Formula 1

F1, Ferrari: i 5 millimetri che hanno “fottuto” la SF-24 targata Cardile

Ferrari sta lavorando senza sosta per portare ad Austin, round n°18 della F1 2024, ulteriori aggiornamenti sulla SF-24. Parliamo di update che non andranno a stravolgere la vettura, ma bensì a potenziarne ulteriormente il valore. Questo è l’obiettivo stimato a seguito dell’ultimo aggiornamento che il Cavallino Rampante ha introdotto a Singapore. Ci riferiamo ovviamente all’ala anteriore, al momento promossa, in attesa di riscontri più probanti. Austin sarà lo scenario adatto per farlo, considerando che il suo layout prevede una pista “classica” sulla quale poter effettuare una raccolta dati più efficace.

Il team di Maranello non vincerà nulla nemmeno quest’anno. Affermazione triste, severa, ma alquanto giusta. Questo nonostante manchino all’appello ancora sei Gran Premi con tanto di tre Sprint Race, contesto che offrirà ai piloti la possibilità di incamerare un punteggio extra. Sainz non vede l’ora di poter verificare la bontà dell’ultimo aggiornamento in Texas. Non ha idea di come possa funzionare, e lo stesso vale per il team, che attende conferme nella tappa a stelle e strisce. La nuova ala della rossa presenta un completo ridisegno dei profili aggiuntivi.

Come da regolamento, ricordiamo che in quella sezione è consentito un massimo di quattro profili, dove, nella zona vicina al muso, si osserva un incremento dell’incidenza di questi elementi. Parliamo di componenti che rappresentano l’area principale incaricata di generare il carico aerodinamico dell’ala. Al contrario, nelle porzioni più esterne, i tecnici hanno scelto di ridurre la spinta verticale prodotta per favorire l’effetto outwash, essenziale per deviare lateralmente i flussi d’aria e mantenere puliti quelli disturbati dalle turbolenze generate dal rotolamento dello pneumatico.

la nuova ala anteriore della Ferrari SF-24 al Gran Premo di Singapore edizione 2024

Il mainplane, inoltre, appare maggiormente ribassato nella parte centrale. Una scelta che consente di incanalare un flusso d’aria pulito verso la sezione di ingresso del fondo vettura, migliorandone l’efficienza complessiva. Va inoltre sottolineato che queste modifiche non erano un “semplice” adattamento al tracciato da alto carico di Singapore, ma bensì rappresentano un vero e proprio passo evolutivo. Ferrari sta cercando di perfezionare e rendere più efficace il lavoro del fondo, un elemento chiave che deve essere ottimizzato stabilizzando il flusso d’aria che lo attraversa.

F1, Ferrari fregata dal tunnel del vento

Ferrari ha commesso un grave errore con il reparto tecnico diretto da Enrico Cardile. Un passo falso che ha compromesso completamente il mondiale dal Gran Premio di Spagna fino alla pausa estiva. Due mesi in cui la rossa non ha capito nulla e ha performato molto male. Inoltre, ha dovuto spendere tempo e parte del budget cap per correggere la situazione. Uno scenario scocciante che si è verificato anche per Red Bull, Mercedes e Aston Martin. Tra i top team, l’unica a non sbagliare è stata la McLaren. Le motivazioni sono molto più semplici di quanto si possa pensare e si rifanno al campo ipotetico.

Simulatore e galleria del vento sono strumenti cruciali in questa F1 orfana di test in pista. Chi li utilizza bene, ottiene grandi benefici. Ferrari ha perso il corretto punto di lavoro della vettura perché Enrico Cardile ha convalidato un’ipotesi errata. L’onere è in gran parte a suo carico in quanto massimo responsabile tecnico. Funziona così nelle grandi imprese, figuriamoci nella massima categoria del motorsport. Le anomalie si sono manifestate, e la scuderia italiana si è dovuta necessariamente piegare alla situazione. Ne ha parlato Jock Clear, che ormai da qualche tempo “spiega” i problemi della rossa.

Enrico Cardile, ex direttore tecnico ad interim della Scuderia Ferrari, affiancato da Riccardo Adami e Diego Ioverno – GP Monaco

Il britannico, dopo anni come ingegnere di pista ora si dedica ad altre mansioni. Una di queste è chiacchierare con la stampa per fornire spiegazioni su problemi, ritardi, errori e altro. L’ex “compagno di radio” di Kimi Raikkonen, ultimo campione del mondo con la Ferrari nel lontano 2007, ci racconta che i tecnici del Cavallino Rampante, ogni settimana durante il campionato, provano a pensare a qualcosa di nuovo. Lo fanno per alimentare il processo di crescita che, a suo dire, in questo momento si trova al top della forma in qualsiasi sezione della scuderia.

Parole forti che andranno confermate in pista tra tre settimane. D’altra parte, come lo stesso Clear ha detto, malgrado la convinzione di aver intrapreso un percorso positivo, lontano da quello fallace sotto la direzione di Cardile, scivolare e ricadere nel tunnel è un attimo. Addirittura il team italiano se lo aspetta nuovamente, poiché non è escluso che possa succedere di nuovo. Ferrari sta aggiornando la galleria del vento proprio per questo. Una modifica per far sì che la struttura possa riprodurre un contesto più realistico, in grado di valutare meglio le asperità dell’asfalto.

L’obiettivo è ridurre il margine di errore, che comunque sarà sempre presente quando si simula “l’impatto” dell’auto su bump e cordoli. La correlazione perfetta non esiste, ma bisogna lavorare affinché la percentuale di corrispondenza sia il più possibile vicina al 100%. Le wing car lavorano con l’effetto suolo prodotto dai canali Venturi. Ogni scuderia ha modellato il fondo, in fase di progetto, per farlo funzionare al meglio a determinate altezze da terra. Quando il valore ottimale stimato non può essere utilizzato, sorgono problemi nella generazione del corretto carico aerodinamico.

Jock Clear, ingegnere “senior” della storica Scuderia Ferrari

Inoltre, è altrettanto importante che la spinta verticale sia costante in tutte le fasi di marcia del veicolo, dove, ovviamente, il fondo subisce diverse oscillazioni. Se la macro componente non funziona a dovere e non è capace di assorbire queste differenze sulla “ride height” mentre la vettura gira in pista, l’instabilità si manifesta e compromette l’handling della monoposto. Questo è successo alla Ferrari, poiché anche una differenza di soli 5 millimetri, come ha ribadito Jock Clear, può essere il valore che separa una vettura funzionante da una che perde aderenza ed è costretta a rallentare il passo.

Autore: Zander Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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Zander Arcari