Analisi Tecnica

F1, FIA: il regolamento sportivo rischia di alterare la lotta per il titolo

Le FIA guarda le ultime sei gare della stagione di F1 con interesse, convinta che ci regaleranno grandi emozioni in virtù della competitività dei top team. Mentre nella classifica costruttori McLaren sembra prendere inesorabilmente il largo, il mondiale piloti è molto più in bilico di quanto possa far pensare il vantaggio di Verstappen su Norris. La prova di forza esibita dall’inglese a Singapore è un chiaro monito al rivale olandese. D’ora in avanti, per Max potrebbe non essere sufficiente limitare i danni; occorre ritrovare la strada della competitività per poter tornare a vincere e mettere in cassaforte la quarta corona iridata.

In attesa dell’ultimo pacchetto di aggiornamenti della stagione, che debutterà al prossimo Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin, il team campione del mondo in carica sta raschiando il fondo del barile. In tal senso, il giro più veloce realizzato da Daniel Ricciardo nelle fasi finali della gara andata in onda tra le stradine di Marina Bay, ha fatto storcere il naso al team di Woking. L’ultimo acuto dell’ australiano prima di abbandonare per sempre la F1, di fatti, ha privato Norris del punto aggiuntivo assegnato a chi realizza la migliore tornata in gara (se classificato nelle prime dieci posizioni, ndr).

Daniel Ricciardo (Racing Bull) durante il weekend del Gran Premio di Singapore 2024

Dopo anni di dominio di un competitor, l’arrivo in volata di due piloti ripropone le perplessità sull’assegnazione del punto addizionale a chi realizza il giro più veloce durante una corsa di F1. Un “premio” che sin dal principio è parso privo di significato, in quanto magari realizzato nelle ultime fasi di gara, attraverso l’utilizzo di pneumatici più prestazionali, rispetto a chi segue una strategia di gara convenzionale. Negli ultimi tempi, quindi, i così detti “hat trick” sono diventati merce rara, poiché raramente il giro più rapido viene realizzati da chi ha dominato il fine settimana.

F1, FIA: un sistema di punteggio davvero meritocratico?

Da qui al termine della campagna agonistica in corso, facendo due rapidi calcoli sono ancora in palio ben 180 punti, di cui sei per chi realizza la migliore performance in gara. Ricordiamo, infatti, che nelle Sprint Race non viene riconosciuto alcun punto addizionale a chi realizza il giro più veloce durante la corsa. Tutto questo per dire che, a quanto pare, la F1 e la Federazione Internazionale temono che questa manciata di punti possa condizionare il finale di stagione, attraverso il ricorso a tattiche borderline pur di sottrarre questo premio alla concorrenza.

Max Verstappen e Sergio Perez nel dopo gara di Spa

All’interno di un contesto del genere i fari sono puntati specie su Sergio Perez e sullo junior team di proprietà del colosso delle bevande energetiche: Racing Bull. Parliamo di un totale di tre piloti che potrebbero essere “sacrificati” per ragioni di stato, sopratutto se navigassero fuori dalle prime dieci posizioni. Si potrebbe anche verificare una condizione tale per cui uno dei piloti in lotta per il titolo possa effettuare una sosta aggiuntiva, forte di un solido vantaggio sull’inseguitore, pur di conquistare il prezioso punto aggiuntivo con tutti i fisiologici rischi che un pit stop può comportare.

F1, FIA: un sistema di assegnazione dei punti che va modificato

La validità del sistema di assegnazione dei punti ha iniziato a vacillare, proprio nel momento in cui la massima categoria del motorsport ha raggiunto il suo obiettivo principale: la convergenza prestazionale. Parliamo di una fattore che ha permesso a diverse scuderie di contendersi la vittoria, quest’anno, allietando le gare e rendendo senza dubbio molto più competitivo il mondiale in corso. Qualcosa che non succedeva da tempo e che la F1, in un certo senso, ne aveva davvero bisogno. Uno dei valori principali di qualsiasi tipo sport è senza dubbio la meritocrazia.

Per questo dobbiamo sottolineare che l’assegnazione del punto aggiuntivo a chi realizza il giro più veloce in gara, troppo spesso è stato conquistato in modo del tutto artificioso. Se proprio si intende premiare la performance del mezzo e l’abilità dei piloti, non sarebbe più corretto conferirlo a chi conquista la pole position, ad esempio, che in alcuni tracciati rappresenta metà dell’opera di un weekend? Vedi il toboga di Monaco o la stessa Singapore. Una sessione in cui tutti si sfidano a parità di condizioni (gomme, quantitativo di carburante, ecc.).

Lando Norris (McLaren) si complimenta con Max Verstappen (Red Bull) al termine della qualifica del Gran Premio di Singapore edizione 2024

Una possibilità che la FIA con il supporto dei piloti e delle varie scuderie di F1 dovrebbe prendere in considerazione. La ragione in questo caso è molto semplice e giustifica i mezzi, come si suol dire: evitare discutibili dinamiche nel corso delle gare e di riflesso poter premiare chi, in maniera effettiva ed inequivocabile, ha offerto una prestazione prestazione degna di nota e non certo figlia di fattori favorevoli. Nell’attuale campionato in corso difficilmente verranno prese decisioni in tal senso, con la speranza che l’attuale mondiale piloti non sia deciso dai punti addizionali.

Autore: Zander Arcari – @berrageiz

Immagini: F1 – Oracle Red Bull Racing – Racing Bulls

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Zander Arcari