Formula 1

F1, Ferrari: nuovi aggiornamenti, cambio di idioma e concertazione

Sulla Ferrari in versione Singapore abbiamo già detto tutto. Una tappa di F1, dove ancora una volta la rossa ha perso male. Male sì, perché quando hai la macchina per fare la pole, in un tracciato dove la partenza dal palo è fondamentale, dove se non succede nulla di strano (Safety Car o errori) hai la vittoria in tasca, sbagliare completamente la qualifica partendo decimo e nono è proprio da polli. Non importano le cause, quello che conta è che non doveva affatto succedere. Punto. Se si verifica, significa che il team non è ancora pronto a lottare per il vertice.

Troppo duro come ragionamento? Forse… ma corrisponde alla realtà dei fatti. Per vincere in questa F1 targata 2024, oltre a un livello tecnico importante, serve tanta concentrazione. Non fare errori, quindi, e massimizzare il fine settimana di gara. Questo perché le distanze tra i top team sono parecchio risicate e ogni piccolo fattore divide chi vince da chi osserva con amarezza i vincitori. Centrare la messa a punto della monoposto è necessario. Possiamo dire che in questo, almeno nelle ultime tre gare dopo la pausa, Ferrari ci è riuscita abbastanza bene. Non erano questi i problemi, infatti.

Vasseur è il capitano di un Cavallino Rampante che a volte trotta verso “non si sa dove”. Si distrae parecchio, l’equino, spesso proprio quando non dovrebbe. Nei momenti “clou”, insomma, come nella Q3 di Marina Bay. Ma questo già lo sappiamo. Il sempre ilare Fred non incolpa nessuno. O perlomeno questo sostiene davanti ai media. Bisognerebbe capire il suo atteggiamento nelle segrete stanze di Maranello. A quanto appreso, il francese è tutt’altro che un tenero. Al contrario, i “cazziatoni” infrasettimanali si sprecano, sebbene il suo giudizio sia generalmente giusto. Questo ci ha raccontato chi ne ha vissuto qualcuno.

Frederic Vasseur (Scuderia Ferrari) – GP Belgio 2024

C’è però un aspetto che all’interno di tale contesto va considerato: continuare con la litania del “dobbiamo essere più concentrati”, quando poi in pista puntualmente il livello di attenzione viene meno, vedi Baku (lasciare passare Piastri) oppure Singapore (ciclo di isteresi Q3), ricorda molto la strategia verbale e non di Binotto. In quel caso era “dobbiamo capire”, e pure lì, come ora, il risultato era sempre il medesimo: non si capiva una mazza o quasi. Tutto questo per dire che le parole contano, certo, ma i fatti lo fanno senza dubbio di più, specie nell’attuale F1.

F1, Ferrari vuole cambiare marcia con i nuovi innesti ufficiali di Austin

La Ferrari ha tre settimane per prepararsi al meglio per l’ultimo stint della stagione di F1 2024, un mondiale pieno di rimpianti. Senza i tre mesi e rotti di sofferenza, dal Gran Premio di Spagna sino alla pausa estiva, dove il team di Maranello ha completamente perso la bussola, arrancando qua e là, la possibilità di lottare per entrambe le classifiche iridate sino alla fine poteva esserci. Un altro aspetto che fa infuriare i tifosi ferraristi è il fatto che a togliere lo scettro del potere alla Red Bull sia la McLaren, una scuderia che sino a un anno e mezzo fa era persa nel midfield.

La scuderia britannica fa davvero sul serio. All’inizio di questa stagione ha inserito nel team l’ex Red Bull Rob Marshall nel ruolo di direttore tecnico. Ieri ha ufficializzato un’altra “preda” in arrivo da Milton Keynes, un personaggio che Vasseur definirebbe un “top guy”. Si tratta di Will Courtenay, esperto di strategia, che approda a Woking come direttore sportivo. Due pedine fondamentali, alle quali va sommata l’intuizione geniale di Zak Brown nel mettere l’ex ferrarista Andrea Stella a capo della squadra. Un “semplice ingegnere” di F1 che si sta dimostrando perfettamente all’altezza della sedia di comando.

Will Courtenay (Red Bull) sarà il futuro direttore sportivo della McLaren

L’italiano parla parecchio, proprio come il suo amico/nemico Vasseur. Tuttavia, a differenza del francese, fa pure i fatti, quelli che appunto mancano alla rossa. Intendiamoci… anche McLaren ha sbagliato parecchio. Se non lo avesse fatto, a quest’ora sarebbe in testa alle due classifiche iridate. Tuttavia la progressione delle vetture color papaya è davvero qualcosa di unico nella massima categoria e, ovviamente, una bella fetta del merito va all’originario di Orvieto, abile a prendere le persone giuste e collocarle nei posti adeguati. Non ci resta che toglierci il cappello dinanzi al suo operato: chapeau!

Ci piacerebbe poter dire lo stesso per Vasseur. I complimenti al francese ci sono. Non dimentichiamo dov’era Ferrari quando è arrivato e dove si trova ora. Anche il manager di Draveil ha preso dei tecnici, ma ha commesso un grave errore: non ingaggiare quello giusto. Facciamo riferimento alla questione Newey che, sebbene sia stata liquidata con frasi del tipo “una sola persona non fa la differenza” o “puntiamo sul gruppo per vincere“, con ogni probabilità potrà pesare, e non poco, sul futuro della squadra di Maranello. Adrian andava preso, tutto il resto sono chiacchiere da bar sport.

Serra e d’Ambrosio. “Ludovico e Geronimo”, se vogliamo italianizzare i loro nomi, visto che entrambi hanno origini italiane. Due tizi che parlano la lingua madre di Vasseur. Loïc è francese a tutti gli effetti, mentre Jérôme è belga di passaporto. Ora, considerando che l’ultimo ciclo vincente della Ferrari fu diretto da Jean Todt, nato a Pierrefort, in Francia, non possiamo fare altro che aggrapparci alla “cabala francofona”. Al contempo, i saggi e scafati tuttologi hanno sempre detto che in F1, per vincere, servono inglesi, perché una squadra composta in prevalenza da “mangia spaghetti” non farà mai tanta strada.

Frederic Vasseur (Scuderia Ferrari) a colloquio con Loic Serra (Mercedes AMG F1 Team) durante la stagione 2023

Cazzate a parte, parlando a livello tecnico, possiamo dire che la preparazione di Serra è senza dubbio molto alta. La sua mano si è già fatta sentire, in quanto, se la Ferrari ha imparato a gestire le gomme in gara, parte del merito va ascritto ai consigli dell’ingegnere originario di Nancy che, nonostante il gardening leave, “spiffera” consulenze e raccomandazioni su come amministrare le mescole Pirelli ormai da mesi. Il suo arrivo in Via Abetone Inferiore 4 è super positivo. Non può essere visto in nessun’altra maniera. Chi pensa il contrario prende una cantonata, a nostro modo di vedere.

Tuttavia, il “gallico” ex Mercedes assume un ruolo che forse era destinato ad altri, più preparati per ricoprire quell’incarico. Se così non fosse, già all’epoca i dubbi inerenti al suo ruolo non avrebbero avuto ragione di esistere. Parliamo quindi di un ripiego? Chissà… potrebbe pure essere. O magari, semplicemente, Ferrari si è resa conto che Loïc, sebbene non abbia mai esercitato la funzione di direttore tecnico, in realtà porta con sé un bagaglio di esperienza tale da poterlo fare. Staremo a vedere. Qualche dubbio in più nasce dalle capacità di d’Ambrosio e in parte alla sua collocazione.

Jérôme si occuperà anzitutto della Driver’s Academy in veste di direttore. Considerando che il belga è un ex pilota di discreto successo, sembra una scelta azzeccata. L’altra sua mansione è quella di “Deputy Team Principal” a diretto riporto di Vasseur. Praticamente un fido scudiero che aiuterà Fred nei suoi compiti. Qui nascono alcune incertezze. Belli da vedere non sono nell’unica foto rilasciata dalla Ferrari. Ma per fortuna quello che conta in F1 è ben altro. Tra una settimana saranno ufficialmente al lavoro vestiti di rosso, sperando che il loro supporto non venga travolto dalla “distrazione” che spesso abita a Maranello.

Loic Serra e Jerome D’Ambrosio, direttore tecnico e deputy team principal della storia scuderia Ferrari

Due individui che dovrebbero sommare quella “concentrazione” tanto bramata da Vasseur per raggiungere sempre e comunque i risultati stimati. Li vedremo ad Austin, round 19 della F1 2024, dove il team italiano porterà ulteriori aggiornamenti sulla SF-24. Parliamo di quelli che in gergo vengono definiti “minor update” che però potranno essere utili per affinare ulteriormente il valore della vettura, su una pista “vera”, dove i dati raccolti forniranno riscontri più efficaci sugli ultimi aggiornamenti relativi al fondo e all’ala anteriore. Aspettiamo che la pausa di tre settimane si consumi e vediamo che succede…

Autore: Zander Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv



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Zander Arcari