Ferrari si approccia a Baku. La tappa numero 17 della F1 2024 scende in campo e sarà alquanto curioso capire chi, tra i top team, sarà in grado di imporsi lungo le stradine del tracciato azero. Una pista che nasconde diverse insidie: la vicinanza alle barriere, le curve a 90° del T1, le pieghe strette e molto lente del secondo settore e i tratti ad altissima velocità di percorrenza dell’ultima parte del circuito. Per questa ragione sarà davvero complicato trovare il giusto compromesso aero-meccanico che possa garantire ottime velocità di punta, carico in curva e grip meccanico alle basse velocità.
Il tema gomme va tenuto in stretta considerazione, in quanto l’amministrazione delle coperture reciterà un ruolo di primaria importanza questo fine settimana. Ferrari immette un quantitativi di energia nella carcassa dei compound inferiore rispetto ai diretti avversari. Una caratteristica che potrebbe complicare le cose nel warm-up specie in qualifica. Il ciclo di isteresi dello pneumatico andrà curato al meglio, per evitare che la working range non sia sbagliato limitando l’aderenza fornita dalle mescole Pirelli. Per la gara, invece, il Cavallino Rampante potrebbe godere di un beneficio nel preservare le gomme.
La prudenza non è mai troppa. Questo viene da dire osservando il carico scelto dalla Ferrari per il Gran Premio di Baku. Parliamo della specifica utilizzata per l’ultima volta in Belgio che tutto sommato, specie con alto quantitativo di carburante a bordo, ha funzionato abbastanza bene sulla SF-24. Resta da capire come i tecnici di Maranello gestiranno un limite della vettura italiana. Ci riferiamo al rendimento nelle fasi di cornering alle basse velocità. Per farlo dovranno ottimizzare gli schemi sospensivi per produrre l’aderenza meccanica sufficiente e limitare le perdite.
All’interno del garage Ferrari tutto è pronto per questa prima sessione di prove libere del Gran Premio dell’Azerbaijan. Round numero 17 dove il team emiliano vuole confermare quanto di buono fatto vedere ultimamente. Le condizioni meteo sono buone. Ecco i dettagli poco prima del via: 30,7°C la temperatura dell’aria, 44,2°C quella dell’asfalto. Umidità al 37%, 1,8 Km/h l’intensità del vento che soffia da sud est. I ferraristi sono a bordo delle proprie vetture e, parlando con i loro ingegneri, sono in attesa che la direzione gara faccia vedere al mondo la bandiera verde.
Per questo primo run delle Fp1 ambedue le rosse abbandonano la pitlane con una set di Pirelli a banda gialla, le gomme Medium per intenderci. Si procede con l’imposizione Engine 5 relativa al motore endotermico. Il Drs per il momento non si utilizzerà. Pare che il grip in questo momento sia molto basso, lo hanno fatto notare diversi piloti in radio. Il cambio, come sempre, è settato sulla posizione GX3. Si passa all’attivazione delle gomme e poi via con la mode push. In questi casi la prudenza non è mai troppa nel primo approccio al tracciato di Baku.
Messa da parte questo tentativo si alzano le rivoluzioni del motore passato alla mappature Engine 4, con la possibilità di utilizzare l’ala mobile. I ferraristi non alzano il piede e continuano a spingere per testare la bontà dell’asseto scelto in fabbrica con una mescola, le gomme gialle, che offre una certa continuità di rendimento. Tre passaggi full e poi i ferrasti prendono una tregua per caricare le batterie della SF-24. Nel mentre arrivano i soliti suggerimento sull’handling per gestire al meglio la frenata e la rotazione a centro curva tramite il differenziale a centro curva.
Un giro di pausa e nuovamente a bomba, questa volta con la massima potenza ibrida: Soc 1. Questa mossa è alquanto utile per testare la bontà delle impostazioni relative al rilascio dell’energia recuperata dai moto generatori, utile per capire come viene spalmata nell’arco della tornata. Leclerc ha commesso un errore sull’ultima curva arrivando largo, fattore che ovviamente ha limitato la trazione. Più pulito Sainz che comunque è più lento del compagno di squadra. Poco dopo arriva la prima bandiera rossa del fine settimana, causata da alcuni detriti metallici. Pista sporca come spesso accade qui a Baku.
Pochi minuti e si torna in pista. Le due rosse mantengono le stesse mescole per continuare il lavoro interrotto. Per dare un primo feedback sulla Ferrari è ancora presto. Possiamo dire però, a livello generale, che il bilanciamento di base pare buono. Questo nonostante abbiamo notato un leggero sottosterzo in alcune curve, probabilmente causato dalle gomme non perfettamente in temperatura. I “due Carlo” tornano a fare sul serio e questa volta pare che l’approccio sia un pelo più aggressivo. Entrambi i tentativi vengono abortiti per piccoli errori. Il tracciato è molto verde, aspetto che non aiuta affatto i piloti.
In Azerbaijan, infatti, uno degli elementi improntati riguarda il feeling con la propria monoposto per avvicinarsi quanto più possibile alle barriere per sfruttare al massimo la pista. Charles conclude il giro senza problemi, mentre Carlos arriva lungo nel T2 ed è costretto ad utilizzare una via di fuga per non prendere le barriere. Il saltellamento aerodinamico è leggermente presene nel T3 ma al momento non pare rallentare le rosse. Gli ingegneri di pista del Cavallino Rampante suggeriscono di utilizzare le configurazioni pre mappate in determinati tratti per ottimizzare la resa delle SF-24.
Anche il sovrasterzo in uscita fa presenza nel T2 dovuto appunto ad una certa carenza di rotazione nel lento. Crediamo che in gran parte tale fattore sia dovuto alla pista verde. Colpo di scena, Charles a muro in curva 15. Il monegasco soffre un mancanza di grip che glia fa perdere aderenza e bloccare l’anteriore. Il contatto con le barrire è inevitabile. Ancora bandiera rossa. Sebbene il tracciato sia verde la rossa mostra in questo caso la solita difficoltà nelle curve lente. Peccato perché il ferrarista stava andando forte. Forse ha chiesto un po’ troppo alla sua SF-24 in queste condizioni.
Osservando la vettura pare che i danni si limitino all’ala anteriore e al muso. Lo schema sospensivo anteriore sembra non essere danneggiato. Sessioni terminata per Leclerc che lascia il solo Sainz a testare l’assetto della vettura italiana. Pochi minuti e le Fp1 ripartono, quando mancano circa 25 minuti al termine della prima ora di prove libere. Carlos preparare bene l’outlap e si lancia ancora con le gomme Medium, le stesse degli stint precedenti, con le quali raccoglierà ulteriori dati per fornire al team più riferimenti possibili sulla messa a punto della rossa.
Mentre Sainz stava ancora testando la sua vettura per capire al meglio come migliorare l’handling arriva la terza red flag della sessione. In questo la pausa forzata è provocata dalla William di Colapinto che in curva 4 perde il retrotreno per mancanza di aderenza. La sua FW46 sbatte sulla parte sinistra e ferma la sua corsa sulle barriere. L’argentino si scusa via radio mentre lo spagnolo della Ferrari, tornando ai box, chiede le gomme Soft per il prossimo run a bordo della sua SF-24. Nel farlo suggerisce un cambio di carico sull’avantreno per gestire il balance con l’extra stra grip fornito dalle pirelli a banda rossa.
Quando mancano circa 10 minuti al termine della sessione l’iberico si piazza in pitlane nell’attesa di tornare in pista. Come richiesto la sua vettura monta un set di gomme Soft. Lo spagnolo della Ferrari ha il solo Russell davanti a se che lascia andare prendendosi lo spazio necessario per lanciarsi senza problemi. Messo da parte il warm-up si passa alla modalità push. Nel T1 una forte correzione in curva 3, carenza di rotazione che rallenta la rossa. Mentre alle 16 ancora sovrasterzo in uscita, parliamo della piega che immette nel lungo tratto ad alta velocità di percorrenza verso il traguardo. Il giro non è un granché.
Lo stesso Carlos parla del suo errore e della difficoltà di raggiunge l’apice alle basse velocità. Dopo aver raffreddato le mescole Carlos ci riprova. Purtroppo però è costretto ad alzare il piede per una bandiera gialla. Nell’ultimo tentativo le cose non cambiano. Come previsto alle basse velocità la rossa fatica. Il team dovrà lavorare ancora sugli schemi sospensivi per ottimizzare le fase di cornering. Va detto che la pista era molto verde e, senza dubbio, questo fattore ha accentuato il problema della Ferrari.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV