Le due Ferrari si accomodano sulla griglia di partenza del round numero 17 della F1 targata 2024. Durante gli ultimi minuti un certo chiacchiericcio ha accumunato piloti e tecnici. Informazioni utili per fissare nella mente le strategie da utilizzare. Diamo un’occhiata alle condizioni meteo quando mancano pochi minuti al via della terza sessione di prove libere del Gran Premio di F1 in Azerbaijan:27,2 °C la temperatura dell’aria, 40,5°C quella dell’asfalto. Umidità al 43%, 1,2 Km/h l’intensità del vento che soffia da sud ovest.
Dopo i consueti radio check si accendono i propulsori delle rosse. Il semaforo è verde e l’installation lap prende corpo. Ambedue le Ferrari utilizzeranno le Pirelli a banda gialla per la partenza. Nel giro di ricognizioni i “due Carlo” cercano di scaldare al meglio le coperture, per avere il massimo livello di grip allo start. Sono 2 i burnout per gestire la temperature sull’asse posteriore prima di posizionarsi sulla griglia. Leclerc parte molto bene e mantiene la posizione. Pure lo scatto frizione di Carlos è stato buono, ma in curva 2 l’iberico si fa “infinocchiare” da Perez.
Durante le prime tornate il gruppo resta abbastanza compatto. Carlos cerca di non perdere contatto con Perez e, nel mentre, da sempre un occhio ai retrovisori per tenere sotto controllo la Red Bull del tre volte campione del mondo Max Verstappen. Osservando gli on board si nota una guida molto pulita della Ferrari. Traiettorie pennellate senza nessun tipo di correzione. In questo momento la corsa è in fase di stallo. Charles non ha provato a scappare, perché probabilmente la strategia è quella di non stressare troppo le coperture nel loro primo ciclo di vita.
Gli ingeneri di pista di complimentano con i ferrasti per l’ottimo lavoro svolto sotto questo aspetto. Tutto pare sotto controllo, insomma. Peccato per la distrazione di Carlos che di fatto gli è costata una posizione ai danni della MCL38 numero 81. Alla tornata numero 6 arriva il messaggio atteso sulle gomme: “tyres are ready”. Questo significa che il ciclo di isteresi è saltato completato con successo e tutte e quattro le gomme sono nella perfetta finestra di funzionamento. Anche per questo Charles marca il giro veloce della corsa, ovviamente senza l’utilizzo dell’ala mobile.
Leclerc sta interpretando alla perfezione la gara studiata sulla carta. Ottima l’amministrazione degli pneumatici. Idem per Carlos che riceve un bel messaggio via radio: il degrado delle gomme è negativo, in quanto pesa meno dell’alleggerimento della vettura relativo al consumo del carburante. Giro 9, arriva il primo tyre phase update, mossa per concedere ai tecnici uno sguardo concernete lo status delle coperture. In maniera lenta ma progressiva, Charles sta staccando Piastri che in questo momento si trova a circa 3 secondi e mezzo dal ferrarista. Plan A confermato per la numero 16.
Sainz sta andando bene ma non sembra avere il ritmo del suo compagno. Adami cerca di aiutarlo con l’handling ma lo spagnolo preferisce gestire a suo modo la gara. Tornata numero 13: Verstappen stava soffrendo con le gomme e per questo preferisce sostituire le mescole. Ferrari non reagisce alla sosta dell’olandese con Sainz che avendo più ritmo non corre il rischio di subire l’undercut dal tre volte campione del mondo. Anche Piastri sta soffrendo con le gomme tanto che il gap sul monegasco, al giro 14 supera i sei secondi. Due giri più tardi l’australiano effettua la sua soste, esattamente come Perez.
Il passaggio più tardi anche Leclerc entra in pitlane per sostituire le sue mescole. Questo significa che Sainz si trova in testa alla corsa. Una cambio gomme rapido dove non viene modificato il carico sviluppabile sull’avantreno, dove i meccanici montano un set di Pirelli a banda bianca. Due passaggi più tocca al madrileño cambiare le gomme. Sainz torna in pista alle spalle di Perez. Carlos mantiene la posizione sulla RB20 di Verstappen ma la perde sulla McLaren di Norris che tuttavia deve realizzare la sosta essendo partito con le Hard.
Piastri con le gomme dure è molto aggressivo e avendo effettuato la sosta un giro prima cancella il gap accomunato dal monegasco in precedenza. Per di più, la slow intro di Leclerc favorisce il ritorno dell’olandese che si fa sotto in sica alla Ferrari numero 16. Charles cerca di reagire ma con l’ultimo del DRS passa il monegasco alla staccata di curva 1 che non si aspettava la manovra. Il ferrarista non molla il colpo e resta incollato alla McLaren. La gara si mette in salita perché con le gomme Hard le due SF-24 sembrano non avere meno ritmo rispetto allo stint precedente.
Nel frattempo Carlos sta cercando di attaccare la MCL38 di Norris. Va detto che le due vetture britanniche sono molto rapide sul rettilineo. Sainz riesce finalmente a chiudere il sorpasso. Prossima stazione Albon che come Lando deve ancora effettuare la sua prima sosta. Un giro e pure il britannico di origine tailandese lascia il passo allo spagnolo che ha perso molto tempo e si trova a circa dieci secondi dalla Red Bull di Perez. Come detto Leclerc non molla la presa sul Piastri, ma nonostante l’uso del DRS non riesce ad avvicinarsi per tentare un sorpasso.
C’è da dire che la McLaren ha una grande trazione in uscita da curva 16, che gli consente di prendere quei metri utili per scappare via all’inizio del lungo tratto ad alta velocità di percorrenza. Per portare l’attacco alla numero 81, Charles deve migliorare la seconda parte del T2 dove non riesce a mantenere il passo di Piastri. Giunti a metà gara, tornata 26, le posizioni in pista non cambiano. Resta da capire se con l’alleggerirsi delle vetture la rossa sarà in grado di alzare il rendimento nella fasi di accelerazione. Finalmente al giro 29 arriva il primo attacco di Leclerc.
Tuttavia l’australiano si difende molto bene e chiude tutti gli spazi in curva 1. Nel mentre Carlos abbassa i suoi lap time cercando di chiudere il gap sul messicano della Red Bull e poco a poco ci riesce, in quanto la distanza tra due si riduce progressivamente. Checo sta lottando con le gomme e Sainz cerca di approfittarne. Tornando alla testa della gara, dobbiamo dire che lotta al vertice è davvero avvincente, perché il passo delle due vetture pare ora molto similare. Purtroppo però, come detto, la trazione eccezionale della MCL38 sta facendo ammattire il monegasco.
Bozzi cerca di spingere il suo pilota a mantenere la concentrazione massima per una sfida davvero avvincente. Giro 30, arriva il secondo tyre fase update della corsa, per verificare tutti i dettagli relativo allo stato delle gomme Hard montate sulle due Ferrari. Al giro 31 arriva il secondo attacco di Charles, questa volta più ficcante. Piastri però si difende ancora alla grande e chiude nuovamente tutti gli spazi. Il distacco di Sainz continua diminuire, perché l’iberico ha un buon ritmo.
Bozzi è scatenato in radio a spinge nuovamente il suo pilota a dare il massimo. Osservando la numero 16 tuttavia, pare che stia iniziando a soffrire un po’ sul posteriore. Lo si nota perché nella fasi di accelerazione la rossa senza più debole rispetto alle tornate precedenti. Mancano ancora 21 giri alla fine e tutto può succedere, questo è chiaro. Ferrari prova la “giocata” chiamando un pit stop con Leclerc che però non arriva. Nelle successive 5 tornate nulla cambia. Bryan suggerisce il Plan C che il monegasco tiene in considerazione definendolo “not stupid”.
A questo punto vale la pena fare una considerazione. Prendendo in esame il ritmo di Norris che è partito con le Hard, il suo passo è stato davvero ottimale sino al termine dello stint. Ecco perché, con ogni probabilità, anche il rendimento della MCL38 si Piastri sarà il medesimo sino ala termine della corsa. Leclerc non molla il colpo e resta sempre lì, a circa sette decimi dalla McLaren di Oscar. Senza dubbio da elogiare la gara del “secondo” pilota del team inglese che sta guidando con estrema precisione e freddezza. Chapeau. Tra le altre cose, va detto che Perez e dietro Charles da 20 giri e non lo molla.
Quando mancano 8 passaggi al termine della gara pure Sainz raggiunge il gruppetto. Si attende un finale scoppiettante. Nemmeno Bozzi molla la presa e fa sapere che può usare più overboost K1 alla fine del rettilineo: “continua a spingere e mantenere alta la pressione”. Charles ci sta provando in tutti i modi ma la McLaren è davvero solida. Quella mancanza in trazione della SF-24 pesa un macigno. Leclerc perde l’uso del DRS e Perez si incolla al suo posteriore seguito da Sainz. Quatto giri alla fine: “Non ho più gomme posteriori”.
Il messaggio di Leclerc è eloquente che ora si deve difendere con tutte le sue forze dalla Red Bull di Perez. Nel mentre Carlos, dietro al messicano, sta cercando di attaccarlo. Giro 49, colpo di scena! Checo attacca Charles che si difende, ne approfitta lo spagnolo che infila il messicano che però non molla e lo affianca nel rettile successivo dove i due arrivano al contatto sbattendo contro le barriere. La direzione gara fa entrare la Safety Car e la corsa finisce cosi. Piastri vince il Gran Premio dell’Azerbaijan. L’unica incertezza in gara del monegasco costa cara, perché poteva e doveva difendersi meglio su Oscar.
A rovinare ulteriormente il fine settimana della rossa arriva l’incidente di Sainz con Perez. Resta da capire di chi sono le colpe maggiori. Ferrari poteva vincere e non ci è riuscita. Sebbene in questo momento la delusione è alta per un trionfo alla portata che sfuma, senza dubbio va definito positivo il fine settimana del Cavallino Rampante che, dopo la sosta, è tornato in pista decisamente con un altro piglio. Ci sono ancora 7 gare da disputare dove la rossa deve continuare a spingere per inseguire i propri obiettivi. Prossima tappa Singapore, tutta un’altra storia rispetto a Baku.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv