Il mondiale di F1 termina la sua “campagna europea” a Monza, casa della Ferrari, in uno dei tracciati iconici della categoria. Un tracciato unico nel suo genere, sinonimo di velocità senza compromessi e cuore pulsante della passione dei fan del Cavallino Rampante. Nella massima categoria del motorsport moderna è ormai assodato che il valore storico di un impianto non è condizione sufficiente per entrare a far parte di un calendario extralarge. Nuovi mercati bussano alla porta di Liberty Media, portando in dote strutture avveniristiche.
Senza contare i nuovi bacini d’utenza e il budget praticamente illimitato a supporto della propria manifestazione di interesse. Per intenderci, Monza corrisponde alla FOA meno della metà delle commissioni rispetto ad altra Gran Premi quali: Azerbaijan, Jeddah, Losail e Bahrain. Appuntamenti iridati che, nonostante la loro scarsa tradizione nel mondo del motorsport, possono contare su risorse economiche da capogiro. Per restare al passo con gli elevati standard richiesti dalla FIA e da Liberty Media, Monza ha subito lavori di ammodernamento dell’impianto.
Ci riferiamo alle infrastrutture (sottopassi, nda) e al completo rifacimento della pavimentazione del circuito di F1. Proprio il nuovo asfalto sta destando molta curiosità così come le variazione geometriche di alcune curve che potrebbero rappresentare il vero elemento di sorpresa del weekend. Andiamo per gradi e facciamo chiarezza sulle caratteristiche della pavimentazione. I lavori hanno coinvolto diverse aree del circuito, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza dell’impianto sportivo e le prestazioni della pista. Il progetto ha visto la rimozione del vecchio asfalto e la posa di un nuovo manto stradale.
In particolare, è stata allargata la carreggiata e sono stati installati nuovi cordoli. Mapei, azienda milanese leader di prodotti chimici per l’edilizia, ha adottatto una tecnologia innovativa per realizzare un asfalto più sostenibile e duraturo, grazie all’impiego di additivi chimici funzionali e polimeri termoplastici provenienti da processi innovativi di riciclo, frutto della partnerhip con la multiutility di Reggio Emilia Iren.
I conglomerati bituminosi (asfalti) additivati con questi tecnopolimeri conferiscono alle pavimentazioni, a parità di spessore, un aumento significativo della vita utile con conseguente riduzione dei costi di manutenzione e una resistenza alla deformazione permanente dovuta al carico d’esercizio. Tale tecnologia incrementata anche le resistenze alle escursioni termiche ed ai raggi UVA, determinando meno degrado superficiale.
L’intero tracciato di F1 e la pitlane sono stati completamente scarificati, ricostruendo il sottofondo, laddove richiesto, e posando il nuovo tappetino di usura mediante l’impiego di miscele ad elevate prestazioni. La pavimentazione è stata dunque adeguata alle vigenti normative nazionali e internazionali, e le caratteristiche di flessibilità del nastro d’asfalto rendono ora il tracciato più performante sia in termini di velocità che di resistenza. Di seguito il dettaglio delle altre opere effettuate:
La “vecchia” superficie della pista di F1 presentava diverse criticità: deformazioni della pavimentazione, ormaie (depressioni della pavimentazione, nda), affioramenti di acqua sulla superficie e ispessimento del velo idrico. Sono state ridefinite le pendenze longitudinali e trasversali ed è stato ricostruito il sistema di raccolta delle acque e il drenaggio, studiato per far fronte anche ad eventi atmosferici estremi. In particolare è stata migliorata la raccolta e smaltimento acque del rettifilo partenze in prossimità del pit wall e della pit lane.
Inoltre è stata modificata la geometria di alcune curve in alcuni punti che tendevano ad allagarsi a causa del loro dislivello, come il sottopasso dopo il Serraglio. Anche il rifacimento delle linee sull’asfalto e lungo i cordoli e il bordo pista è stato oggetto di modifica e innovazione. E’stato infatti utilizzato un rivestimento a base di resina acrilica in dispersione acquosa priva di solventi a rapida filmazione, appositamente formulata per la realizzazione di segnaletica orizzontale e colorazione di superfici carrabili in calcestruzzo e asfalto per circuiti motoristici.
Il suddetto fil di rivestimento ha elevata durabilità, resistenza all’abrasione e allo scivolamento, resistenza chimica a carburanti, olii e acidi ed è un prodotto omologato dalla Federazione Internazionale. Tirando le somme di questo importante lavoro è chiaro che le varie scuderie non troveranno i medesimi riferimenti degli anni passati. Sappiamo bene quanto sia importante il tema gomme nell’attuale F1 che torva uno strettissimo legame come il tipo di asfalto. Sarà pertanto fondamentale, ai fini della resa, la bontà delle simulazioni svolte dalle squadre in avvicinamento al sedicesimo round del campionato.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat.
Immagini: Autodromo di Monza – F1Tv