F1, Ferrari ha perso a Baku contro la super McLaren. Quasi tutti i team avevano almeno un treno di gomme Hard ed uno di Medium per la partenza. Le simulazioni prevedevano l’utilizzo della villa per la partenza ed il successivo passaggio alla gomma dura. Il secondo treno di mescole Hard è stato tenuto per precauzione, nell’eventualità effettuare un secondo stint, qualora il degrado fosse maggiore del previsto. Il compound cerchiato di bianco era considerato la mescola da gara. In previsione di una possibile SF negli ultimissimi giri, sono stati tenuti anche alcuni treni di Soft.
Leclerc, nei primi giri, ha adottato un’introduzione molto graduale per portare le quattro gomme nella corretta finestra di temperatura. Questo processo è stato cruciale per estendere la vita della mescola. Come dimostrerà il seguito della gara, questa strategia si è rivelata efficace. Durante il primo stint, la McLaren ha iniziato a faticare abbastanza presto, dovendo di conseguenza calare il ritmo gara. La squadra ha incontrato difficoltà con le temperature dei pneumatici posteriori, che tendevano a surriscaldarsi. Verstappen ha iniziato a riscontrare graining sull’anteriore molto presto.
Un fenomeno scatenato principalmente dalle temperature delle mescole. Il problema era che non riuscivano a mantenere la temperatura corretta nella carcassa, causando un continuo raffreddamento della gomma e generando graining. In McLaren erano particolarmente preoccupati per il graining visto sulla Red Bull, avendone sofferto molto a Monza. Norris ha avuto un leggero graining sull’anteriore, ma che non ha compromesso la sua prestazione. L’olandese ha effettuato la sosta al giro 13, dopo essersi lamentato con il team che le sue mescole erano ormai completamente finite.
Fermandosi così presto, è uscito in nona posizione, trovandosi nel traffico di Bearman e Hulkemberg. Piastri è rientrato al giro 15 per montare le gomme Hard. Leclerc è riuscito a prolungare notevolmente la vita utile della gomma Media, mantenendo più costante la temperatura superficiale dei pneumatici posteriori, limitando lo slittamento e permettendo una migliore gestione della temperatura nella carcassa delle gomme anteriori. In questo modo, è rientrato ai box al giro 17, accorciando così lo stint successivo.
Con le gomme Hard, la McLaren ha fatto un significativo passo in avanti, avvicinandosi alla Ferrari. All’uscita dai box, Leclerc si è trovato subito Piastri alle spalle, poiché l’australiano aveva effettuato la sosta anticipata e guadagnato qualcosa con l’undercut. Avendo una gomma più calda, Piastri ha potuto sfruttare il miglior passo e superare il ferrarista. Charles è rimasto in scia per diversi giri, indicando che aveva un ritmo inferiore. Il principale limite sembrava essere la curva 16, dove forse la MCL38 aveva un po’ più di trazione e riusciva a difendersi alla fine del rettilineo.
Il monegasco, dopo alcuni tentativi di sorpasso, ha iniziato ad avere una guida più sporca, il che potrebbe aver peggiorato la condizione termica dei pneumatici posteriori. In termini di velocità massima, inoltre, c’era ancora un certo gap. A Leclerc mancavano circa 2-3 km/h. In Ferrari hanno anche considerato il Plan C, dopo aver visto lo stop di Verstappen. Questo piano prevedeva probabilmente una sosta aggiuntiva, per poi avere un ritmo elevato negli ultimi 15 giri. In McLaren, invece, hanno dato molta importanza al controllo degli slittamenti in trazione.
Verstappen, in sesta posizione, ha continuato a lamentarsi di due problemi principali. Il primo era la mancanza di grip al posteriore della sua RB20, con un bilanciamento che, in quella fase con le gomme Hard, risultava troppo spostato verso il retrotreno. Inoltre, l’atro grattato sofferto riguarda il bouncing, con il fondo della monoposto che toccava ripetutamente l’asfalto in diverse zone della pista, soprattutto a centro curva. Questa caratteristica causava notevole fastidio al pilota e di riflesso a limitato la vettura austriaca nelle prestazioni.
Russell, in quinta posizione con la sua Mercedes W15, aveva invece problemi di stabilità con il posteriore della sua monoposto. Di conseguenza il piota inglese, ha faticato non poco a mantenere sotto controllo le temperature degli pneumatici posteriori. Problemi simili sono stati riscontrati anche da Lewis Hamilton, che non riusciva in nessun modo a guidare con un posteriore così leggero in percorrenza. In ultima istanza una considerazione generale sul mondiale. Se Red Bull non si da una svegliata in fretta, alla fine del mondiale potrebbe addirittura arrivare terza nei costruttori.
Autori e grafici: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv