Analisi Tecnica

F1, Ferrari teme Baku: lavoro “extra sospensivo” per gestire le gomme

Ferrari ha l’intenzione di continuare l’ottimo lavoro svolto ultimamente. In F1 la costaza di rendimento è fondamentale, specie se tra gli aneliti bramati fa presenza la vittoria del mondiale costruttori. Il Cavallino Rampante deve crederci e se il nuovo fondo confermerà il passo in avanti atteso, la SF-24 potrà dire la sua, d’ora in avanti, senza soffrire i recenti problemi che di fatto hanno bloccato la competitività della rossa per quasi 3 mesi. Questa la speranza dei tecnici italiani che si trovano davanti all’ennesimo bivio della stagione: lottare per qualcosa di importante oppure pensare già al 2025.

Sotto questo aspetto Baku fornirà risposte interessanti, idem il Gran Premio di Singapore. Il Circus della F1 e arriva in Azerbaijan. Il circuito di azero è molto complesso dal punto di vista tecnico. La pista è suddivisa in diverse sezioni, profondamente differenti tra loro. Ferrari da una parte teme questo circuito, in quanto richiede un compromesso importante a livello di messa a punto. Nel T1 prevalgono curve a 90°, in cui serve una buona combinazione tra grip meccanico e aerodinamico. Nel tratto centrale le velocità si abbassano nella zona storica della città, per poi tornare ad alzarsi sul breve rettilineo che porta alle pieghe 14 e 15.

Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-24 – GP Monza 2024

Quest’ultima è fondamentale, poiché precede un lungo tratto ad altissima velocità di percorrenza che traghetti i piloti di F1 sino al traguardo. Bisogna quindi trovare un compromesso in termini di rigidità tra diverse tipologie di curve. Alla Ferrari in questo momento manca un po’ di bilanciamento che ovviamente è più facile da ottenere nelle piste più semplici a livello tecnico dove il compromesso da studiare non è grande. La SF-24 mostra una finestra di funzionamento ristretta e farla lavorare in situazioni più complesse risulta difficile. La presenza del lungo rettilineo nel T3 rende l’efficienza un tema centrale.

F1, Ferrari studia il setup per ottimizzare le velocità di punta della SF-24

Ferrari ha dimostrato di saper lavorare molto bene con una messa a punto piuttosto scarica. Al contrario quando la downforce installata è media sembra fare decisamente più fatica. La nuova versione del fondo aggiornato sulla base della versione precedente sembra dare i propri frutti, anche se come detto si attendono conferme proprio qui a Baku, dove si utilizzeranno setup sospensivi più tradizionali. Monza era un circuito a sé. Ecco perché, questo weekend, Ferrari si concentrerà sulla costruzione di un setup per ottimizzare le velocità di punta, strategia che si è dimostrata efficace in diverse occasioni quest’anno.

La scelta di puntare sulla massima velocità si basa su una serie di considerazioni tattiche e tecniche: innanzitutto, circuiti di F1 con lunghi rettilinei o settori ad alta velocità tendono a premiare le vetture che riescono a raggiungere e mantenere velocità elevate. Inoltre, una messa a punto orientata alla top speed permette di avere un vantaggio significativo in fase di sorpasso, specialmente quando la differenza di velocità può essere sfruttata in staccata, facilitando i sorpassi senza dover forzare troppo la vettura nei tratti più tecnici o tortuosi del circuito. Il beneficio, di riflesso, si palesa pure nelle fasi di difesa.

La Ferrari SF-24 numero 16 di Charles Leclerc al parco chiuso – GP Monza 2024

Ferrari ha spesso trovato successo con questo approccio, riuscendo a massimizzare i punti di forza della PU 066/12 e delle caratteristiche aerodinamiche della vettura che favoriscono un basso drag. La configurazione ad alta velocità di punta potrebbe anche contribuire a compensare eventuali debolezze nelle parti più guidate, dove la gestione dell’accelerazione e l’usura delle gomme possono risultare più critiche. Con questo settaggio, la SF-24 spera di trovare un equilibrio ottimale tra velocità di punta e stabilità: ottimizzare le opportunità fornire dalla gara capitalizzando i risultati.

Un aspetto fondamentale del setup per questo weekend sarà la gestione degli pneumatici. Parliamo di un’area che potrebbe presentare delle sfide, soprattutto per quanto riguarda il warmup degli pneumatici anteriori. Storicamente, il circuito di Baku si è rivelato complesso da interpretare per la Ferrari, in particolare per la difficoltà a portare rapidamente in temperatura l’avantreno. Parliamo di un problema che si riflettesse grip generato dalle mescole che limita la precisione di in inserimento in curva. Le caratteristiche sospensive della SF-24 tendono a immettere meno energia sui compound.

Se da una parte tale fattore può aiutare a preservare gli pneumatici sul lungo periodo, dall’altra potrebbe rallentare il processo di attivazione e rendere la vettura meno performante nei primi giri, specialmente in condizioni più fresche o nelle fasi iniziali degli stint con gomme nuove. Questo potrebbe rappresentare un punto critico nel setup, poiché la mancanza di temperatura sufficiente nelle gomme anteriori può portare a un comportamento sottosterzante e compromettere il bilanciamento complessivo della vettura. Ferrari dovrà quindi lavorare attentamente sulle regolazioni sospensive.

vista aerea di Chalres Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-24 – GP Monza 2024

Lo farà andando a cercare un compromesso che gli permetta di inserire sufficiente energia nelle gomme, senza però compromettere la durata e l’integrità degli pneumatici. L’obiettivo, pertanto, sarà quello di trovare una messa a punto che consenta di attivare le gomme in modo efficiente, specie nelle prime fasi della gara o subito dopo una ripartenza. Il tutto per garantire prestazioni costanti e competitive su un circuito esigente come quello di Baku. Medesimo discorso per il giro secco, dove accedere alla massima aderenza del compound farà una grande differenza.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich 

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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Zander Arcari