Red Bull ha un chiaro obiettivo per il 15° round della F1 2024: tornare alla vittoria. Un trionfo che manca da ben 4 gare, Gran Premio di Spagna, dove l’olandese si era imposto con la sua RB20. Nelle successive corse il talento di Hasselt ha accumulato “solamente” due podi, cercando di mantenere il distacco nella classifica piloti. La scuderia di Milton Keynes non sta navigando in acque tranquille. Diversi i grattacapi che derivano tutti quanti da un progetto non ottimale. Lo stesso Pierre Waché lo ha confidato ai media, definendosi dubbioso sulla strada intrapresa a livello tecnico.
Alcuni aggiornamenti funzionano solo a metà però, mentre altri non hanno fornito i risultati attesi. Nel mentre, involuzione della Ferrari a parte, Mercedes ma soprattuto McLaren hanno potenziato le loro vetture. Il campionato è molto competitivo in questo momento e capire chi potrà tagliare il traguardo per primo a Zandvoort non è poi così semplice. Red Bull ha il dovere di cambiare passo. Il mondiale costruttori è a rischio, in quanto la scuderia di Woking ha due piloti competitivi che guidano una monoposto rapida, il punto di riferimento attuale della massima categoria del motorsport.
Red Bull considera “amica” la pista olandese considerando lo storico competitivo del recente passato. Ciononostante quest’anno l’asticella si è alzata di parecchio e non ci sono differenze nette nei punti di forza delle varie squadre. La prestazione in Olanda dipende largamente da come un team riesce a preparare il weekend e dai relativi compromessi che riesce a individuare. Su questo punto McLaren è molto preparata, al contrario della RB20 che su questo fattore sta patendo parecchio, ultimamente. Urge quindi sistemare le cose per non continuare a soffrire.
McLaren ha deciso di cambiare il piano di update per la seconda parte del mondiale. Un approccio deciso a tavolino per portare tante piccole novità nell’arco delle dieci gare restanti. Per il resto la scuderia britannica cercherà di spingere soprattutto la domenica per massimizzare i punti, anche considerando i problemi di Sergio Perez che non sta aiutando affatto il suo compagno di squadra. C’è poi la questione affidabilità che non fa dormire sogni tranquilli ai motoristi e il solito problemi dei cordoli. Nonostante tutto, però, Verstappen si presenta al cospetto due suoi tifosi molto carico.
La RB20 sa di generare un alto livello di carico aerodinamico. Parliamo di un aspetto che conferirà un vantaggio nelle molteplici curve ad ampio raggio presenti lungo la pista, specie tra il primo e il secondo settore. Anche nel loro caso, come per Ferrari verrà utilizzata la specifica di ala da massimo carico, quella di Monaco per intenderci. A livello aerodinamico, lavoreranno anche sulla regolazione dei flap della beam-wing. Dalla loro parte c’è sicuramente un maggior livello di efficienza aerodinamica, il che rende il parametro delle velocità di punta più facilmente regolabile ampliando così la finestra di funzionamento.
Da questo punto di vista Red Bull è ancora la vettura più competitiva, ma la sfida si è spostata su diversi fronti. Nel settore centrale ci sono più curve che si affrontano in discesa e con una pendenza verso l’esterno. Questa peculiarità porta l’anteriore ad essere maggiormente impegnato e a perdere aderenza, specialmente nel caso della RB20, che ha un anteriore meno solido rispetto allo scorso anno e “lotta” proprio contro la carenza di rotazione, ovvero il sottosterzo. Dovranno quindi cercare di proteggere il front-end in quella sezione di curve adottando un set-up con rigidezze leggermente inferiori.
A tal proposito va senz’altro ricordato che il team di F1 campione del mondo in carica, da molte gare ormai, soffre questa carenza di grip frontale. Aspetto che si traduce in una mancanza di bilanciamento con il retrotreno della monoposto. Max Verstappen ha più volte dichiarato che gli assi della monoposto sembrano scollegati, rendendo sempre molto difficile trovare un balance appropriato. A livello meccanico, con ogni probabilità, Red Bull irrigidirà gli elementi sospensivi per limitare il movimento del fondo nello spazio tridimensionale.
Una costruzione della messa a punti molto simile a quella della McLaren, che spesso favorisce i tratti più veloci. Bisogna guadagnare quanto più possibile nei tratti più favorevoli, quindi. Per farlo ci si deve adattare con piccoli cambiamenti di setup e cercare di ottimizzare anche i restanti punti della pista. La RB20 dovrebbe assicurarsi un buon vantaggio nelle fasi di trazione in uscita dalle curve lente, in particolare nelle pieghe 10 e la 12. Nella recente storia di questo Gran Premio, abbiamo visto funzionare meglio vetture sovrasterzanti piuttosto che sottosterzanti.
Un vero e proprio campanello d’allarme per Red Bull anche se la prestazione in pista è ormai determinata dalla miglior costruzione del setup. Per quanto riguarda gli pneumatici, la RB20 si è sempre adattata bene ai diversi tracciati, quindi non sembrano esserci grossi limiti nella gestione della temperatura delle coperture. Nell’ultimo settore, le gomme tendono a surriscaldarsi molto, soprattutto al posteriore, visto che sono messe sotto sforzo in accelerazione. È un qualcosa che tutti dovranno gestire al meglio, aspetto in gran parte inevitabile se le temperature dell’asfalto saliranno troppo.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv