Mercedes ha bisogno di cancellare il risultato dell’ultimo round della F1 2024. Un Gran Premio d’Olanda dove diverse cose non hanno funzionato. Il team non ne ha fatto mistero e al contrario il “mea culpa” è arrivato. L’impostazione scelta per Zandvoort non era corretta. Una messa a punto che non ha tenuto conto di vari fattori che, proprio nel culmine del fine settimana in casa di Verstappen, ha determinato un rendimento al di sotto delle aspettative. La scuderia di Brackley era convinta di essere molto più competitiva della Ferrari ma come sappiamo le cose sono andate in maniera molto differente.
Anzi tutto c’è una questione interessante che senza dubbio va menzionata e riguarda lo sviluppo delle vetture griglie intarsiate di nero. Nella penultima tappa della campagna agonistica in corso, ci riferiamo al vittorioso Gran Premio di Spa-Francorchamps, Mercedes sul campo ha messo a segno una doppietta strepitosa, poi cancellata dalla direzione gara per una irregolarità sul peso della W15 di George Russell. La super prestazione rimane però e facendo memoria, ricorderemo la questione “nuovo fondo” scartato prima della qualifica.
Una mossa che in quel momento poteva sembrare un vera e propria bocciatura che però, a conti fatti, è stata la scelta più azzeccata che il team puri-premiato poteva fare. Arriviamo quindi a Zandvoort. In Olanda il gruppo dei tecnici capeggiati da l’ex ferrarista James Allison ha riproposto l’ultima versione del pavimento. Ci riferiamo ad una specifica aggiornata si nella zona della chiglia e del diffusore che nella sua parte laterale: la così della “floor edge”. Parliamo di un’area molto importante delle attuali monoposto di F1, dove Mercedes ha scelto di seguire la strada di Red Bull modificando l’estrattore laterale.
L’idea era quella di modificare il fondo in modo da produrre più carico. Il target sulla carta è stato raggiunto e a quanto pare, lo stesso Toto Wolff ne ha parlato di recente, pure i risultati in pista hanno confermato l’innalzamento della downforce prodotta. Come sappiamo questa macro componente è uno degli elementi più importanti delle wing car e come tale è soggetta a diverse tematiche. Ad oggi, sebbene la spinta verticale sia superiore con questo update, resta da capire se la stabilità dell’auto e relativo bilanciamento siano stati in qualche modo “intaccati”. A Monza ne sapremo qualcosa di più.
Ancora un passo indietro sulla pista olandese. Mercedes, tra la qualifica e la gara di Zandvoort ha perso prestazione. Il tutto considerando che le temperature erano pressoché le medesime. L’indiziato numero 1 che di riflesso ha compromesso il rendimento della W15 nell’ultimo appuntamento iridato risponde al nome di front-end. Parliamo quindi dell’avantreno della monoposto di F1 tedesca. L’anteriore ha sofferto una certa mancanza endemica di aderenza e lo ha fatto in diverse zona della pista. Il sottosterzo si è manifestato in maniera pesante limitando il raggiungimento della massima performance.
Questo è aspetto che, osservando gli on board della W15 saltava all’occhio sin dalla sessione classificatoria del sabato. Hamilton ne ha sofferto maggiormente e proprio per questo il sette volte campione del mondo di F1 si è fermato alla Q2 senza passare il taglio. Mentre Russell, sebbene sia passato alla Q3 ha faticato non poco in diverse curve della pista come ad esempio curva 9, dove centrare l’apice della piega montando sul cordolo per tagliare la traiettoria non è stato possibile. Mentre alla 10, avvicinandosi all’interno si innescava sovrasterzo con il posteriore che mostrava instabilità.
Wolff resta positivo per Monza. Si descrive fiducioso, perché sebbene in Olanda le cose non siano andate nella maniera sperata, il co-proprietario della Mercedes ha la risposta alle cause. Gli studi effettuati durante questi ultimi giorni hanno chiarito le dinamiche, mossa utile per non ridere gli errori commessi di recente. Monza è profondamente diversa da Zandvoort e, come ogni probabilità, gli ultimi cambi affettati per mettere a norma l’impianto brianzolo hanno reso ancora più rapida la pista. L’austriaco non pare troppo preoccupato ma menziona il nuovo asfalto come possibile incognita legata alla prestazione delle vetture.
La scorsa edizione del Gran Premio d’Italia non è stata eccezionale per la Mercedes. Tenendo presente i tratti distintivi delle vetture all’epoca total black, la pista brianzola non era di certo la pista più congeniale. Le conferme sono arrivate nel fine settimana con un risultato non brillante. Tuttavia il lavoro svolto dai tecnici era stato molto buono, in quanto, malgrado i problemi sofferti, in gara il team è stato capace di ottimizzare il rendimento. La bravura degli ingegneri ha limitato le perdite di prestazione e al termine della corsa sono arrivati un quinto e sesto posto.
Nulla di esaltante, intendiamoci, ma sul risultato pesavano anche le penalizzazioni inflitte dalla direzione gara. Dal punto di vista tecnico la W15 è molto diversa dalla vettura progenitrice. A Monza, Mercedes potrebbe ottenere buoni risultati in termini di velocità massima penda che a Zandvoort era tra le vetture più veloci e, durante la gara, era mediamente la più rapida in rettilineo, subito dopo la Ferrari. Grazie al modo in cui costruiscono il setup, tecnici vestiti di grigio riescono a ottimizzare questo fondamentale che sarà importantissimo in Italia.
L’obiettivo sarà quindi massimizzare la prestazione sui rettilinei, cercando di contenere il distacco nelle sezioni più guidate. Mercedes dovrebbe introdurre un’ala a basso carico, simile alla versione utilizzata lo scorso anno. Si tratta di un ulteriore adattamento al tracciato, finalizzato a ridurre al minimo la resistenza all’avanzamento. La W15 vanta una buona finestra di funzionamento, che permette di ottenere un eccellente bilanciamento tra curve veloci e lente. A Monza, i compromessi da trovare non sono molti, quindi la ricerca del setup ottimale si concentrerà su alcuni tratti della pista.
Parliamo per esempio delle curve seguite dai lunghi rettilinei, dove è fondamentale raggiungere velocità massime elevate. Anche per Mercedes la grande incognita sarà l’asfalto, rinnovato in varie zone del circuito. Potrebbero esserci tratti con livelli di aderenza differenti che aumenterà la difficoltà nell’attivare le mescole. Proprio nell’ultimo Gran Premio, il team tedesco ha riscontrato questo tipo di problemi, che hanno in parte limitato la performance della vettura. Sarà quindi fondamentale comprendere gli errori commessi in Olanda per evitare che si ripetano a Monza.
Autori e grafici: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Mercedes AMG F1 Team – F1Tv