Mercedes è parsa molto a suo agio in quel di Monza. Il 16° round della F1 targata 2024 è partito con il botto, come si suol dire. Hamilton si sente già a casa e in qualche modo è come se sentisse l’appoggio dei suoi futuri tifosi. Per il resto possiamo dire che la sua alla prima variante pare si possa adattare molto bene alla pista brianzola. Sebbene sia ancora presto per trarre conclusioni definitive, va detto che l’adattamento della vettura tedesca all’autodromo italiano è stato molto buono per il momento. Un buon inizio, insomma, che senza dubbio attende conferme nella giornata odierna.
Il team di Brackley ha la necessità di cancellare la recente delusione olandese. Per farlo ha presentato un pacchetto aerodinamico da basso carico rispetto a McLaren e Red Bull. Tramite i datti possiamo realizzare alcune considerazioni. Analizziamo pertanto il confronto telemetrico tra il giro di Lewis Hamilton e quello di Lando Norris nelle Fp2. Innanzi tutto va detto che il distacco tra i piloti britannici è di appena 0.003s. Nel corso della prima sessione di prove libere la Mercedes aveva una mappatura motore abbastanza scarica. Tuttavia, nelle Fp2 le rivoluzioni del propulsore tedesco sono parse decisamente più spinte.
Senza dubbio parliamo di un fattore che ha permesso alla W15 di raggiungere velocità di punta sino a 349 km/h, rispetto ai 341 km/h segnato nell’ora di prove libere precedente. In McLaren hanno invece deciso di spingere da subito per testare il propulsore. La scuderia di Woking aveva la necessità di capire i limiti della propria monoposto, per verificare il livello di resistenza all’avanzamento della sua configurazione aerodinamica. Sono quindi 345 i km/h raggiunti nel giro più veloce di Lando, sebbene osservando la telemetria pare esserci ancora un po’ di motore da spremere.
Senza ombra di dubbio le velocità sul rettilineo sono molto importanti nel “tempio della velocità”. Per questo è assolutamente necessario avere una vettura molto efficiente in termini di drag, oltre che molto potente con il motore per raggiungere i riscontri cronometrici adatti e lottare per tempo più veloce. Tuttavia questo aspetto non è l’unico che va considerato a Monza: sebbene il secondo e terzo settore siano infatti caratterizzati da curve medio veloci, nel T1 è necessario avere una monoposto che riesce a scaricare a terra in trazione tutti i cavalli del motore il prima possibile.
In questa prima parte della pista Norris guadagna 0.043s su Lewis, proprio grazie alla capacità di accelerazione della McLaren, ottima in uscita di curva 2: la forza in trazione della vettura numero 4 emerge dal grafico relativo alle forze G longitudinali, dove si vede molto bene che, tanto in accelerazione che in frenata, il britannico alla guida della MCL38 raggiunge picchi di decelerazioni e accelerazioni maggiori. In più, se affianchiamo la telemetria all’analisi dei micro settori, si nota come Lando raggiunga una velocità minima maggiore di +12 km/h alla prima variante rispetto al 7 volte campione del mondo.
Per il resto vediamo che nella fase uscita dalla 2, la sua curva di accelerazione della Mcl38 numero 4 è decisamente più ampia rispetto a quella del prossimo ferrarista. Grazie alla nostra analisi telemetrica possiamo estrapolare ulteriori considerazioni interessanti. Notiamo infatti come nell’arco della tornata in questione, un po’ come abbiamo potuto osservare sino ad ore in tutto il campionato, Norris preferisca sacrificare l’entrata in curva, andando quindi ad alzare il piede dall’acceleratore qualche metro prima, per poi massimizzare l’uscita e guadagnare tempo prezioso.
La scelta di utilizzare questo tipo di approccio, stringendo il volante della sua McLaren, gli permette di andare full gas in maniera più pulita, graduale e anticipata rispetto al pilota con il numero 44. Il fattore appena descritto si nota specialmente alla variante della Roggia (curva 4-5), all’Ascari (curve 8-9-10) e alla Alboreto (o Parabolica, curva 11). Ultima considerazione: nell’ultima curva della pista brianzola Lando esagera ad anticipare il punto di staccata. Lo sosteniamo per un ragione. L’inglese riesce a mettere giù il piede destro senza esitazioni, come invece accade per Lewis.
Ciononostante in uscita non riesce a recuperare pienamente lo svantaggio perso in inserimento curva. Lato Mercedes, dopo aver parlato con alcuni tecnici, sappiamo che oggi nelle Fp3 proveranno a migliore le fasi di accelerazione della W15, in quanto hanno capito che per lottare alla pari con la McLaren e puntare alla pole position, il fattore trazione non può essere trascurato in assoluto. Stesso discorso per Ferrari che sebbene guadagni molto in fase di ingresso, tende a perdere parecchio sulla MCL38 in uscita.
Autore e grafici: Marco Iurlandino – Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes AMG F1 Team – F1Tv