Formula 1

F1, GP Baku Fp3: Ferrari migliora la transizione tra “high e low speed”

Baku non è un weekend semplice per la Ferrari. Siamo alla tappa n°17 della F1 2024, e la rossa deve scendere a compromessi per far funzionare al meglio la SF-24. Il team di Maranello continua a lottare con il solito problema: la carenza di rendimento nelle fasi di guida a bassa velocità. Questo problema “endemico” accompagna la rossa dall’inizio della stagione ed è principalmente dovuto agli schemi sospensivi che non riescono a fornire il giusto livello di grip quando la velocità di percorrenza si abbassa. Tuttavia, la vettura italiana ha mostrato buone prestazioni nelle curve a 90° gradi del T1.

Le modifiche alle altezze da terra apportate dai meccanici prima delle Fp2 hanno portato i miglioramenti attesi. Ma spostare il centro di pressione ha alleggerito un po’ troppo il retrotreno, che ora fatica in trazione. È quindi necessario valutare il carico al posteriore con eventuali regolazioni del flap per ottenere una maggiore spinta verticale. Il flow viz osservato sull’ala posteriore della Ferrari dimostra che il team voleva raccogliere dati importanti per ottimizzare la messa a punto della vettura e, di riflesso, studiare pure la struttura dei fluidi che attraversano la vettura per poi raggiungere il retrotreno.

A livello di feeling, possiamo dire che i “due Carlo” hanno avuto buone sensazioni dopo i ritocchi al set-up. La SF-24 ha mostrato buone prestazioni sul giro secco, anche se va tenuto incontro che le rivoluzioni della power unit 066/12 erano più alte rispetto a quelle della Red Bull. Di rilievo anche i riferimenti sul passo gara: la SF-24 ha imparato a gestire le gomme, a contenere il degrado e di conseguenza un buon ritmo con un quantitativo maggiore di carburante a bordo. Resta da capire, dopo lo studio al simulatore tramite il software driver-in-the-loop, quale tipo di fine-tuning sarà necessario per migliorare ulteriormente le prestazioni della rossa.

Gli occhi di Carlos Sainz alla guida della Ferrari SF-24 – Gp Baku 2024

All’interno di questo ragionamento, va sottolineato un altro fatto importante. La suddetta carenza, creata dal livello non ottimale di aderenza all’anteriore in ingresso curva, fattore che ovviamente pregiudica pure percorrenza e trazione, sebbene sia stata “curata” con il set-up fa non sembra possa migliorare ulteriormente. La coperta è corta sotto questo aspetto, e sino anche non arriveranno delle modifiche strutturali alle sospensioni sarà sempre difficile gestire la transizione tra high e low speed. Questo il resoconto a grandi linea della Ferrari che, oggi, vuole ulteriormente affinare la SF-24 nelle Fp3.

F1, GP Baku Fp3: Ferrari tra le red flag studia l’handling per ottimizzare la SF-24

Tutto è pronto per scendere in pista. I consueti controlli alle vetture sono già andati in onda: power unit, trasmissione, sistema ibrido e impianto frenante. Diamo un’occhiata alle condizioni meteo quando mancano pochi minuti al via della terza sessione di prove libere del Gran Premio di F1 in Azerbaijan:27,4 °C la temperatura dell’aria, 32,3°C quella dell’asfalto. Umidità al 36%, 0, 8 Km/h l’intensità del vento che soffia da est. Un ultimo sguardo alle telemetrie e i motori delle SF-24 si accendono. Arriva il segnale dei meccanici e i ferraristi possono abbandonare il garage.

Per questo primo due delle Fp2 ambedue le vetture italiana scendono in pista con un set di Pirelli a banda rossa. In questo momento pare che inizia a cedere qualche goccia di pioggia sul tracciato azero. Il ciclo di isteresi viene curato al massimo, nel tentativo di immettere il giusto grado di temperatura sulle gomme. Nemmeno il tempo di terminare l’outlap, però, e la Alpine di Esteban Ocon si pianta sul rettilineo principale per un problema di potenza alla PU Renault derivato dalla trasmissione. Ragion per cui le due rosse sono costretta a tornare nei box.

