare l’assalto al titolo mondiale. Interrogativi non da poco che lanciano un’ombra inquietante sui prossimi anni della rossa in F1. Elkann aveva promesso che si sarebbe vinto il titolo prima di arrivare al devastante digiuno storico della Ferrari, cioè i fatidici 21 anni (1979-2000). Qualche dubbio (e il magone) viene ai tifosi della Ferrari, visto che mancano una manciata di anni per superare quel brutto record.

il sorriso di John Elkann, presidente della Ferrari, immortalato davanti ai box della rossa durante il GP di Monaco 2024

Il grande e definitivo “no” dunque, è arrivato, perché con tutta probabilità questa sarà l’ultima esperienza lavorativa di Newey prima della dorata pensione. Sempre che non ci sia qualche altro colpo di scena, allo stato attuale delle cose altamente improbabile se non impossibile, da qui a settembre. Ma come si sa, spesso la realtà supera la fantasia…

Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Immagini: Scuderia Ferrari – Astom Martin

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Mariano Froldi