I ferraristi sono a bordo delle proprie vetture. Attendono che venga rimossa la A524 del francese per poi abbandonare nuovamente la pitlane. Arriva la bandiera verde e le due Ferrari tornano in pista con il set di gomme utilizzato in precedenza, Soft usate quindi. Si utilizzano parecchio i freni per scaldare l’asse posteriore, mentre per l’avantreno di lavora di volante. Messo da parte il warm-up si passa alla modalità push e si inizia a spingere con una certa prudenza. La pista è abbastanza fredda, per di più qualche goccia continua a cadere sula tracciato azero.

La prima sensazione legata all’handling della rossa è buona. Giri abbastanza punti per ambedue i ferraristi. Sainz meglio di Charles che è parso senza dubbio decisamente meno aggressivo. L’atteggiamento sovrasterzante nella fase di uscita resta tale. Per questo vengono suggerite diverse modifiche alle mappature relative al differenziale a centro curva, mossa necessaria per gestire al rotazione dell’auto. Un giro di cool down per raffreddare le gomme, si passa alla modalità Engine 1, massima potenza motore endotermico, e poi via ancora pronti a dare il massimo.

Sainz alza il piede in curva 2 per il traffico di Verstappen. L’iberico non ne fa un problema e resta concentrato sebbene l’olandese ha di fatto mandato a monte il suo secondo tentativo. Sino al T3 il giro di Leclerc era molto buono. Peccato che il pilotino della rossa, Oliver Bearman, si pianta in curva 1 a bordo della sua Haas. Ancora una volta i ferraristi sono costretti a fermare la loro sessione e dirigersi all’interno del garage. Una manciata di minuti e si torna in pista. Ferrari sempre con le gomme cerchiate di rosso usate in precedenza, riprendendo il lavoro da dove lasciato.

Engine 1 per spingere al massimo con il motore a combustione interna, warm-up effettuato e via per testare nuovamente la rossa in assetto qualifica. Sainz arriva un pelo lungo in curva 2 ed è costretto a correggere la sua vettura. Errore che gli costa parecchio. Anche Leclerc non è perfetto e come il suo compagno è costretto a smanettare un po’ con il volante nel T2. Tuttavia riesce a mantenere traiettorie buone e alla fine della tornata il suo riscontro cronometrico è ottimo: prima posizione. Si passa così alla prossima tappa del programma di lavoro.

F1, GP Baku Fp3: Ferrari mostra un’ottima attivazione del front-end.

Le rosse tornano in garage. All’interno si ascoltano le voci dei tecnici che danno ulteriori suggerimenti per come gestire la guidabilità della SF-24. Breve pausa e ancora pista, ancora Soft, questa volta un treno di gomme nuove di trinca. Un leggero ritocco all’ala anteriore per bilanciare ulteriormente il carico e poi via per curare al meglio la deformazione dello pneumatico nel ciclo di isteresi. Sainz è sfortunato perché si becca una bandiera gialla davanti a lui per un lunga di un competitor nella via di fuga, elemento che gli fa alzare il piede. Charles invece porta a termine la il passaggio e abbassa ulteriormente il suo crono.

Meglio di lui solo Perez per 66 millesimi, mentre alle spalle del monegasco ecco l’altra Red Bull di Verstappen a poco più di undecimo. Carlos ancora parecchio sfigato perché si becca nel T3, curva 15, una Red Bull che lo costringe addirittura al bloccaggio. Peccato per che di fatto il treno di gomme nuove per lo spagnolo non è stato sfruttato nel momento in cui poteva offrire il massimo grip. Nel mentre Leclerc raffredda le gomme per due tornate e ci riprova l’ultima volta per abbassare ulteriormente il suo resoconto cronometrico. Quando lo completa Charles lo battezza “giro di merda”.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) in azione con la sua SF-24 – Fp2 – GP Baku 2024

In effetti la prestazione di guida non è di certo super. Qualche errorino di troppo che non consente al ferrarista di migliorarsi. Sainz invece fa pratica e sebbene pure lui non migliori sistema l’handling. Nota positiva riguarda una certa facilità nel portare in temperatura il front-end, fattore molto importante per la qualifica. Sessione che prenderà il via tra due ore e mezza dove, a quanto pare, la Ferrari può dire la usa cercando di lottare per la pole position specie con Charles Leclerc.

Autore: Zander Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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Zander Arcari